Lulù, bassottina peperina
Carissima Diana, sono molto demoralizzata da come sta evolvendo Lulù.
Ogni volta che dobbiamo uscire per fare una passeggiata e per imparare a fare i bisogni fuori di casa è una lotta: si pianta a terra e non vuole camminare. Le passeggiate sono un penoso tiro alla fune con cane attaccato. Quando però arriviamo ad un bel prato incomincia a giocare ed è felice, ma che fatica arrivare fino lì! Non so cosa sia successo ma da un momento con l’altro ha incominciato a comportarsi così e non c’è niente che la distragga o le faccia cambiare idea. Dovresti poi vedere invece come corre quando capisce che stiamo tornando a casa e come salta ed è contenta quando è finalmente a casa! Sembra più un gatto che un cane.
Da un paio di settimane mi sono rivolta ad una educatrice cinofila perché mi aiuti a superare questo problema e per inserirla in un gruppo di cuccioli per la socializzazione. L’educatrice mi ha consigliato di essere comunque ferma e “autoritaria” e di tenere il guinzaglio in modo che non possa sdraiarsi camminando in maniera decisa. Cerco di mettere in atto tutte le sue indicazioni ma non è sempre facile e poi penso che anche lei abbia voglia di fare il cane e di annusare in giro, peccato che appena rallento l’andatura e la lascio un po’ più libera, con una faccia tosta tipica delle razza , fa finta che guarda caso proprio verso la strada di casa, ci sia un odorino bellissimo…
Devo dire che Lulù è una cagnolina molto intelligente che se da un certo punto di vista è una cosa positiva, dall’altro complica le cose, perché se non vuole fare una cosa non si lascia comprare da niente! Un piccolo passo avanti lo abbiamo fatto con il seduta (imparato in due giorni) e con la somministrazione della pappa che non è più preceduto da abbaiate e salti, ma da un composto seduto per 5 secondi prima di poter mangiare (imparato in 4 giorni!).
Spero che il problema si risolva velocemente perché mi sta veramente stressando e demoralizzando. Sicuramente l’educazione dei cuccioli è impegnativa, ma in questo caso spero non si stia evolvendo in un “atto di forza”.
Un abbraccio forte.
A presto.
Patrizia
(Clicca su “continua” per leggere il seguito)
Cara Patrizia, potrei dirti che se sono tutti qua, i tuoi problemi, allora sei davvero fortunata. E invece non te lo dirò, perché so quanto ci si stia male (volendo loro tanto bene) quando qualcosa tra noi e loro pare non funzionare. A me era successo con Joy, in una fase delicata della sua vita, quando ci eravamo presi di petto e lui aveva iniziato a ringhiarmi. Mi pareva che mi fosse crollato il mondo addosso, ma il tutto si è risolto in tre mesi.
Ci vuole pazienza e soprattutto nervi saldi. E voglia di tentare e ritentare. Ognuno di loro è diverso e non esiste la soluzione comune per tutti. Per fortuna non sono fatti con lo stampino. E’ così bello scoprirli nella loro individualità.
Bisogna trovare la chiave di volta e il giusto approccio: essere sereni, determinati, anche un po’ severi, ma anche compagnoni.
A scuola credo ti abbiano parlato delle risorse, del fatto che devi essere tu a gestirle, per renderti sempre interessante ai suoi occhi e farle capire che stare con te val sempre la pena (detta un po’ in soldoni è così).
La crescita è una fase difficile, che ci disorienta. Io ho avuto un bel po’ di cuccioli ma ogni volta è una storia diversa. Capita di sentirsi completamente spiazzati.
Piuttosto, com’è messa Lulù con i denti? Guarda che il periodo del cambio li rende nervosi, poco trattabili, strani.
Sono sicura che buona parte dei problemi derivi da lì. Joy da cucciolo ne ha cambiati sei in soli quattro giorni, ed era strano, irriconoscibile. Avevo paura che avesse problemi al cuore e ho chiamato il veterinario. Non si muoveva, era stanchissimo, si sedeva ansimando dopo pochi passi. Ma, appena iniziò a esibire la sua dentatura da caimano, correva di nuovo come un matto. Non sembrava più lo stesso cane.
Se prima era troppo tranquillo, dopo bisognava dargli una calmata.
Lulù secondo me si trova nella stessa fase di Joy quando mi ero preoccupata tanto.
Diamoci ancora un paio di mesi e vedrai che tutto si ricolloca e ridimensiona. Ma nel frattempo non abbassare la guardia. Questi sono momenti cruciali per la formazione della signorina peperina.
In ogni caso non è detto che se tu ami portarla a spasso, lei sia dello stesso parere. Ora Lulù sta mostrando il suo carattere… ci sta provando, a imporsi (come un figlio adolescente), ma l’importante è che capisca che tu non ti fai mettere i piedi in testa. E non avverta la tua tensione.
Un mio amico educatore cinofilo dice di non metterli sotto la lente d’ingrandimento; non ingigantire, cioè, i problemi, ma (questo lo dico io) cercare di convertirli in opportunità per capire un po’ di più la psicologia e le attitudini del nostro cane.
Prendila come una sfida, ma divertente, non stressante.
Per quanto riguarda nello specifico la passeggiata, bisognerebbe vedere come avviene, e se è successo qualcosa (involontariamente) che l’ha indotta a comportarsi così. Porti con te un giochino, gli snack? Le unghie sono ok? Il fatto che sul prato poi si diverta… magari ha problemi a camminare sul duro. Li aveva anche Joy, all’inizio, e il veterinario, quando l’ha capito, lo chiamava "piedi dolci". Magari c’è una causa banale, ma c’è.
