Lettera di Andrea, alunno della scuola Bascapé di Saronno
Salve Diana Lanciotti sono Andrea, un alunno dalla scuola Bascapè di Saronno.
Ho letto il libro “Paco il re della strada”: è un libro emozionante , commovente e divertente nello stesso tempo.
Però ho un paio di domande: come ha fatto a sapere il passato di Paco?
Come ha fatto a sapere i nomi dei cani e dei gatti che si trovano nel libro ?
Perché ha scelto proprio Paco al canile?
Infine sempre riguardo ai personaggi, ha inventato lei i nomi?
Arrivederci al prossimo libro.
Andrea P.
Caro Andrea, con 3 aggettivi hai definito proprio quello che era il mio intento, quando ho scritto Paco, il Re della strada: emozionare, commuovere, divertire.
Come ho già spiegato, la mia intenzione era di narrare la storia di un cagnolino randagio facendo capire quanta sofferenza possa provare, però non volevo che i lettori si annoiassero o intristissero troppo, così ho cercato di mantenere un tono brioso… Certe volte anche le verità più dure, se dette col sorriso anziché con le urla, vengono accettate più facilmente.
Ma ora rispondo alle tue domande, a cui ho risposto anche nel secondo libro su Paco: Paco. Diario di un cane felice, dove racconto il mio incontro con Paco e i motivi della mia (e sua) scelta. Il passato di Paco l’ho ricostruito sulla base di tanti indizi, di certi suoi comportamenti e mettendomi nei… panni, anzi nel pelo di un cane abbandonato e costretto a cercare di sopravvivere per strada. E, ma qui so che apro un discorso su cui non tutti sono disposti a seguirmi, sono veramente convinta che Paco sia riuscito a comunicare con me i suoi pensieri per aiutarmi a scrivere la sua storia e poter così aiutare tanti cani (ma anche gatti) meno fortunati di lui. Ogni volta che mi mettevo alla scrivania per scrivere, lui si sdraiava di fianco a me e un po’ dormiva ma spesso mi fissava con il suo sguardo profondo e pieno di misteri. E io, guardandolo, trovavo ispirazione, e le parole scorrevano veloci e le pagine si riempivano.
Per quanto riguarda i nomi dei cani e dei gatti, quella è una mia invenzione letteraria, che mi ha aiutata a rendere più coinvolgente la narrazione.
Sulla scelta di Paco al canile… ti rivelo ciò che, se vorrai, potrai leggere sul secondo libro su Paco: è stato lui, con il suo atteggiamento totalmente diverso da quello dei suoi compagni di prigionia, con la profondità di quello sguardo che non lasciava indifferenti neanche i sassi, a scegliere noi.
È stato proprio il classico incontro voluto dal destino, il nostro, per tutta una serie di circostanze che… ma non te le racconto per non toglierti la suspense sul seguito della storia.
Come ho già spiegato, la mia intenzione era di narrare la storia di un cagnolino randagio facendo capire quanta sofferenza possa provare, però non volevo che i lettori si annoiassero o intristissero troppo, così ho cercato di mantenere un tono brioso… Certe volte anche le verità più dure, se dette col sorriso anziché con le urla, vengono accettate più facilmente.
Ma ora rispondo alle tue domande, a cui ho risposto anche nel secondo libro su Paco: Paco. Diario di un cane felice, dove racconto il mio incontro con Paco e i motivi della mia (e sua) scelta. Il passato di Paco l’ho ricostruito sulla base di tanti indizi, di certi suoi comportamenti e mettendomi nei… panni, anzi nel pelo di un cane abbandonato e costretto a cercare di sopravvivere per strada. E, ma qui so che apro un discorso su cui non tutti sono disposti a seguirmi, sono veramente convinta che Paco sia riuscito a comunicare con me i suoi pensieri per aiutarmi a scrivere la sua storia e poter così aiutare tanti cani (ma anche gatti) meno fortunati di lui. Ogni volta che mi mettevo alla scrivania per scrivere, lui si sdraiava di fianco a me e un po’ dormiva ma spesso mi fissava con il suo sguardo profondo e pieno di misteri. E io, guardandolo, trovavo ispirazione, e le parole scorrevano veloci e le pagine si riempivano.
Per quanto riguarda i nomi dei cani e dei gatti, quella è una mia invenzione letteraria, che mi ha aiutata a rendere più coinvolgente la narrazione.
Sulla scelta di Paco al canile… ti rivelo ciò che, se vorrai, potrai leggere sul secondo libro su Paco: è stato lui, con il suo atteggiamento totalmente diverso da quello dei suoi compagni di prigionia, con la profondità di quello sguardo che non lasciava indifferenti neanche i sassi, a scegliere noi.
È stato proprio il classico incontro voluto dal destino, il nostro, per tutta una serie di circostanze che… ma non te le racconto per non toglierti la suspense sul seguito della storia.
A proposito: su Paco ho scritti in totale 4 libri, e poi ne ho scritti anche altri (finora 19) su storie di animali, ma non solo. Qui troverai l’elenco: https://www.dianalanciotti.it/bibliografia-di-diana-lanciotti/
Mi ha fatto molto piacere leggere la tua lettera e sapere che ci sono ragazzi che si appassionano alla lettura e a una storia che intende insegnare l’amore e il rispetto per tutte le creature viventi.
Un caro saluto e in bocca al lupo per i tuoi studi
Diana