SILVER MOON-Lo stregone del mare (febbraio 2011)
Silver Moon, lo stregone del mare
Possiamo dire… era ora! Sto parlando dell’uscita del nuovo libro di Diana Lanciotti (giornalista, scrittrice, fondatrice del Fondo Amici di Paco, associazione nazionale per la tutela degli animali e direttore della casa editrice Paco Editore), un libro tanto atteso dai suoi lettori e che ancora una volta è un bel malloppone di quasi 500 pagine. Sì, perché la voglia di scrivere e raccontare per Diana è incontenibile… Chissà se si è mai data un limite di pagine da rispettare? Il romanzo, Silver Moon – Lo stregone del mare, è come sempre un intreccio di mondi variegati, quello degli animali, del mare, che se pur non protagonista è pur sempre molto presente, degli affetti famigliari. La lettura sempre scorrevole, gli intrighi e le vicende sempre… complicati.
All’autrice chiediamo dove va a prendere tutta questa fantasia creatrice che mette sulla carta ed anche dove va a prendere il tempo per scrivere, con tutti gli impegni che ha?
Per me, sin da piccola, è sempre stato facile scrivere e pur di farlo sono disposta a sacrificare molto del mio tempo, incollandomi alla scrivania. Per fortuna, rispetto agli inizi, l’avvento del computer mi ha agevolata tantissimo. Anche se, forse, è un ulteriore incentivo a… non contenersi. In ogni caso rispetto a “Black Swan”, il mio primo romanzo di oltre 700 pagine, con questo quarto romanzo (e tredicesimo libro) sono riuscita a darmi un limite, rimanendo al disotto delle 500 pagine. Ho imparato a limare di più, anche se per un autore può essere “doloroso” cancellare ciò che si è scritto. E’ come sopprimere una creatura a cui si è data la vita.
La storia di Silver Moon è il racconto del grande amore di una mamma, che per il bene e la felicità della figlia scavalcherebbe le montagne, ma è anche l’affrontare un tema di attualità, quello della anoressia che con gli affetti si può curare.
Sì, l’anoressia è un grande dramma per tanti, a volte addirittura una tragedia per alcune famiglie. In Silver Moon è un problema più sfiorato che trattato estesamente, in quanto Margherita, la figlia della protagonista, viene da un’esperienza di anoressia da cui si è salvata grazie all’incontro con un cagnolino che le ha riacceso la voglia di vivere (e mangiare) persa in seguito al divorzio dei genitori. La paura di una ricaduta è la molla che spinge la madre a far di tutto, ma tutto davvero, per salvare il cagnolino della bambina, rimasto vittima di un incidente. Le è bastata una volta per vedere le condizioni in cui sua figlia si era ridotta e non vuole rischiare di nuovo di perderla. Direi che più che sul dramma dell’anoressia ho voluto puntare l’attenzione sulla pet therapy, sulle capacità di guarigione che la vicinanza e l’affetto degli animali possono esercitare sulle malattie, soprattutto quelle dello spirito.
Altra imponente e costante presenza nei suoi libri, gli animali, all’inizio il suo amatissimo Paco, seguito poi da altre figure fino a Spillo, il cagnolino di oggi. Cosa li accomuna?
Il mio amore, il mio grande amore (spesso ricambiato) per gli animali. Oltre alla mia gratitudine verso di loro. E dato che la mia vita è impensabile senza la presenza degli animali, scrivo storie di animali oppure di umani per i quali la convivenza con gli animali sia fondamentale, come la è per me.
Anche il mare troviamo in Silver Moon, seppur un mare più sullo sfondo, meno protagonista. Una grande passione, vero, per il mare, la vela?
Il mare (dove vivo parecchi mesi l’anno e se potessi vivrei sempre) prima di tutto, poi la vela, come logica conseguenza. Prima come regatante (anzi timoniera plurivittoriosa, modestamente…), poi come “semplice” crocierista. Devo però dire che quella per la vela è una passione che ha dovuto inchinarsi a un amore ancora più grande: quello per gli animali, visto che ho rinunciato alla barca a vela quando ho scoperto che, al contrario di Paco (sulle cui doti di marinaio ho scritto il libro “In viaggio con Paco”), Boris era assolutamente incompatibile con la vita in barca, mentre amava tantissimo il mare… purché dalla spiaggia.
