Oggi La Verità, il quotidiano di Maurizio Belpietro, pubblica l’articolo di Diana Lanciotti “Gli aguzzini dell’accoglienza”.
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Facciamo polemiche/4
Tra imbonitori e ipocriti dell’accoglienza
Anche l’articolo “Facciamo polemiche/3. Una task force tira l’altra” è valso a Diana Lanciotti decine di telefonate ed email di consenso.
«Ero partita a scrivere questi articoli perché soffrivo a cogliere tanta rassegnazione», commenta Diana. «Gli Italiani sono un popolo meraviglioso, che sta affrontando questa prova con una serietà e un coraggio che rifulgono rispetto alla buffonaggine e alla pusillanimità di chi ci malgoverna. L’Italia è il paese più bello del mondo, con un patrimonio culturale, artistico, naturale e umano che il mondo ci invidia e… vorrebbe comprare in svendita. Abbiamo imprenditori e professionisti di grande caratura in ogni campo, e spesso li costringiamo ad andare all’estero. Qua rimangono quelli che amano troppo l’Italia per abbandonarla, e perciò lavorano a testa bassa, e i mediocri. Spesso questi entrano in politica. Ora sono tutti lì, stretti tra di loro, a farsi scudo contro la rabbia che sta salendo nei cittadini.»
Allora non c’è più solo rassegnazione.
«Finalmente qualcosa sta cambiando. Tante persone mi hanno espresso il loro malcontento ma anche la loro voglia di reagire. Sta salendo la rabbia, ed è un momento pericoloso ma anche importante. La rabbia, giustificatissima, non può ridursi a sterile sfogo sui social, ma deve incanalarsi in una protesta costruttiva, ovviamente pacifica, ma implacabile. Non è più il momento della cosiddetta “opposizione responsabile.” È ora di un’opposizione dura, forte, che non faccia sconti a nessuno. Se l’opposizione non si decide a dare una scossa al baraccone e a mandare a casa questi incapaci, sarà corresponsabile della rovina dell’Italia. Però deve poter contare sul sostegno degli Italiani. Non possiamo continuare ad aspettare che le roboanti promesse che ci hanno fatto si concretizzino. Gli stessi che le fanno non ci credono. Chi sperava che la tanto strombazzata “Fase 2” significasse un riappropriarsi dei propri diritti (di movimento, di lavoro, di culto) ha ricevuto dall’ultima conferenza di Mister Decreto l’ennesimo schiaffo, l’ennesimo raggiro. Questo usurpatore, che considera gli italiani sudditi e non cittadini, è andato per l’ennesima volta in tv a lucidare il suo ego, “concedendo” graziosamente scampoli striminziti di libertà spacciandoli come grandi conquiste. Col fare di un imbonitore da televendita, ha confermato che, per riprendere a vivere, dobbiamo aspettare. Forse che gli “scienziati” (quei divi della tv in lizza per l’Oscar al miglior bidonaro) si decidano. Ma questi, troppo presi dal guardare il mondo dal microscopio, non hanno la più pallida idea di come affrontare il mondo in scala 1:1. Intanto la gente fallisce, si dispera, muore. Vogliono sfinirci, prenderci per stanchezza. Di Maio scrive: “Partirà la fase2 con nuove regole per iniziare ad abituarci a quella che sarà una nuova normalità. Affrontiamo la crisi con dignità, impegno e senso civico. Siamo un grande Paese.” Con la sua retorica da strapazzo, questo signore si permette di appellarsi alla dignità, al senso civico e all’impegno degli Italiani. Valori che non appartengono a lui né alla classe politica di parassiti che vivono sulle nostre spalle. A lui e ai suoi compari do un consiglio spassionato: si trovino un lavoro, presto. Perché quando li manderemo a casa gli servirà. E allora non potranno contare sul reddito di cittadinanza.»
Diana è abituata a parlare col cuore al cuore e alla coscienza delle persone. Da 25 anni lo fa come scrittrice di libri diventati veri e propri cult, e da 23 attraverso il Fondo Amici di Paco, l’associazione no profit da lei fondata insieme al marito in seguito all’adozione del mitico Paco. Una causa che ha assorbito tutto il suo desiderio di fare qualcosa “per migliorare un pezzettino di mondo” come lei stessa definisce il suo impegno. Diana sta per uscire col suo ventunesimo libro Antivirus. Emergere dall’emergenza, una lettura indispensabile per tener allenata la mente (v. riquadro) . Di seguito le sue riflessioni sull’ipocrisia dell’accoglienza, che anche in questo periodo crea tensioni sociali molto rischiose. Sul suo sito www.dianalanciotti.it potete leggere e commentare questo e altri articoli di attualità e politica.
