Vaccinazione fatta – Il nonsense di “novax”
Ieri sono andata a fare il richiamo della vaccinazione… al mio cane.
No, non è una provocazione, ma un invito alla riflessione. Chi mi conosce sa che ruolo occupano i miei cani e i miei gatti in famiglia: quello di figli, pur nel rispetto della loro caninità e della loro felinità.
Non ho mai messo in dubbio la necessità di vaccinarli, perché so che si tratta di prodotti sicuri, utilizzati da anni, autorizzati dopo un preciso iter temporale e qualitativo.
Anche se (e chi ha un cane o un gatto lo sa), gli stessi veterinari da qualche tempo tendono a diradare la frequenza di somministrazione dei vaccini, che da annuale sta diventando biennale o in alcuni casi triennale. Secondo un’etica a volte più radicata tra chi cura gli animali rispetto a chi cura gli esseri umani, e pur perdendo una buona fonte di guadagno, i veterinari sanno in scienza e coscienza che, salvo situazioni di sovraffollamento come nei rifugi o altre situazioni a rischio, somministrazioni troppo ravvicinate alla lunga possono dare qualche problema immunitario. O non sono in ogni caso indispensabili.
Il discorso del vaccino anticovid, per cui nella società si è creata una spaccatura non più su basi politiche, religiose o ideologiche, ma su questioni “sanitarie”, è diverso. Anche se chi non ha voglia di informarsi (come sto invece facendo io da mesi, ascoltando tutte le fonti più qualificate e anche quelle meno, per capire quanta fuffa ci sia nell’informazione “ufficiale”) ripete che non è un vaccino sperimentale, in realtà lo è: la sperimentazione finirà per Pfizer nel 2023 e ancora non è chiaro quando e se verranno rilasciati i dati. E intanto AIFA non pubblica i dati sugli effetti avversi da settembre 2021.
Nel frattempo, chi si è fatto inoculare il siero a scatola chiusa ha compiuto un atto di fede. Non lo biasimo. Anzi: la pressione mediatica, i ricatti, le informazioni parziali sono tali da sfiancare anche i macigni. Però per giustificare la propria scelta non ci obblighino a pensare che non siamo di fronte a una colossale sperimentazione di massa.
In proposito, come ho già scritto (link), stupisce il silenzio degli animalisti, sempre pronti a scagliarsi contro la sperimentazione sugli animali, ma stranamente distratti, ora, sul fatto che anche i “vaccini” anticovid sono stati testati, seppur con una fretta bestiale, sulle cavie da laboratorio, per passare, con la stessa fretta, alle cavie umane.
Addirittura, mi hanno segnalato che in un canile lombardo (non pubblico l’immagine del cartello per decenza) non solo si aderisce all’obbligo di greenpass per dipendenti e volontari ma… si richiede il supergreenpass ai visitatori (leggi: probabili adottanti d cani e di gatti) over 50. Quando si dice “essere più realisti del re”.
Come dicevo, superate le ideologie (persino quella animalista), ora ci si ispira unicamente al modello vaccinista (anticovid) e si discrimina il prossimo in base a questo.
Tornando alla non-provocazione di partenza: se una come me, che nutre un amore smisurato per gli animali, ha sempre sottoposto i propri “figli” a 4 zampe a regolare profilassi vaccinale ma ha dei dubbi sulla specifica vaccinazione contro il covid, e come me milioni di persone, non vi sembra che la definizione di “novax” sia capziosa, strumentale, fasulla, e dia la misura dell’ottusità e della faziosità di chi la utilizza?
Un nonsense. Il nonsense di “novax”.
Diana Lanciotti
Guariremo solo se… il mio contributo a un’informazione libera dalle gabbie del Pensiero Unico
2 commenti
Fulvia
Cara Diana, anche se ci provassi farei molta fatica a essere in disaccordo anche solo una volta con te. Sei il buon senso fatto persona e hai sempre un punto di vista personale con cui non si può non ritrovarsi. Quando ho momenti di scoraggiamento, e capita spesso in questi tempi, mi rifugio nel tuo sito o nei tuoi libri, per leggere qualcosa di profondo e sincero che lenisca il dolore di vivere in quest’epoca folle.
Un abbraccio
Fulvia
Olmo
Cara Diana, come Fulvia ti ritengo una delle persone più di buon senso che ho conosciuto. Da “animalista” sei un esempio di equilibrio e come giornalista pure. Ho sempre apprezzato la tua capacità oggi così rara di vedere le situazioni a 360 gradi e capire le spinte di ognuno. Il termine NOVAX è solo il pretesto per gettare fango addosso ai cittadini che ragionano con la loro testa e pretendono rispetto per scelte fatte con coscienza. Ma a chi sta sul ponte di comando fa gioco dividerci e creare nemici. Per favore continua a informarci, non vedo altri che abbiano il tuo stesso coraggio.
Grazie e i miei più cari saluti
Olmo