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La parata degli inutili

La gente muore, le case, le fabbriche, le chiese e i monumenti crollano, in tanti dormono in macchina, addirittura sui treni, o in tenda… e il nostro non amato presidente della Repubblica insiste a voler fare la parata del 2 giugno per la festa della Repubblica. Sottraendo, tra l’altro, soldi, mezzi e persone agli aiuti ai terremotati.

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"In tono minore" assicura che si farà. Ma che cosa c’entra il tono? La parata non si deve fare e si devono impiegare i soldi e le energie per l’emergenza.
Basta con la retorica di regime, basta con i discorsi insulsi e avulsi dalla realtà. Basta col vederli ancora là, tutti schierati e impalati, a ricevere il saluto dei militari che, credo, fosse per loro li manderebbero dove meritano.
Che sia proprio lui, il presidente comunista, a voler "salvaguardare l’immagine della Repubblica" dopo averla svenduta ai banchieri mi pare ridicolo. Lui che, col suo apparato e la pompa magna di cui si circonda, ci costa più di quel che costa la regina Elisabetta agli Inglesi.
Però, a pensarci bene, si era già comprato il vestitino della festa e preparato il discorsino… Come facciamo a dirgli che deve rimettere tutto in naftalina e per adesso non si fa niente?
Chi ha il coraggio di dirglielo?

Diana Lanciotti

P.S. Per quel che può servire, il mio pensiero e il mio cuore sono vicini alle persone che in questo momento stanno soffrendo, senza sapere quando finirà.

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