Riflessioni… senza guinzaglio
Ieri ero a Verona, alla presentazione del mio libro L’esperta dei cani (scritto insieme a Demis Benedetti) e ho passato qualche ora serena a parlare e sentir parlare di educazione cinofila, di amore e rispetto per gli animali…
Un clima (anche meteorologicamente) sereno, costruttivo, con scambi pacati di opinioni, come succede quando ci si trova in sintonia con persone che hanno una passione condivisa, che approcciano i problemi per cercare soluzioni. Persone che, animate dal buon senso, cercano di migliorare un pezzettino di mondo: in questo caso il mondo che attiene ai rapporti con i nostri “migliori amici”.
Si diceva che la mente del cane è lineare e trasparente, al contrario della nostra che tende a sovraccaricarsi di storture e sovrastrutture che ci rendono difficili anche le cose più semplici, come, ad esempio, il rapporto con i nostri cani.
Che, invece, dovrebbe essere quanto di più facile esista.
E riflettevo, a fine giornata, che quando si è accomunati da uno scopo è più facile (dovrebbe essere più facile) capirsi, spiegarsi, pur partendo magari da basi diverse.
Eppure, come tutti i “mondi” (intendo i mondi creati e gestiti dagli esseri umani) anche quello dell’educazione cinofila è troppo spesso terreno di scontro tra le diverse scuole di pensiero, e a volte si assiste o si è coinvolti in vere e proprie “guerre di religione” tra chi vuole imporre le propria visione rispetto a quella degli altri.
Ogni giorno si alza qualcuno che fa la voce più grossa degli altri per dimostrare di essere il più bravo, di essere il depositario della “Verità”, e che gli altri non sono nessuno.
È triste, ma è così. A rimetterci sono sempre i nostri cani: se i proprietari sono bersagliati da mille informazioni spesso in contraddizione tra di loro, se chi dovrebbe aiutarli è il primo a confonderli facendo per lo più sfoggio di concetti più o meno filosofici, citazioni e paroloni che dovrebbero simulare una cultura superiore (come “epitelemico” o “prossemica”… vi giuro: sono tra i termini usati da certi autori il cui obiettivo non è affatto farsi capire, quanto mettere in risalto la loro “cultura” rispetto alla nostra ignoranza), non ci capiranno più niente.
E se da una parte quelli che lavorano veramente per aiutare i proprietari di cani a risolvere i problemi, e lo fanno lavorando ogni giorno sul campo (in senso letterale), non trovano per forza di cose il tempo per scrivere, dall’altra parte ci sono quelli che, non avendo problemi concreti da risolvere, hanno tutto il tempo per scrivere e “strascrivere” le loro teorie che all’atto pratico si rivelano a volte inapplicabili.
E però i proprietari che cercano qualche informazione per risolvere problemi concreti la vanno a cercare sui libri o su internet, dove trovano quasi sempre e solo teorie confusionarie e confondenti.
Perché quelli che ne sanno davvero, quelli che i problemi li affrontano e li risolvono davvero, non hanno il tempo di scrivere: loro fanno. Addirittura, spesso si arriva al paradosso che si trovino a dover risolvere proprio i problemi causati da questi teorizzatori che a parole salvano il mondo, ma in pratica seminano caos e confusione.
Ecco… con il mio libro ho cercato di diradare la nebbia che molti innalzano sull’argomento rendendo difficile la vita dei proprietari di cani anziché semplificargliela. Ho voluto dare voce a chi lavora ogni giorno sul campo, senza avere il tempo di scrivere ma lasciando i proprietari a potersi abbeverare a una sola fonte, o se, vogliamo, sentir suonare solo una campana.
Ieri, grazie a tante persone che ci hanno seguito con attenzione e passione e ci hanno raccontato le loro esperienze, abbiamo fatto suonare anche la campana che di solito tace, posando un mattoncino importante per la costruzione di un mondo migliore.
Un mondo che veda affiancati in tutta serenità chi ama gli animali e anche chi non li ama.
Perché, come recita la campagna del Fondo Amici di Paco, ricordiamoci che: “Cane educato… cane rispettato”.