Paola Cerini
Gli aguzzini dell’accoglienza
Anche se la pandemia da coronavirus l’ha spedita in secondo piano, l’emergenza immigrazione non è rientrata. E si riproporrà, più forte che mai, quando l’emergenza sanitaria sarà rientrata.
Anche se siamo presi da altri pensieri, non facciamo calare l’attenzione su altri temi importanti dai quali, volutamente o no, ci hanno distolti. Il rischio è che il coronavirus, come lo stanno usando, diventi un’arma di… distrazione di massa: mentre noi siamo chiusi in casa, attanagliati dalla paura, senza contatti umani, senza lavoro (mentre negli altri paesi pur osservando le dovute cautele, si continua a lavorare), stanno cambiando il nostro mondo, senza che noi abbiamo voce in capitolo, escludendoci da qualunque decisione che riguardi il nostro futuro. Alla faccia della democrazia.
Anche se per un po’ gli arrivi di clandestini sono cessati e, addirittura, si è assistito al paradosso che i clandestini sbarcati in passato volevano tornare a casa per paura di essere contagiati, ora gli sbarchi, assistiti (e favoriti) dalle navi delle ONG, sono ripresi. In più, mentre noi siamo agli “arresti domiciliari”, controllati, braccati e placcati se solo osiamo fare una corsettina o prendere un raggio di sole in solitario, i clandestini che vivono ai margini della società continuano indisturbati a spacciare, rubare, creare disordini. E, mentre per controllare e reprimere le nostre sporadiche “disobbedienze” si attua un dispiegamento di forze degno di miglior causa, a stanare gli extracomunitari clandestini tocca a Brumotti, l’inviato a due ruote di Striscia la notizia. Le forze dell’ordine, ottemperando a disposizioni da stato di polizia, sono costrette a infierire sui cittadini onesti e a chiudere un occhio verso i clandestini. Del resto hanno appena scarcerato 40 mafiosi del 41 bis… che cosa possiamo aspettarci?
C’è da arrabbiarsi, o no? Che noi cittadini onesti, se solo ci riprendiamo uno scampolo delle libertà che ci sono state portate via senza nemmeno l’avallo del Parlamento, veniamo trattati come i peggior delinquenti, mentre i veri delinquenti, in nome di un malinteso senso di accoglienza, possano fare i comodacci loro ai danni nostri. E guardate che non sono razzista. Sono solo stufa di questo razzismo alla rovescia, con cui si discriminano gli Italiani a favore di chi è vittima di un traffico di vite umane mascherato da benefattore.
Adesso in tv si parla solo di virus, ma vi ricordate quelle parate di tuttologi e tuttologhe, vestiti di tutto punto, che con le loro giacchettine alla moda, i capelli agghindati, le barbette ben curate, il cerone di scena, i labbroni verniciati, i tacchi alti e la gonna corta, il sorrisetto di circostanza e l’aria saccente, si professavano paladini dei diritti umani? Quanta ipocrisia c’era nelle dichiarazioni sull’uguaglianza tra uomini? Si sprecavano (e si sprecheranno ancora) le frasi del tipo “Siamo tutti uguali”, “Non ci sono differenze tra popoli”, “Dio ci ha fatto tutti uguali”, “Dobbiamo essere fratelli”, “Il colore della pelle non conta”.
Tutto vero, affermazioni incontrovertibili, su cui nessuno (se non qualche irriducibile xenofobo permeato di teorie naziste) può aver da ridire. In realtà sono proprio coloro che esprimono queste verità “inconfutabili” a smentirle, questi fautori dell’accoglienza che vorrebbero svuotare l’Africa per portare tutti gli Africani qua, e farli vivere ai margini della società, come tanti disadattati. Secondo questi ipocriti dell’accoglienza, che vanno a braccetto con quelli che definisco “aguzzini dell’accoglienza” (coloro che dell’accoglienza fanno un orrendo business), i diritti stanno solo dalla parte dei migranti. E non si soffermano mai a pensare alle tensioni sociali e alle discriminazioni che la politica ipocrita dell’accoglienza crea a favore degli extracomunitari, a sfavore dei cittadini italiani. Basta pensare alle graduatorie per le assegnazioni delle case popolari, che vedono sempre primi in classifica gli immigrati. Qualcuno smentisce, ma la realtà la conosce bene chi vede e vive il degrado di interi quartieri.