Il protagonista vero però è lo stregone del mare, ce ne parla?
Michel De Martigny è un personaggio intrigante, un po’ magico: un ex veterinario la cui fama è stata alimentata dai suoi stessi colleghi, oltre che dai successi delle sue terapie alternative. Un uomo che ha fatto della propria passione una missione, alla quale si vota fino a perdere l’amore della moglie. Una missione che si trova costretto ad abbandonare in seguito a una tragedia familiare di cui si sente responsabile, nella quale è coinvolto un cavallo, il secondo dei tre protagonisti animali della storia. Il terzo è Silver Moon, un gatto dotato di poteri magici con il quale Michel de Martigny si rifugia a bordo della barca che ha lo stesso nome del micio. Qui si dedica alla pittura, almeno finché l’arrivo di Elisa Visconti non lo strappa alla sua solitudine e lo riporta alla realtà, obbligandolo a riaffrontare i fantasmi del passato.
Pur non essendo un thriller, il libro ha la sua buona dose di suspence, perché il lettore si appassiona alle vicende dei protagonisti e fa il tifo per loro; potremmo trovare in un suo libro un non-lieto fine, o Diana Lanciotti scrive per dare la gioia ai suoi lettori che tutto va per il meglio?
Finora è stato così, perché amo il lieto fine e, almeno quando si tratta di storie di pura fantasia, dopo aver tartassato i miei personaggi con drammi e tragedie varie cerco di far tirare un sospiro di sollievo, sia a loro che al lettore. Per il futuro non posso garantire niente. Già nel prossimo libro, “La vendetta dei broccoli” (un giallo, un genere in cui mi cimento per la prima volta), non posso dire che tipo di finale ci sarà. Non lo posso dire non perché io voglia mantenere il segreto, ma proprio perché a qualcuno potrà sembrare un lieto fine, mentre ad altri potrà sembrare il contrario. Dipenderà dai punti di vista.
Cosa significa per lei scrivere? Un puro piacere, un mettere sulla carta storie che ha nella testa o questa è una attività catartica che le permette di stare bene?
Un insieme di tutte queste cose e di tante altre ancora. E’ qualcosa di talmente normale, per me, come per altri può essere normale far di conto o fare qualsiasi altro “mestiere”, ma nello stesso tempo è qualcosa che continua a stupirmi, incantarmi. Trovo stupefacente la capacità della mente umana di creare, inventare, sviluppare. Il cervello è una macchina straordinaria, che va tenuta sempre attiva, ben oliata, per funzionare e dare il meglio di sé. E’ un dono grandioso, che ognuno dovrebbe sfruttare in base alle proprie peculiarità. A me è stato data l’opportunità di poterlo usare soprattutto per raccontare e raccontarmi storie. Una cosa che, anche dopo tanto tempo, continuo a trovare straordinaria.
Pensa di scrivere per probabili lettori o per un pubblico femminile? Un pensiero ai bambini?
In genere amo pensare che i miei libri vengano letti sia da lettori che da lettrici, un po’ di tutte le età. Non scrivo per i più piccoli, perché con le fiabe non mi pare di cavarmela molto bene. Mi rivolgo soprattutto a persone che cercano nella lettura un po’ di evasione, un po’ di avventura, un po’ di sogno, senza troppo impegno ma anche senza disdegnare un po’ di riflessione… e l’opportunità di aiutare gli animali, che alla fine stanno al centro di questa e di tante delle mie storie.
Per tutti coloro che amano le buone letture, quindi, Silver Moon – Lo stregone del mare , Paco Editore, anche per aiutare gli animali senza famiglia, dato che i proventi del libro (compresi i diritti d’autore) sostengono le iniziative del Fondo Amici di Paco.
Giuliana Pedroli – L’accento di Socrate
www.laccentodisocrate.it