“SILVER MOON – Lo stregone del mare”. Una storia “magica” di animali, mare, amore, suspense. Difficile che sbagli un colpo: sia che si tratti di storie di animali, come il suo “Paco, il Re della strada”, un vero cult per tutti gli amanti degli animali, o “Boris, professione angelo custode”, che è stato definito “la più toccante testimonianza d’amore per i cani che sia mai stata scritta”, o che scriva romanzi d’amore e avventura, come “Black Swan-Cuori nella tempesta” o “Red Devil-Rotte di collisione”, Diana Lanciotti ci ha abituati a libri che appassionano, commuovono, insegnano, fanno riflettere. E, soprattutto, a libri che si leggono tutto d’un fiato e che nello stesso tempo non si vorrebbe finire mai, tanto che, una volta finiti, si torna a rileggerli, per gustarli e assaporare pagina dopo pagina, parola dopo parola storie uniche nel loro genere, affascinanti e indimenticabili. A qualcuno sembreranno lodi sperticate, ma solo se ancora non ha avuto occasione di leggere uno dei dodici libri finora scritti e pubblicati da questa poliedrica e prolifica scrittrice. Ora siamo al tredicesimo libro, o se volete al quarto romanzo, visto che gli altri libri trattano tutti di animali. E per celebrare scaramanticamente un numero così “importante”, Diana Lanciotti ha voluto fare una sorpresa ai suoi lettori, che ogni due anni aspettano con trepidazione l’uscita di un suo nuovo libro. Ma sentiamo direttamente dalla sua viva voce di che sorpresa si tratta. Diana, i tuoi lettori si dividono in amanti degli animali, perciò di storie che riguardano gli animali, e in appassionati di romanzi di sentimenti e azione. Però in “Silver Moon-Lo stregone del mare”, il tuo romanzo che sarà in libreria per Natale, c’è qualcosa di nuovo. Sì, questa volta ho voluto unificare i filoni che finora ho seguito (storie di animali e romanzi d’amore e di mare) in un unico libro, scrivendo una storia che combina e mescola i temi che ho trattato finora separatamente nei miei libri precedenti. Come sempre, da vera privilegiata, ho letto in anteprima il tuo libro, per poterne parlare su questa rivista con cognizione di causa. Per i lettori devo però farti la classica domanda: di che cosa parla Silver Moon? Principalmente è la storia di una madre che ama così tanto la propria figlia da lottare fino a fare vere e proprie pazzie per cercare di salvare la vita del suo cagnolino, Spillo, a cui la bambina è legatissima. Elisa sa di avere un debito di riconoscenza verso Spillo, che ha salvato Margherita dalla crisi in cui era piombata dopo la separazione dei genitori. L’arrivo di Spillo le ha riportato la voglia di vivere riavvicinandola alla madre, con la quale era entrata in forte conflitto. Ma purtroppo Spillo resta vittima di un incidente. Tutti i veterinari lo danno per spacciato, ma Elisa sa perfettamente che se Spillo non ce la farà Margherita si lascerà di nuovo andare. E lei fa di tutto perché non succeda, impegnandosi, sacrificandosi e rischiando di perdere l’amore di sua figlia. Una splendida storia d’amore materno, quindi. Chi è, invece, lo “stregone del mare”? È, anzi era, un veterinario. Una specie di leggenda, per i suoi colleghi, che gli riconoscono capacità, che nessun altro possiede, di guarire i casi più disperati. Per farlo usa, anzi usava, tecniche non convenzionali, aggiungendoci un pizzico di magia. Come mai parli al passato? Perché Michel de Martigny ha smesso improvvisamente di fare il veterinario, in seguito a una tragedia che l’ha coinvolto personalmente e di cui si sente responsabile. Tanto che molla tutto e si mette a fare il pittore… Dipingere lo aiuta a esorcizzare i fantasmi che lo perseguitano, a liberarsene. Almeno così lui spera… Infatti: l’arrivo di Elisa Visconti, che gli chiede di salvare Spillo, perché a detta di tutti lui è l’unico che può farlo, lo riporta a quel passato che credeva di essersi lasciato alle spalle. Come dice lui stesso, “dal passato non ci si mette mai in salvo: è sempre lì, alle tue spalle, e