Un pensiero che ci unisce
Cara Diana,
sono una ragazza di 21 anni e mi chiamo Anastasia.
Navigando in internet, fra vari appelli di cani in cerca di adozione e vari canili sono “inciampata” nel tuo sito… ho letto la tua biografia e mi sono subito sentita “a casa”, mi riconosco in quello che scrivi. La tua grande passione per queste splendide creature e la tua voglia di aiutarle ci accomuna!
Da poco sono mancati i miei due amatissimi angeli, Afra e Kimba.
Per me è stato uno shock, ho sofferto moltissimo e mi sentivo totalmente incompresa, nessuno a parte i miei famigliari riusciva a capire le mie parole ed il mio dolore, che è stato davvero profondo, tale a cambiare totalmente la mia visione della vita. Così, la mia passione, che mi accompagna da quando sono una bambina, si è rafforzata ed ho deciso di fare tutto ciò che mi è possibile per aiutare queste creature dedicandomi così alla sensibilizzazione, mostrando varie immagini a tutti i miei conoscenti, da poco ho anche realizzato un fascicolo con vari appelli portandolo nelle scuole. Il mio contributo è davvero misero per il momento, ma i miei progetti sono realizzabili ed io ci credo molto, anche se una volta entrati in questo mondo ci si rende conto che il numero dei cani reclusi, abbandonati, randagi è davvero immenso, e questo è sconfortante, fa pensare che sia una missione impossibile ma io ci voglio credere, anche perché sto conoscendo persone che condividono il mio pensiero e questo mi da grande forza e speranza!
Ho acquistato proprio in questo momento il tuo libro “Occhi sbarrati”. Lo mostrerò a più persone possibile. La gente deve sapere, deve VEDERE… nascondersi e non voler conoscere questa realtà non migliorerà le cose… ho letto una frase bellissima tratta sempre dal tuo libro: “entrare in un canile è sempre un’esperienza che sconvolge, che cattura e ci trasforma. Impossibile restare indifferenti a quegli occhi che parlano d’amore, a quei musi che sporgono attraverso le sbarre: il rischio è di lasciare là il cuore. Chiuso in gabbia, accanto ad uno di loro”.
Non c’è nulla di più vero: a me è successo esattamente così, il mio cuore è in gabbia con OGNUNO di loro… ci penso notte e giorno e la mia volontà di fare tutto ciò che mi è possibile è davvero forte!
Infine una bella notizia, da qualche mese abbiamo adottato una cagnolona tutta nera da un canile molto grande di Roma… È la mia gioia e mi sta aiutando tantissimo a superare il mio periodo di sconforto e quando mi volto a guardarla e la vedo serena sul suo divano mi convinco che quello che sto facendo vale davvero la pena!
Ti ho scritto queste poche righe nella speranza che ti facciano piacere e che ti diano la conferma che tutto quello che fai smuove i sentimenti di persone come me.
Cordialmente
Anastasia
(clicca su “continua” per leggere la risposta di Diana)
Carissima Anastasia,
la tua lettera mi ha molto colpita. Sono convinta che le nuove generazioni, che qualcuno pensa solo dedite a twittare o condividere su Facebook, in realtà abbiano sentimenti profondi, anche se non sempre li palesano come hai fatto tu.
Capisco il tuo dolore per Afra e Kimba… i tuoi angeli. Sai che anch’io consideravo Boris il mio angelo custode? Stranamente lui, e non Paco o altri, a cui sono stata comunque legatissima. Però c’è sempre quel cane, o quel gatto, che si impone nella tua vita in modo diverso, più incisivo.
Ora la tua nuova cagnolona (come si chiama?) sarà senz’altro diversa da Afra e Kimba, ma di certo avrà altro da darti e tu hai ancora tanto amore da darle, in ricordo e in onore dei tuoi angeli.
Quello che stai facendo per sensibilizzare tante persone è molto importante: come dici non bisogna nascondersi davanti alla realtà, ma bisogna conoscerla fino in fondo per avere la forza di cambiarla.
Mi ha fatto molto piacere leggere la tua lettera: è importante e di grande aiuto sapere che c’è chi condivide e apprezza i nostri sforzi.
Un caro saluto a te e una grande coccola alla tua cagnolona
Diana