Provino, questi paladini dei diritti umani, ad alzare i loro deretani e a farsi un giro nelle periferie delle grandi città, o nei centri di accoglienza, e forse capiranno che la tanto sbandierata accoglienza è una facciata, dietro la quale si nasconde un orrore che è segno di grande inciviltà… altro che integrazione! Siamo degli incivili, infatti, ad accettare che degli esseri umani vivano in condizioni pietose, emarginati, senza lavoro o sfruttati. Che vita gli facciamo fare, dopo averli attirati qua facendogli credere che ci sia il Bengodi? Ma se il Bengodi non c’è per noi che siamo cittadini italiani, figurarsi per loro.
E la chiamano accoglienza, solo perché gli paghiamo il telefonino, il piumino griffato, i jeans di marca, le scarpe da ginnastica all’ultima moda, e poi li sbattiamo a vivere ai margini della società, o a subire come tante vittime una situazione che forse loro stessi deplorano, o ad arrabattarsi in qualche modo, arrivando non di rado a delinquere.
Oltre agli aspetti etnico/culturali messi in gioco con questa pseudoimmigrazione incontrollata (che in realtà non è altro che un’invasione controllatissima da chi ha un chiaro disegno geopolitico ed economico in testa) andrebbero citati i problemi di salute causati dall’ingresso di portatori sani di malattie sconosciute o scomparse.
Non è questione di razzismo, ma di realismo. La verità è che questi poveri spiantati, vittime di un disegno tutto giocato sulla loro pelle, di cui sono incolpevoli pedine, potrebbero essere aiutati là dove sono nati e dove hanno diritto di restare e vivere bene. In dignità, salute e felicità. Nostre e loro.
Ogni essere umano ha il sacrosanto e inviolabile diritto di poter vivere nella terra dov’è nato, con dignità, rispetto, lavoro, salute. Proviamo a pensare: che cosa c’è di più caro per un essere umano della propria famiglia, della propria terra, della propria casa? C’è diritto più sacrosanto di poter vivere liberamente dove si è nati e non dover essere obbligati ad andarsene? Salvo casi rari, nessun essere umano ama essere sradicato dalla propria terra natia, nessuno si allontana felicemente dalle proprie origini… a meno che non vi sia costretto: dalla guerra, dalla fame, dalla miseria, dal bisogno di trovarsi un lavoro. Costretto, appunto, da condizioni avverse, che sono al di fuori di lui e della sua volontà.
Così come la maggior parte di noi “occidentali” è felice quando nel luogo dove è nato può trovare famiglia, lavoro, amicizie, perché la stessa felicità non può appartenere anche a coloro che vogliamo a tutti i costi sradicare per portarli in mezzo a noi, a condurre un’esistenza da derelitti, senza la dignità di un lavoro, di una famiglia, di un ruolo sociale?
Solo noi “occidentali” abbiamo diritto di realizzarci come esseri umani in casa nostra? E perché, invece di essere vittime di un disegno che parte da lontano e incombe sulle loro teste e si accanisce sulla loro pelle, i popoli africani non possono trovare la felicità là dove sono nati, e devono essere costretti a venirsene via da CASA PROPRIA, ed emigrare in posti dove difficilmente saranno felici ma rimarranno degli spiantati a vita?
Perché non ci chiediamo una buona volta che diritto abbiamo noi, noi che ce ne stiamo comodi e beati a casa nostra e guai se qualcuno si sogna di mandarci via, di credere che gli Africani che vengono via dall’Africa qua da noi possano essere felici?Privandoli della loro vera identità, della loro terra, delle loro radici, li stiamo condannando all’infelicità. Fingendo di liberarli, li stiamo imprigionando nell’ipocrita trappola dell’accoglienza.
Perché invece, visto che le risorse ci sarebbero, non li aiutiamo a rendere accogliente la loro vera casa, cioè l’Africa, un continente meraviglioso e pieno di risorse che potrebbe rendere felici tutti gli Africani?
E invece no: in Africa vogliono fare affari i Cinesi, le multinazionali, o vogliono godersela solo i turisti che ci vanno con la solita mentalità colonialista, vedendone solo la parte romantica e folcloristica e mantenendo il loro senso di superiorità verso gli Africani. Poi se ne tornano a casa, dichiarandosi folgorati dal leggendario “mal d’Africa” e facendosi belli dell’essere stati in un posto tanto esotico e selvaggio.
Ci vedo tanta ipocrisia, tanto egoismo, tanta (sporca) politica, in tutto questo. Tanto razzismo mascherato da pietismo.