per tanto che tu scappi verso il futuro lui è pronto a piombarti addosso e a riportarti indietro.” Sì, e questa volta Michel dovrà decidere se riaffrontare una volta per tutte il ricordo della tragedia che l’ha colpito, per andare avanti e ricominciare a vivere nel mondo, anziché fuori dal mondo, come sta facendo da troppo tempo. E… ce la farà? Be’, lo scopriranno i lettori. Sai, è difficile sintetizzare in poche parole un libro di quasi cinquecento pagine. Anche perché Silver Moon, come tutti i tuoi libri, è una storia complessa, anche se facile da leggere, in cui si intrecciano i destini di tante persone. Come sempre hai tratteggiato personaggi di grande spessore, e non parlo solo dei protagonisti, Elisa e Michel. Anche la piccola Margherita, giovane ma con una personalità spiccata, Mara, l’amica e vicemamma di Elisa, la sua parte razionale, Vittorio, l’amico veterinario, da sempre innamorato di Elisa, Gabrielle, la governante. Lo stesso Luca, l’ex marito di Elisa, è così ben definito, che a tratti lo ami e a tratti finisci per odiarlo. Di solito mi piace dare spazio ai diversi personaggi e vederli crescere con il dipanarsi della storia. Come credo di averti già detto in passato, li stano dai loro rifugi, li riporto alla luce e loro si prendono lo spazio che vogliono. Io mi limito a narrare le loro vicende, ma la sensazione reale che ho ogni volta è che loro siano i veri padroni della propria vita e della storia… Già, il solito “Vediamo oggi che cosa mi combinano i miei ragazzi”. Mi rubi le mie frasi… Ma il concetto è davvero questo. È il solito affascinante mistero della scrittura, che ti porta a “navigare” in acque sconosciute come se le conoscessi da sempre e a creare storie che si costruiscono passo passo, superando le idee che ti eri fatto nella tua mente. Tornando ai personaggi: ricordo che in “Red Devil” mi aveva sorpresa la tua capacità di immedesimarti in un protagonista maschile. In “Silver Moon- Lo stregone del mare” mi ha sorpreso la tua capacità di immedesimarti nella protagonista, una mamma, pur non essendo tu mamma. Credo che la capacità di uno scrittore di calarsi nei panni dei personaggi debba essere simile a quella di un attore. Se non si crea quest’affinità con i personaggi, questa complicità, che non necessariamente significa condivisione di idee e principi, non si riesce a rendere la storia. Me ne sono accorta con un libro di cui ho finito da poco la prima stesura, un giallo. È la prima volta che mi cimento nel genere, e mi sono resa conto che, pur essendo lontana dall’idea di… ammazzare qualcuno, dovendo narrare la storia di un serial killer ho dovuto entrare nella sua testa, cercare di ragionare come lui. Quindi, Diana, ci stai anticipando che presto vedremo in libreria un giallo firmato da te? Sì, nei prossimi mesi senz’altro. Altre anticipazioni? Il titolo: “La vendetta dei broccoli”. È un “giallo vegetariano”, una cosa che avevo in mente da tempo e che mi sono divertita a mettere sulla carta, anzi per ora solo sul computer. Intrigante… ma ne riparleremo al momento giusto. Tornando a “Silver Moon”: come i tuoi libri precedenti è una storia d’amore ma anche d’amicizia. Stavolta il rapporto d’amicizia su cui hai insistito è quello tra Elisa e Mara, che tu stessa hai definito “una vicemamma”. Sì, Elisa è una “ragazza” perbene, beneducata, e Mara è il suo alter ego più disinibito, a cui lei ricorre anche solo quando vuole formulare pensieri un po’… fuori dal seminato. Rispetto a Giorgia Corsini e Giulia Silvestri, protagoniste di Black Swan e White Shark, donne forti, volitive, Elisa Visconti risulta più fragile. Non è la classica eroina, ma una donna normale, con le sue contradddizioni, le sue debolezze. L’amore illimitato per la figlia la porta a compiere degli errori, a mettere in secondo piano la propria felicità. Come capita, immagino, a molte mamme. Elisa è una donna contesa da tre uomini, e a volte fatica a gestire la situazione. Sa dov’è l’amore, ma sembra non volerlo ammettere, non