Hai provato a parlarne con l’allevatrice? Magari lei conosce certe peculiarità della razza, o certi trucchi.
Nelle scuole cinofile insegnano metodi non coercitivi. E su questo sono d’accordo. Guai a tirare il guinzaglio, guai a forzarli… Convertire tutto in gioco. Però la vita di tutti i giorni è un po’ diversa e a volte un intervento un po’ più drastico si rivela risolutivo. Come dicono le mamme sagge: picchiare i figli mai, però uno scappellotto ogni tanto… quando ce vo’ ce vo’…
Ti faccio l’esempio di Jimmy, un cucciolo di Bernese morsicatore di amici. Morsica non per cattiveria ma per gioco, e però fa un male pazzesco. Colpa del fatto che l’hanno sottratto alla madre troppo presto: 55 giorni. Gli è mancata l’inibizione al morso da parte della madre… ha interrotto il corso d’imprinting troppo presto…
L’educatore cinofilo all’inizio diceva alla povera mamma del morsicatore: "Tu non muoverti, sennò il gioco diventa interessante. Vedrai che smette."
Ma come si fa a ignorare i denti prima aguzzi come spilli e poi da squalo che ti affondano nella carne?
Risposta dell’educatore: riprendilo con la videocamera, devo vedere come fa…
Facile, no? Quando un cane ti morde e non ti molla, dirgli: aspetta un attimo che vado a prendere la videocamera e poi con la mano che gentilmente mi lasci libera ti faccio un film…
Morale della favola: la mamma di Jimmy si è stufata e da qualche tempo gira armata di cucchiaio di legno e quando Jimmy esagera coi denti gli assesta una bella cucchiaiata sulle chiappone. Lui smette di colpo e la guarda tutto compreso. E la rispetta di più e va anche di più a cercare le coccole. Magari lei sta sbagliando, ma il pupo ha quasi sei mesi e se nessun altro le insegna come fare, deve correre ai ripari prima che questo comportamento diventi irremovibile. Non è un invito a picchiare i cani (che cosa vuoi che gli faccia una cucchiaiata su quello strato di pelo e ciccia?) però per lui è una cosa nuova, inaspettata, che lo disorienta. Insomma, vabbe’ essere permissivi, ma con certi caratteri usare un po’ di fermezza diventa indispensabile. Mai picchiare un cane, ma la classica sculacciata non ha mai ucciso nessuno. Se poi è una… cucchiaiata, è meglio ancora: i cani devono fidarsi delle nostre mani, e non devono vederle come strumenti di punizione.
Fai bene a portarla a scuola, comunque. A parte tutto sommato il divertimento, è lì che ci si accorge che siamo in tanti ad avere (o credere di avere) problemi con i nostri cani.
In realtà quello che per te ora sembra un muro insormontabile, non è che un gradino della crescita.
Proprio sul numero 50 di Amici di Paco, quello di Pasqua che è in stampa, nella rubrica "Parliamone insieme" tratto il caso di una ragazza che si dispera perché crede di avere il cane più difficile del mondo. Le ho consigliato di frequentare un centro cinofilo e… in un attimo si è ravveduta. Confrontarsi con altre persone che vivono sulla pelle il trasformismo dei nostri cuccioli in crescita e ne restano disorientate è molto importante… forse addirittura più importante che sentire gli educatori stessi, che alla fine tendono a rifarsi a regole… in un campo così fluido e imprendibile dove le regole sono un po’ una forzatura, a volte.
Ma vedrai che messi i denti nuovi la piccola si ravvederà. Del resto non è che cani piccoli comportino problemi più piccoli. Anzi…
E poi, se non sbaglio, è il tuo secondo cane, e quindi più difficile del primo: hai dei riferimenti, ma solo di un tipo (Marcus) ed è passato tanto tempo eppure ti sembra ancora tutto così vicino, adesso ti senti più esperta ed è lì che si scivola…
Col primo cane forse si è più "aperti", più distratti dalla novità, più stupiti e… "istupiditi" dalla quotidiana scoperta di un mondo sconosciuto. Ora ne sai molto di più e… porcalamiseria, pretenderesti che le cose andassero come devono (o come vuoi…) E invece una sgorbietta di pochi chili ti sta spiazzando. E vabbe’, prendila con una risata. E non far sentire a lei la tua tensione, sennò ne approfitta.
Il mio veterinario mi ha sempre detto, quando non la spuntavo con Joy, di "prenderlo in giro", come sanno fare certe donne con gli uomini. Paragone un po’ strano, ma a volte mi rendo conto che è così. Siamo noi che ci facciamo tanti problemi, con i nostri cani, ma forse dovremmo un po’ smitizzarli e… prenderli in giro.
Stasera, quando vai a casa, prova a guardarla con occhi diversi: come la pivellina che è, che non sa nulla del mondo e sta cercando di affermare sé stessa in un mondo che finora ha fatto senza di lei… e potrebbe ancora farne senza.
Non darle troppa importanza. E’ un soldo di cacio, dopotutto… Certo, un meraviglioso soldo di cacio, lo so.
Certo, se fosse tutto semplice non sarebbe così bello e gratificante… Dai che dobbiamo riuscirci!
Cambia prospettiva, l’ansia passerà e lei… si trasformerà.
Due mesi? Due mesi di tempo per arrivare a riderci sopra. Scommettiamo?
Sii serena. Il tuo, presto, si rivelerà un falso problema. Cerca di vivere bene questi momenti, che un giorno potrai (e dovrai) ricordare col sorriso sulle labbra.
Su, Patrizia, non preoccuparti. Tieni la situazione monitorata, e scrivimi se hai altri dubbi. Mi fa sempre piacere conoscere qualcosa di più dei nostri piccoli.
Un caro saluto
Diana