I nostri migliori amici

Mamma picciona

Ciao Diana,
sono una tua fan e socia da un po’, e proprio ieri ho ripreso in mano il tuo bellissimo libro “Mamma storna”.
Un motivo c’è: mi rivedo nella tua storia, sto passando anche io lo smarrimento che hai provato tu quando Oreste se ne è andato.

Voglio solo sfogarmi un po’, visto che hai provato le stesse cose.
Ho trovato il 15 Luglio un pulcinotto di piccione, l’ho imboccato, fatto crescere, coccolato, accarezzato, e per ben 2 mesi e mezzo è stato con me, purtroppo chiuso in bagno perché avendo 4 gatti e due cani avevo paura che lo uccidessero.
Avevo chiesto lumi a quelli della LIPU, che mi han detto che era meglio non rilasciarlo in natura, dato che ormai era imprintato con me, ma proprio la mattina in cui ero al telefono con loro il mio piccolo è volato via dalla finestra, lasciata aperta da mio marito.
Quando me ne sono accorta mi è preso un colpo, e da allora (sono passato solo 2 giorni) sono tristissima, e non riesco a capacitarmi che non lo rivedrò più, ma quel che è peggio è che non so se riuscirà a cavarsela lì fuori.
È stato sempre chiuso in bagno, e non sa niente di quello che c’è là fuori!
Anche io mi sento tanto “mamma piccione” che ha perso il suo piccolo; è straziante. Anche lui mi saltava in testa, sulla spalla, e facevamo le coccole: ora chissà dov’è.
Ogni sera vado a letto e prego Iddio che lo aiuti a sopravvivere, e piango. Mi sento in lutto, sono in lutto. Di giorno cerco con gli occhi gli alberi del mio giardino e quelli degli altri giardini, ma tanto so che non lo rivedrò mai più.

A volte si fanno delle cose per amore, ma forse condanniamo a morte questi piccoli esseri del cielo che una volta cresciuti si trovano in un mondo che non hanno imparato a conoscere da piccoli. Spero che non mi capiti più di dover soccorrere un uccellino, ma purtroppo io sono una di quelli che non si gireranno mai dall’altra parte, ma questo vuol dire soffrire da cani quando fallisci.

Grazie per avermi letta, Diana, era solo uno sfogo. Che Dio protegga il mio Cippi e tutte le creature ogni giorno massacrate da quell’essere schifoso che è l’essere umano.
Ciao, e grazie per quello che fai.

Antonella

(clicca su “continua” per leggere la risposta di Diana)

Carissima Antonella,
quanti ricordi (dolcissimi… strazianti…) leggendo la tua email!
Capisco pienamente il tuo dolore. Un dolore che va di pari passo con lo stupore che si prova scoprendo quanta intensità possa raggiungere il legame con esseri con cui non siamo abituati a interagire.
Scoprire che anche uno storno, o nel caso del tuo Cippi un piccione, sa legarsi a noi come e quasi più di un cagnolino è qualcosa di destabilizzante.
Anch’io, come sai, ho pianto tantissimo per Oreste. Ma ora sono felice per lui. Anche perché… a distanza di qualche anno mi è capitato di rivederlo. E mi capita ancora. Lui è tornato, e ora ha una compagna (o un compagno?… infatti non ho mai saputo se Oreste era in realtà un’Orestina…)
Ora fa parte della Natura a cui, a fin di bene, l’avevo sottratto. E anche se né lui né io avremmo veramente voluto che andasse così, la Natura, grande madre saggia, l’ha accolto di nuovo tra le sue braccia protettrici.
Voglio sperare, voglio credere che anche a Cippi sia successa la stessa cosa. Che il miracolo, che tu hai favorito salvandolo, si sia compiuto.
So che soffri ma è giusto che sia andata così. Quella finestra, forse, è stata aperta dal destino.
E ora la Natura sta provvedendo a lui.
La Lipu… sono quelli a cui chiesi di aiutarmi, e mi risposero che si occupano solo di uccelli in via d’estinzione… salvo poi criticarmi attraverso le pagine di un giornale per aver “trattenuto in cattività” uno storno.
In questi casi dobbiamo seguire la nostra coscienza. Io e te l’abbiamo fatto e dobbiamo esserne felici e orgogliose.
Tu non hai condannato a morte Cippi. Anzi, gli hai permesso di vivere.
Pensa che strano: ci sono persone come noi che fanno di tutto per salvare un uccellino, e ci sono migliaia di persone che, in questa stagione, la mattina imbracciano un fucile ed escono di casa con l’obiettivo di ammazzarne qualche decina… Il mondo è davvero strano e un po’ strampalato.
Tu dici che l’essere umano è schifoso. Io penso tutto il contrario: è quell’essere meraviglioso che si prende a cuore le sorti di tanti esseri indifesi. Gli altri, quelli che non lo fanno, non sono esseri umani. Sono mostri. Esseri infelici e incompleti. Scherzi (o errori) della natura.

Forse lo rivedrai ancora, il tuo Cippi. Forse verrà a trovarti. Ma da piccione libero, che può volare nell’azzurro del cielo e immergersi nelle sue profondità.
Sii felice per lui. Come io la sono per Oreste.

Un abbraccio

Diana

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