volerlo accettare, anzi ne è addirittura spaventata, tanto da fuggirne. Al di sopra della storia d’amore, spicca la storia di tre animali, i veri protagonisti del romanzo. I loro destini sono inscindibilmente legati a quelli dei personaggi umani. In effetti questa volta gli animali (un cavallo, un gatto dai poteri magici, che si chiama Silver Moon come la barca di Michel de Martigny, e il cagnolino Spillo) non sono personaggi di semplice contorno, ma i cardini sui quali si muove tutta la vicenda. Senza di loro la storia non esisterebbe. Quindi, questa volta hai accontentato i lettori delle tue storie di animali, più che quelli dei tuoi romanzi. Non l’ho fatto per scelta, però in effetti da tempo avevo in mente questa storia, dove il mare c’è, ma ha un ruolo un po’ più secondario. C’è, è sempre presente (come è sempre presente nella mia vita, del resto), ma fa più che altro da sfondo. Non è un libro per velisti, allora. Neanche i miei romanzi precedenti sono “per velisti”. Sono letti e amati anche dai velisti, ma in prevalenza da lettrici e lettori che di vela sanno poco o niente. A proposito di lettori: è sorprendente che gli uomini, che di solito amano altri generi, leggano in tanti i tuoi libri. Forse se si riesce a evitare i toni mielosi da romanzo rosa anche gli uomini apprezzano l’approfondimento psicologico, i drammi umani, i sentimenti. Basta non calcare la mano e parlarne con la giusta dose di realismo. Credo di non svelare niente se dico che per “Silver Moon” ti sei liberamente ispirata a un romanzo che ebbe grande successo internazionale, anni fa. Possiamo dirlo tranquillamente. Anni fa restai molto colpita da “L’uomo che sussurrava ai cavalli”, di Nicholas Evans. Lo considero una delle più belle storie d’amore (soprattutto materno). Mi colpì molto la figura di questa donna che lotta per la figlia e di quest’uomo solitario, dotato di poteri “magici”, che usa per guarire i cavalli. Silver Moon si è alimentato non tanto di quella storia (che non ho copiato, voglio chiarirlo), ma delle sensazioni e delle emozioni che mi restarono dentro. Sì, Diana, chiariamolo subito: “Silver Moon” non è un plagio, ma una storia assolutamente originale, che senz’altro piacerà a chi ha letto e amato “L’uomo che sussurrava ai cavalli”. Del resto è normale che ciò che si scrive sia frutto dell’elaborazione di ciò che si è letto e nel tempo si è stratificato nella nostra mente e anche nel nostro cuore. La storia si svolge tra Milano, il Lago di Garda e la Corsica. Niente Sardegna, stavolta? Una volta tanto no. Ma non vuol dire che non l’abbia sempre nel cuore… Stavolta non hai superato 500 pagine. Era un obiettivo che mi ero posta, una sfida a me stessa. Che cosa ti aspetti da “Silver Moon”? Che piaccia, come gli altri miei libri. E che in tanti per Natale lo comprino e lo regalino, anche per fare del bene, visto che il ricavato va in beneficenza. E che lo comprino sia gli amanti delle storie di animali (perché in definitiva si tratta proprio di questo: della storia di un cane, di un gatto e di un cavallo), sia gli amanti dei romanzi d’amore e suspense. “Silver Moon” è un libro carico di emozioni, così coinvolgente che quando lo chiudi non riesci a staccarti. L’ho finito dieci giorni fa e ti confesso che da allora, pur essendo un’accanita lettrice, non riesco a iniziare nessun altro libro. È il solito “problema” dei tuoi libri: dopo che li hai letti non riesci a trovare niente che sia altrettanto appassionante e, diciamolo, ben scritto. È un bellissimo complimento. Grazie. Diana, vorrei rivolgere un invito ai lettori? Me lo permetti? Certo. Per Natale fate acquisti intelligenti e originali, regalando e regalandovi un buon libro. Non comprate anche voi i soliti libri che comprano tutti facendosi suggestionare dalla pubblicità che solo i grandi editori possono permettersi, spendendo quattrini in quantità. Se volete leggere … Leggi tutto SILVER MOON (novembre 2010)
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