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Non rispondo più, mi dispiace

Si sa, a “mettersi in mostra” si rischia di essere malvisti, criticati, calunniati e a volte, pur senza motivo, invidiati. E capita di ricevere, oltre a lettere di stima, anche lettere di critica.

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Per carità, non fraintendetemi, non è che io non accetti le critiche. Anzi, le trovo stimolanti, amo il confronto, la dialettica, purché sia costruttiva.
Da anni ho fatto mio l’insegnamento del direttore di una grossa azienda dove ho lavorato tanti anni fa, quando ero una "donna in carriera", e che un giorno mi disse: «Si guardi da quelli che la adulano e la coprono di complimenti. I veri amici, quelli che si interessano a noi, sono quelli che, quando serve, hanno anche il coraggio di criticarci.» E con questo intendeva parlare di critica costruttiva, che fa bene, che aiuta a migliorare.
E invece mi capita a volte di ricevere lettere che di costruttivo non hanno un bel niente, ma sono solo cariche di astio e livore. Un livore immotivato, a mio giudizio, e che a volte qualcuno riserva a chi, come dicevo prima, ama "mettersi in mostra".
Solo che io, a dir la verità, a mettermi in mostra non ho mai aspirato. Sono anzi un tipo piuttosto riservato, che se ne sta tanto volentieri nel suo guscio a coltivare le cose che ama. Certo, il destino ha voluto che mi mettessi a scrivere, e fondassi un’associazione che ha generato simpatie in tutta Italia e anche fuori, e allora volente e nolente mi tocca "comparire". Anche se, vi assicuro, lo faccio molto meno di quel che potrei e, forse, dovrei, per sostenere la causa del Fondo Amici di Paco. Mi chiamano spesso in trasmissioni tv, ma dico di no. Sennò mi vedreste molto spesso, magari accanto a veline e presenzialiste di professione, a discettare di tutto e di niente. Ma preferisco di no, grazie.
Questo stesso sito non l’ho voluto io. Mi è stato regalato da mio marito che, in combutta col nostro tecnico internet, ha architettato una sorpresa e, quando ormai era tardi per dire di no, l’ha messo online. Mi sembrava troppo, avere un sito tutto per me. Però mi è bastata una settimana per capire che per tante persone amiche era invece un bel modo di tenersi in contatto e comunicare liberamente, confrontandosi, dialogando. Dialogando, appunto, non offendendo.
Ma ci sono quelli che invece mi scrivono con un’aggressività che, sinceramente, credo sia degna di miglior causa.
A quanto pare ogni tanto qualcuno si sveglia la mattina e decide di offendere qualcun altro, e dirgliene o scrivergliene di santa ragione.
"Come si permette, chi crede di essere, come osa dire, fare, scrivere queste cose? Ma adesso ci penso io, a rimetterlo in riga." E’ più o meno questo il tenore delle cose che si dicono, dentro di sé, queste persone. Persone che non tollerano che qualcuno esprima il proprio pensiero e, magari, lo diffonda avendo la fortuna e il privilegio di poterlo fare. Come ho la fortuna e il privilegio di poter fare io.
E così mi scrive una signora dicendomi che un mio libro la disgusta, e si vanta di averlo dato in pasto ai suoi cani. Oppure mi scrive una gentil signora che, dopo aver letto la mia risposta a una proprietaria di Rottweiler, mi aggredisce dandomi della qualunquista, della superficiale, dell’oscurantista… O un’altra persona che, quando al suo appello per sostenere non mi ricordo quale protesta ambientalista rispondo che non partecipo perché non sono così convinta delle tesi addotte, mi accusa di non amare l’ambiente e di interessarmi solo di cani, e di lasciare che il mondo si sfasci. E così di questo passo, ma con modi così sorprendentemente aggressivi, rancorosi, da lasciarmi senza parole. Ed è il massimo, per una che con le parole ci campa…
L’ultima, di pochi giorni fa, è di una signora che ci ha mandato delle fotografie del suo bellissimo cane per il Calendario di Paco e, dopo aver appreso che per motivi tecnici non sono state scelte, dà in escandescenze e prima offende i nostri grafici (volontari, poverini, e bravissimi) e poi se la prende con me e, tanto per cambiare, arriva a insinuare che io non ami davvero gli animali… Ecco, questa è una frase ricorrente, una delle invettive più gettonate tra quelle che queste persone mi rivolgono: "Lei che dice di amare gli animali…" Lasciando intendere che invece la mia sia pura finzione…
Uffa, sono stufa di leggere queste cattiverie.
E anche se il mio Marte in Ariete (come mi ha spiegato la mia cara amica astrologa Sandra Zagatti) mi indurrebbe a rispondere per le rime, ho deciso che non rispondo più.
Non rispondo più a lettere che sono insulti, sfoghi di persone maleducate e litigiose, che non riescono ad avere un approccio sereno e costruttivo con il prossimo.
Non rifiuto le critiche. Rifiuto (e da oggi cestinerò) la maleducazione e l’immotivata aggressività.
Quindi, se partite da questi presupposti, per favore non perdete tempo, e non fatelo perdere neanche a me.
Grazie

Diana

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