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Guariremo solo se… il mio contributo a un’informazione libera dalle gabbie del Pensiero Unico

Ci tengo molto a questo libro, e vorrei che servisse a tanti per affrontare con maggiore consapevolezza il periodo che stiamo vivendo.
È un momento difficile, che ha destabilizzato tutte le nostre sicurezze. Regna una confusione assoluta, che disorienta e sfianca anche le menti più salde e lucide. Il clima di conflittualità creato ad arte da chi trae vantaggio dal mettere i cittadini gli uni contro gli altri ha preso una china pericolosa. Se chi lo alimenta in tutti i modi più sordidi continuerà su questa strada avrà la responsabilità di aver armato qualche testa calda contro coloro che sono additati come i nemici mortali della collettività: i pericolosissimi novax e nopass (in malafede si tende a confondere le due posizioni).

Non dobbiamo cadere nella trappola e assecondare il gioco di chi ci vuole dividere e contrapporre ma cercare, da entrambe le parti (quella di chi crede ciecamente che il vaccino sia la soluzione alla pandemia e quella di chi non ci crede affatto), di capire le ragioni degli uni e degli altri.

Leggo sempre più spesso di conduttori tv (chiamarli giornalisti è un’onta alla professione) che si vantano di non ospitare, nelle loro trasmissioni faziose e fomentatrici di odio e discriminazione, i “novax”. I vari Gruber, Mentana, Vespa, sono in prima linea nella patetica battaglia contro coloro che arbitrariamente bollano come novax, in base ai propri pregiudizi e alla visione distorta di una realtà che non si sforzano di analizzare, figurarsi di capire.
Mentana se n’è fatto un vanto pubblicamente con un proclama sui social:

“Mi onoro di non aver mai ospitato nei miei tg un esponente dei novax”.

E via di questo passo, inanellando una serie di corbellerie, tirando in ballo terrapiattismo, cospirazionismo, negazionismo, mettendo in un unico calderone tutte le distorsioni mentali più folcloristiche per gettare una luce ridicola o sinistra su chi non la pensa come lui e si pone ancora dei dubbi.
Persino quei pochi giornalisti che mantengono una certa apertura mentale quando danno spazio a tesi in contrasto col mainstream si affrettano a mettere le mani avanti assicurando “io sono provax”. Si sa mai che qualcuno li tiri per le orecchie e gli sospenda la trasmissione o li licenzi (emblenatici i casi di Mario Giordano, mandato anzitempo in ferie con l’unico programma davvero “fuori dal coro”, o di Paolo Becchi e Azzurra Barbuto, licenziati dai quotidiani per cui scrivevano per non essersi allineati col dogma vaccinista).

Sul fronte sanitario, ci sono tanti medici che, mentre i loro colleghi vanno da mane a sera in tv a fare le soubrette sponsorizzate dai produttori di vaccini, non lasciano a sé stessi i pazienti e anziché trincerarsi dietro assurdi protocolli li curano e li guariscono. Ma i conduttori tv “posseduti” (nel senso più ampio del termine) dal dio Vaccino li definiscono stregoni. Come se invece delle medicine usassero pozioni magiche o strani riti sciamanici.

Ormai hanno creato due eserciti in guerra tra di loro: i vaccinati, più o meno convinti e più o meno obbligati, e i “novax”, così definiti anche se in realtà nutrono legittimi dubbi su QUESTI “vaccini” sperimentali, non sui vaccini tout court. Facciamo il mio esempio: figlia di medico, ho fatto i vaccini da piccola e con l’antivaiolosa ho avuto problemi, tanto che mio padre e il pediatra concordarono di non farmi il richiamo. Incidente che però non mi ha fatta diventare novax, ma piuttosto agnostica al riguardo. Ma sono talmente “novax” che i miei cani e i miei gatti, i miei bimbi pelosi, sono regolarmente vaccinati. Se fossi novax, col bene che gli voglio, li sottoporrei a una pratica a cui sono contraria?
Cerchiamo di non creare divisioni fittizie e categorie di pura fantasia, sennò non ne verremo mai fuori.
Fa comodo bollare come novax i liberi pensatori, per metterli alla gogna, emarginarli, creare un nemico comune contro cui chiamare a raccolta chi, vaccinandosi, crede di aver compiuto un dovere civico e non, piuttosto, di aver obbedito a diktat legittimati dalla paura diffusa a piene mani con la connivenza dei mezzi d’informazione.
Pensiero critico, apertura al dialogo, che ora più che mai sarebbero da stimolare, sono guardati con diffidenza, dileggiati, osteggiati. No, meglio bollare come ignoranti, terrapiattisti, violenti coloro che esprimono sacrosanti dubbi.

