Yaki, Labrador con il megaesofago
Gentilissima Diana,
le scrivo da Roma dopo varie incertezze e spinto anche da quanto di positivo trovo nel suo sito internet.
Dunque le spiego il nostro problema (nostro=di famiglia).
Abbiamo un figlio maschio peloso di dieci anni di nome Yaki (Labrador retriever biondo) che fino a 2 mesi fa correva, saltava, mangiava e via dicendo, come un cucciolo, e infatti veniva spesso scambiato per un cucciolotto di pochi mesi.
Improvvisamente (almeno così ci è sembrato) ha manifestato rigurgito dopo il pasto (all’epoca secco ammorbidito con acqua calda) che veniva rimangiato subito e che per qualche giorno sembrava trattenere. Poi non trattenendolo quasi più, abbiamo consultato immediatamente una clinica veterinaria di Roma (il nostro veterinario non era reperibile per suoi motivi personali) che attraverso una serie di esami, ripetuti più volte e con molta professionalità e competenza, (sangue, compresa tiroide, ecografia addominale, visita neurologica (negativa) e radiografie toraciche (queste risultate positive) ha diagnosticato un megaesofago idiopatico piuttosto serio. Spiazzati dalla diagnosi e dal termine (mai sentito prima), abbiamo seguito subito i consigli sul tipo di alimentazione (umido anziché secco come fino a quel momento), ciotola posta in alto, cercando di mantenere Yaki il più a lungo possibile in posizione verticale, ecc.
Tutti questi accorgimenti hanno cambiato radicalmente il modo di alimentarsi del nostro piccolo che inizialmente sembrava trattenere meglio. Premetto che dal peso iniziale di circa 35 kg era passato a circa 29 kg in una settimana!!
Sembrava anche aver ripreso qualcosa anche in termini di massa quando, di nuovo non riesce più a trattenere quasi nulla, acqua compresa.
Siamo molto preoccupati, abbiamo cambiato tipo di consistenza della pappa (più pastosa, meno pastosa, più fluida, con acqua, senza acqua, frazionata in più volte al giorno, ecc.) ma senza alcun risultato: i rigurgiti sono continui e copiosi.
Mi scuso per la lunghezza ma ho voluto esporre più o meno a fondo il grosso problema che ci troviamo ad affrontare. Amiamo il nostro Yaki più di ogni cosa e non possiamo neanche pensare che una disfunzione così assurda possa portarcelo via.
Le chiedo cortesemente un suo consiglio ed eventualmente che lei possa fare da tramite con il Dott. Dalzovo che, mi pare di capire, sia piuttosto esperto in materia e che ci possa consigliare sul da farsi.
Grazie dell’attenzione.
Un cordiale saluto
Filiberto
Gentilissimo Filiberto, immagino la vostra preoccupazione, soprattutto se consideriamo che Yaki stava bene fino a poco tempo fa.
Non credo che la sola alimentazioe sia sufficiente a curare la patologia. Infatti tutte le persone che finora hanno affrontato con buoni risultati il problema hanno sottoposto i loro cani anche a una cura.
Il mio Joy era cucciolo quando gli fu diagnosticato il megaesofago, quindi non credo che valgano i consigli sull’alimentazione che ho somministrato a lui fino al cambio dei denti. Dopo di che gli ho sempre preparato, come a tutti i miei cani, un pastone di riso soffiato bagnato, manzo tritato, ricotta, yogurt, carote grattugiate, a volte ceci, olio extravergine di oliva, ogni tanto un uovo.
Non è necessaria la posizione “eretta”, cioè sulle due zampe, ma basta la ciotola tenuta alta in modo che non debba chinarsi per mangiare. In ogni caso la cura giusta è la base di tutto. Il dottor Dalzovo, di cui le manderò in una mail a parte i riferimenti, oltre ad aver curato Joy con ottimi risultati, si è fatto in questi anni un’ampia esperienza sul megaesofago. L’importante è, come dico a tutti, restare in contatto costante con lui per l’eventuale messa a punto della terapia e delle posologie.
E se possibile tenermi informata, per poter dare informazioni utili a chi si trova ad affrontare, con tanta paura, questo problema.
Con tanti auguri e una coccola a Yaki
Diana