I nostri migliori amici

Perché la museruola no?

Gentile Diana, non ho capito perché non vige più l’obbligo di museruola per i cani. Quando vado a passeggio per Milano coi miei nipotini vivo nel terrore che vengano assaliti da uno di questi cani a spasso con padroni che si preoccupano più dei loro quattrozampe che della salute dei bambini. E’ diventato un incubo anche solo uscire di casa.
Lei che è dalla parte dei cani è giusto che sappia che i cani possono diventare un problema per chi vuole essere libero di girare senza doversi in continuazione difendere.
Saluti

Michela

(clicca su “continua” per leggere la risposta di Diana)

Gentilissima Michela, quando fu formulata l’ordinanza che prescriveva l’obbligo di guinzaglio e museruola, scrissi all’allora assessore che se ne occupava. Le giro pari pari il testo della lettera, che esprime anche il mio attuale pensiero:

Sig. Carlo Borsani
Assessore Sanità Regione Lombardia
Desenzano, 5 novembre 2002

Oggetto: Obbligo di museruola ai cani della Lombardia

Gentilissimo signor Borsani,
abbiamo appreso dell’ordinanza che sancisce l’obbligo di museruola per tutti i cani circolanti sul territorio della Lombardia.
E’ una decisione che ci stupisce e che possiamo comprendere se nata sull’onda dell’emozione scatenata da alcune aggressioni di Pit Bull ai cittadini.
Ma poi, sinceramente, la comprensione finisce lì.

La decisione si allinea con alcune ordinanze adottate da alcuni sindaci italiani che, anziché stabilire delle norme a cui i proprietari di cani devono attenersi (obbligo di guinzaglio, divieto di sporcare, obbligo di rimuovere le eventuali deiezioni, obbligo di vaccinazioni, divieto di disturbo della quiete pubblica), preferiscono vietare tutto, per non avere problemi. Negli anni si è così assistito a un proliferare di norme spesso assurde e risibili, per regolamentare la “circolazione” dei cani per le strade. Così, oltre all’imposizione della museruola, c’è chi addirittura vieta l’accesso alle zone pedonali ai cani di “dimensioni o aspetto tali da incutere paura” (conosco cani giganti che non farebbero male a una mosca e cagnini taglia mignon pronti ad addentare qualsiasi cosa in movimento).

E’ vero che alcuni proprietari di cani sono maleducati o irresponsabili (ma lo sono non perché hanno i cani, lo sono e basta) e fanno ricadere sui propri cani la colpa della propria inciviltà. Però, da qui a generalizzare e vietare in modo insensato l’accesso a certe zone delle città, alle spiagge e ai locali pubblici, o a obbligare tutti i cani a “indossare” uno strumento di tortura qual è la museruola, il passo dovrebbe essere molto ma molto lungo.

Si è calcolato che siano almeno 6 milioni (ma forse anche 8) i cani che vivono nelle famiglie italiane; eppure l’Italia è il paese dei primati in fatto di pregiudizi, intolleranza e divieti nei riguardi degli animali: divieti dappertutto, sanzioni assurde, multe fino a sei milioni di lire a chi porta il proprio cane in spiaggia (anche se deserta) invece di abbandonarlo. Ed ora, multe tra i 260 e i 1300 euro (da mezzo milione a due milioni e mezzo di lire!) a chi non mette la museruola al proprio cane… Siamo arrivati al paradosso che viene punito più duramente un pacifico cittadino che si porta il proprio cane a spasso o in vacanza, piuttosto che quello che lo abbandona o lo ammazza.

Tornando all’ordinanza, vorrei esporLe il nostro pensiero: siamo d’accordo che i cani vadano condotti al guinzaglio, anche per la loro incolumità, ma siamo assolutamente contrari alla museruola (salvo casi di cani aggressivi e mordaci, ed è qui che entra in ballo la responsabilità del proprietario). Si tratta infatti, come già detto, di uno strumento di tortura, una forma di coercizione esagerata ed ingiustificata, che mortifica il cane e, come osserva il dottor Oscar Grazioli su “Libero”, “potrebbe trasformare animali docili in aggressivi”.

Le faccio un esempio: io ho un cane anziano, con problemi cardiaci e di respirazione. Che cosa faccio? Rinuncio a portarlo alla salutare passeggiatina o gli faccio rischiare la vita soffocandolo con la museruola? E poi ancora: ho un San Bernardo, cane notoriamente buono e pacioccone; gli metto la museruola, impedendogli di usare uno degli strumenti di comunicazione fondamentali per un cane: il naso e il muso in genere? Ho un minuscolo Chihuaha, che cosa mi consiglia, come museruola: un ditale? Abito sul confine con il Veneto. Dovrò andare a Peschiera, da Desenzano dove abito, per trovare buon senso e poter passeggiare liberamente con il mio innocuo cane?

Vede, vista così l’ordinanza parrebbe scritta da chi non ha la fortuna di condividere la propria vita con un cane e si perde le opportunità di godere dell’amore fedele e intelligente che arricchisce, oltre al cuore, la mente umana.

La invitiamo perciò a eliminare dall’ordinanza l’obbligo indiscriminato di museruola, che non è di sicuro il modo più idoneo per affrontare il problema dei “cani aggressivi”. E qualora si pensasse di stilare una classifica dei cani “aggressivi”, auspico che venga fatta in concerto con esperti cinologi e veterinari e, magari, con le associazioni per la tutela degli animali. Insomma, con persone qualificate che conoscano effettivamente le caratteristiche delle varie razze e si rendano conto che il più delle volte l’aggressività di un cane dipende dal tipo di padrone che si ritrova.

Da parte nostra garantiamo l’impegno del Fondo Amici di Paco nel far leva sul senso civico e sull’educazione dei possessori di cani, affinché la convivenza con gli altri cittadini sia sempre improntata al massimo rispetto.

Mi permetto un’ultima considerazione: a quanti umani che circolano liberamente bisognerebbe imporre il bavaglio e addirittura la camicia di forza?

Cordiali saluti

Diana Lanciotti

Cara Michela, insegnare ai bambini ad avere paura dei cani è, oltre che ingiusto, controproducente. Lasci che tra cani e bambini si crei quel meraviglioso rapporto che lega creature innocenti e non condizionate come invece siamo noi adulti.
E vedrà che le sue passeggiate da incubi si trasformeranno nei momenti più belli della giornata.

Cordialmente

Diana

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