C’è da chiedersi come siamo arrivati a questo punto di rottura e come si possa fare di un problema sanitario tuttora confuso e non sufficientemente approfondito un dogma, c’è da capire in quale palude si stia addentrando l’essere umano se non accetta più il dialogo e si fa scudo con l’intolleranza.
La Scienza non ha una faccia sola. E in ogni caso non ha quella degli imbonitori tv che cercano disperatamente di vendere anche una sola dose in più, come un qualsiasi pusher alla stazione centrale di Milano.
Sono queste alcune delle considerazioni che mi hanno portata a scrivere questo libro, con cui cerco di ricondurre in porto la nave della ragione che sta andando alla deriva e di favorire un confronto civile, rispettoso, considerando che, anche se tutti in questo momento se ne riempiono la bocca, la Scienza è confronto, è ricerca, è conoscenza, è curiosità, è dubbio, è approfondimento, è discussione, è sorpresa, è casualità, è ragione ma anche emozione. Ma, soprattutto, è libera, non ammette censure, non ammette padroni, non ammette dogmi, non ammette pigrizia mentale, non ammette limiti e liste di proscrizione.

Credo che se ognuno di noi attingesse al proprio personale bagaglio di competenze per stimolare un dialogo costruttivo, anziché fomentare odi e discriminazioni, darebbe un importante contributo alla causa. Quale causa? Quella dell’umanità, tutta, e non solo di qualche folle che crede di poterne determinare i destini.
Io cerco di farlo nel modo che da sempre mi è più congeniale: scrivendo, cercando di dare un’informazione corretta e favorire una riflessione, fuori dal clima di conflittualità e da qualunque pregiudizio.
Ognuno deve fare la sua parte per riconciliare questo mondo ridotto a brandelli e ricucirlo, non necessariamente creandone uno nuovo. Salviamo quello che abbiano, che di nuove avventure, per ora, non ne abbiamo bisogno.

Diana Lanciotti

 

Cliccate per leggete l’intervista a Diana sul suo nuovo libro.

Il libro, presentato in anteprima esclusiva su Amici di Paco n° 76, può essere acquistato utilizzando il modulo d’ordine a centro rivista o sul sito www.amicidipaco.it (a questo link). In libreria sarà presente da marzo 2022.

Per informazioni, acquisti e donazioni
Fondo Amici di Paco tel. 030 9900732, paco@amicidipaco.it, www.amicidipaco.it
Per devolvere il 5×1000 al Fondo Amici di Paco per aiutare tanti animali in difficoltà il codice fiscale da indicare è: 01941540989

Simona Rocchi
ufficio stampa Fondo Amici di Paco e Paco Editore
simona@amicidipaco.it

7 commenti

  • Rosa

    Grazie Diana perché non ti limiti a impegnarti per gli animali ma fai valere le tue capacità per aiutare gli esseri umani a uscire da questa situazione tremenda che ha fatto ammalare psicologicamente tante persone.
    Comprerò e regalerò il tuo libro.

    Rosa

  • Mirna

    “Ognuno deve fare la sua parte per riconciliare questo mondo ridotto a brandelli e ricucirlo” è una frase bellissima, che dovrebbe diventare un mantra non solo in questo momento ma che ognuno dovrebbe fare suo come spinta ad affrontare la vita con partecipazione senza lasciare che siano sempre gli altri ad agire.
    Grazie Diana per la tua saggezza e il tuo impegno per la “causa dell’umanità”.
    Ho ordinato il libro e non vedo l’ora di leggerlo.
    Buon Natale

    Mirna

  • Lettera firmata

    Signora Diana, carissima, sono sconfortata e al limite della resistenza fisica e soprattutto mentale. Lavoro in un ospedale del nord. Non possiamo esprimerci, dobbiamo solo eseguire senza sollevare dubbi o far valere la nostra esperienza ultradecennale. Sembra che siamo diventati tutti deficienti e non sappiamo curare i malati perché non ci lasciano fare ciò che sappiamo ma ci impongono protocolli iniqui. Ippocrate si starà rivoltando nella tomba.
    Se avessi saputo che la professione che amo con tutta me stessa sarebbe diventata un obbedire ciecamente come tanti soldati in trincea agli ordini di un generale folle avrei fatto altro. Non c’è più etica… altro che chiamarci eroi quando fa comodo. Sono sfinita, esausta. Purtroppo lontana dalla pensione.
    Mi scusi per lo sfogo. E grazie per la sua coraggiosa battaglia per la verità.
    Un caro saluto

