Paco
Cara Diana, sono ancora sconvolta dalla notizia, anche se mi aspettavo che prima o poi (speravo molto poi) tu scrivessi quelle parole tanto tristi.
Credo che Paco però possa considerarsi un cane più che fortunato, perché ha incontrato voi che gli avete dato (sicuramente ripagati mille volte di più) l’affetto e l’amore più bello e sincero. Lo avete “incorporato” nella vostra famiglia per essere “uno di famiglia”, in alcuni casi credo, anche il più importante della famiglia.
Credo fermamente che se ne sia andato contento del suo percorso terreno, pronto ad incontrare persone ed animali che lo hanno preceduto, pronto a riabbracciare ancora il suo fratellone Boris.
….e come spesso accade se ne è andato sapendo che così avrebbe lasciato il suo posto ad un altro essere bisognoso di amore : Tommi.
Sicuramente Joy adesso avrà il suo bel d’affare da “fratello grande” (in tutti i sensi!) ad insegnarli un po’ di educazione, ma ha avuto un grande maestro per cui penso che sarà sicuramente all’altezza!
Vi mando un carissimo saluto
Patrizia
(clicca su “Leggi tutto” per leggere la risposta di Diana)
Cara Patrizia,
poiché ci sentiamo spesso al telefono sapevi che le condizioni di Paco erano altalenanti, e spesso in discesa libera… Ma tutti speravamo che la discesa si arrestasse e ci fosse una ripresa. Io mi ero quasi abituata alle sue crisi, e appena lo vedevo accasciarsi e irrigidirsi di colpo anziché prenderlo in braccio mi catapultavo sullla cassetta delle sue medicine perché sapevo che la tempestività era fondamentale. Le rare volte che mi allontanavo da casa per lavoro, lasciavo disposizioni al nonno (cioè a mio padre) che essendo medico sapeva come procedere. Ma per fortuna non ce n’era mai stato bisogno. Sembrava che lui volesse farsi assistere solo da me, e dopo mi si appiccicava come non mai. Eravamo in sintonia anche nella malattia.
Che strano… credevo che la sua morte mi avrebbe annichilita, e invece mi sento in pace. Stasera un’amica mi ha detto che lui ha voluto farci un grande regalo e andarsene nel modo, nel momento e nel luogo che aveva scelto per procurarci il meno dolore possibile. E lasciarci sereni. Ed è così. Non pensavo di poter essere così serena, dopo. Considerando, oltretutto, quanto stavo male PRIMA, per una serie di acciacchi dovuti in buona parte allo stress degli ultimi due anni, anni pesantissimi e duri. Invece, di colpo, appena lui ha iniziato a star male tutti i miei acciacchi degli ultimi mesi si sono dissolti. Forse perché di fronte alla sua sofferenza non ho più avuto tempo di pensare a me… Oppure perché lui ha voluto portarsi via tutto quanto mi gravava sulle spalle? Chissà.
Certo che Paco non è stato una meteora. Il suo passaggio su questa terra non è stato casuale, ma ha lasciato segni profondi, e non solo in noi. E’ stato un grande dono, per tanti. Come tu dici, è stato un grande maestro. Per cani, gatti e umani. Con Boris e con Joy aveva fatto un ottimo lavoro. E magari dal luogo in cui ora è saprà guidare anche il piccolo Tommi, che mostra già (da buon… sardo) una tempra non indifferente.
Più che sentirne la mancanza dobbiamo impegnarci a pensare a tutti i grandi insegnamenti che Paco ci ha lasciato, tesori preziosissimi che nessuno potrà mai portarci via.
Un abbraccio
Diana