Una “frustata” ai partiti… da che pulpito!
Tutti o quasi i media allineati e coperti a inneggiare al nuovo presidentato di Napolitano e a lodare sperticatamente il suo discorso di reinsediamento, definito, come sempre tutto ciò che lo riguarda, “saggio”.
“Una frustata” ai partiti, titolano con sfoggio di fantasia almeno una decina di quotidiani nazionali (che forse il taglio delle spese ha costretto a usare un solo titolista per tutti…)
E infatti il discorso di Napolitano-two è infarcito di strali e invettive contro l’incapacità, l’immobilismo, il tatticismo sterile e interessato dei partiti.
Tutto giusto, ineccepibile, se non si considera da quale bocca escono certe parole.
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Peccato infatti che il signor Napolitano si dimentichi di essere un uomo di partito fin dentro al midollo, e di essere il corresponsabile della crisi che sta soffocando l’Italia, lui che ha consegnato l’Italia a una banda Bassotti di “tecnici” incapaci, servi dei poteri bancari e avulsi dalla realtà.
Peccato che il signor Napolitano, che ora si scaglia contro i politici, tra gli osanna dei politici stessi e dei media, da anni se ne stia arroccato nel suo castello dorato, dove non giungono i lamenti e i pianti dei cittadini e dove la realtà è vista come una fiction, le cui immagini scorrono sullo schermo e le guardi distrattamente mentre sei in tutt’altre faccende affaccendato.
Peccato che il signor Napolitano sia lo stesso che al più tardi domani affiderà probabilmente l’incarico di formare il governo ad Amato, l’uomo più odiato d’Italia per aver messo le mani nelle tasche dei cittadini alla stregua del peggiore dei ladri. E per aver giurato, dopo Craxi, che avrebbe abbandonato la scena politica… alla faccia della coerenza!
E questa gente qua vorrebbe condurre l’Italia fuori dalla crisi? Come ebbe a dire Einstein: “Nessun problema può essere risolto usando lo stesso approccio che l’ha creato”.
Non c’è bisogno di un Einstein per capirlo. Basterebbe solo un po’ di buon senso e buona fede.