    Lettera firmata

  • Donatella

    Buongiorno carissima, ho ricevuto il pacco con i libri richiesti e le rinnovo i complimenti: come fa a scrivere libri così belli, e così diversi fra loro come tipologia??? Sicuramente un Talento ed un Dono innati, coltivati nel tempo con studio e sacrificio!!! E NON DA ULTIMO, lo scopo che persegue attraverso questi suoi lavori Le darà sempre nuova linfa vitale ed ispirazione!! Durante queste Festività mi dedicherò a queste belle letture con l’attenzione che meritano. Immagino, però, che in tanti anni, oltre a successo, notorietà e obiettivi benefici raggiunti, non siano mancati i momenti di sconforto nel vedere l’essere umano e questo nostro mondo abbruttirsi. Spero che la vicinanza, nel cuore, di noi tutti che la apprezziamo e condividiamo il suo pensiero e quella di tutti i “fratelli più piccoli” che continua a sostenere, La aiutino in questa sua Missione. Un abbraccio fortissimo e un grosso smack,

    Donatella

  • Marco

    Premetto che ho avuto personalmente una terribile esperienza di contagio da covid, con tanto di ricovero per un mese in terapia intensiva e sono consapevole delle conseguenze che possono subire i soggetti più fragili. Credo sia corretto che uno Stato guidato in regime liberale e democratico imponga ai cittadini delle regole, in una situazione d’emergenza, tese a limitare al massimo la diffusione del virus. Libertà è il rispetto delle regole che l’assoluta maggioranza condivide, il contrario è anarchia. Rimango un Suo ammiratore ed un sostenitore del Suo Fondo Amici di Paco, e con immutata stima per quanto Lei fa e ha fatto a favore degli animali, particolarmente dei più sfortunati, La saluto cordialmente.

    Marco

    • Diana Lanciotti

      Gentilissimo Marco, mi dispiace tanto per le sue vicissitudini e mi auguro che le abbia superate al meglio. Non so se anche lei è stato vittima di un assurdo protocollo “paracetamolo e vigile attesa” che ha fatto precipitare le condizioni di tanti malati, con le conseguenze che purtroppo sappiamo. La negazione delle cure domiciliari che, se tempestive, avrebbero (e per fortuna hanno) salvato tante persone, è stata una scelta scellerata.

      Il covid è una cosa seria, nessuno può negarlo, ma ammetterlo e ammettere che il Governo (non confondiamolo con lo Stato) imponga regole senza senso, discriminatorie, che hanno solo lo scopo o comunque il risultato di dividere i cittadini e acuire le tensioni sociali è diverso. Per il lavoro che faccio ho la fortuna di essere in contatto con tantissimi medici ed esperti italiani e stranieri che da mesi mi spiegano, con argomentazioni documentate e convincenti, ciò che i giornaloni e i telegiornaloni non dicono (v. https://www.dianalanciotti.it/tartassati-dallobbligo-vaccinale/)

      Ciò che stigmatizzo è l’informazione monotematica, che non dà spazio alle opinioni di medici e scienziati autorevolissimi, tacciati di essere “novax”, cioè nemici della salute pubblica. È una posizione di comodo, che vede allineati e coperti quasi tutti i giornalisti che, da difensori della verità e della pluralità, si sono ridotti a cantare in coro la stessa canzone.
      Ormai riuscire ad avere un’idea realistica e completa dei fatti è diventata un’impresa. Molti errori e molte contraddizioni stanno venendo a galla, solo che in un estremo tentativo di negarli preferiscono imporre regole in controtendenza con gli altri Paesi, che ci stanno rendendo ridicoli agli occhi del mondo.

      Per farsene un’idea basta leggere “La Verità” di Belpietro o seguire “Fuori dal coro” di Mario Giordano. Rispetto al mainstream dove la “narrazione” è univoca e non si discosta di una virgola dal vangelo ufficiale diffuso dal governo (sotto dettatura delle case farmaceutiche, una in particolare) grazie a Giordano e Belpietro, tra i pochi a fare ancora giornalismo d’inchiesta e non solo pubblicazione di veline, è possibile farsi un’idea diversa, confrontarsi con opinioni controcorrente e poi trarre le conseguenze.

      Il mio mestiere implica capire e approfondire per poter informare. Lo sto facendo, a costo di farmi dei nemici. Ma come nell’animalismo ci sono tante verità nascoste o adulterate, ce ne sono tante anche in questa vicenda. E per come sono fatta non posso evitare di dare un mio contributo al dialogo e alla composizione pacifica di una contrapposizione che non ha ragione di esistere. Perché alla fine a farne le spese siamo tutti noi cittadini, non di certo chi ci governa e ogni giorno si inventa una nuova “regola” senza nessun fondamento scientifico, giuridico o sanitario, e il giorno dopo è già pronto a cambiarla.
      Con i risultati che purtroppo conosciamo sull’economia e anche sulla resistenza psicologica di tante persone.

      Grazie e i miei più sentiti auguri

      Diana Lanciotti

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