Io credo che gli Africani, come tutti i popoli, abbiano diritto di essere padroni a casa propria e di poter godere delle risorse di cui la loro Africa è ricchissima. Illuderli (che equivale a costringerli con l’inganno) che qua si stia meglio è un colossale e abominevole imbroglio. Noi qua stiamo bene perché ci siamo nati. Pure loro dovrebbero stare bene dove sono nati. Il loro diritto è quello. Non possiamo negarglielo, ma dobbiamo aiutarli a essere felici e a mantenere la loro dignità in casa propria. Se poi qualcuno deciderà lo stesso di venire da noi, ben venga. Quella sarebbe davvero integrazione, tra pari. Purché non sia un tragico esodo creato con l’inganno e le falsi illusioni.
È ora di dire la verità e smetterla con le ipocrisie. È ora di cambiare un sistema di connivenze, uscire dallo “struzzismo”, che consiste nel mettere la testa nella sabbia fingendo di non sapere che per i loro aguzzini (sia i mercanti di vite, sia chi accetta questa barbarie e la alimenta per fini politici ed economici) i cosiddetti migranti sono solo merce da sfruttare e oggetto di speculazione, economica e politica.
Chi continua ad accettare e rendersi complice di questa tragedia è un aguzzino travestito da benefattore.
Diana Lanciotti
diana@dianalanciotti.it
Nel riquadro:
ANTIVIRUS. EMERGERE DALL’EMERGENZA.
“La pandemia provocata dal coronavirus ha inciso profondamente sulla nostra esistenza per quanto riguarda la salute ma anche lo stile di vita. Tutte le nostre certezze sono state messe in discussione e la paura giustificata è stata soppiantata da un terrore cieco che ha modificato i nostri comportamenti e annullato le nostre difese, soprattutto psicologiche. Il senso di annientamento e di sconfitta prevale in tante persone. Ci stiamo ammalando di rassegnazione, ed è il male peggiore che dobbiamo combattere per uscire più forti di prima. Sotto il bombardamento di informazioni a cui siamo sottoposti, a salvarci in questa fase e anche in futuro sarà la capacità di pensare con la nostra testa, di non accettare a priori il Pensiero Unico Dominante. Perché, anche se per qualcuno siamo solo una massa, ognuno di noi è unico e ha il diritto di esprimere le proprie idee e farle valere”.
Così scrive Diana Lanciotti nella prefazione di Antivirus. Emergere dall’emergenza (Paco Editore), in cui ha raccolto una serie di riflessioni sui temi di attualità, a partire dall’emergenza coronavirus, all’immigrazione, alla politica, alla società, mantenendo quell’indipendenza di pensiero che i suoi lettori apprezzano da tempo. Un libro indispensabile per tenere allenata e libera la mente. Il ricavato è devoluto al Fondo Amici di Paco per sostenere la Campagna Antiparassiti a favore dei cani e dei gatti senza famiglia. Il libro sarà disponibile dal 20 maggio, ma è prenotabile sul sito www. amicidipaco.it. Per informazioni, ordini e per sostenere le iniziative del Fondo Amici di Paco: www.amicidipaco.it, paco@amicidipaco.it, tel. 030 9900732. Per devolvere il 5×1000 al Fondo Amici di Paco per aiutare tanti animali in difficoltà il codice fiscale da indicare è: 01941540989.
Sotto la foto:
20 LIBRI, MIGLIAIA DI COPIE.
Diana Lanciotti si occupa di comunicazione aziendale, è giornalista e scrittrice. Qui è con Benny, adottato ai Fratelli minori di Olbia, una delle tante realtà che Diana aiuta attraverso il Fondo Amici di Paco, l’associazione no profit fondata 23 anni fa in seguito all’adozione di Paco e molto attiva sul fronte degli aiuti concreti ai rifugi e della sensibilizzazione, attraverso i libri di Paco Editore e la rivista “Amici di Paco” fondata e diretta dalla stessa Diana. Per richiedere la rivista: paco@amicidipaco.it, tel. 030 9900732. Il numero 73 è leggibile sul sito www.dianalanciotti.it.
I precedenti articoli su La Verità sono leggibili qui:
13 commenti
Giuseppe
Condivido. Grazie Diana. Ci vorrebbero persone come te al governo.
Sono tutti marci. Pensano alle loro tasche e non ai problemi della povera gente. Intanto il debito cresce e noi siamo alla deriva.
Giuseppe
Alessandra
Ti ho scoperto sulla Verità che ho cominciato a leggere dopo anni che non compravo un quotidiano nè guardavo un tg per salvaguardare la mia salute mentale… è un piacere leggere le tue considerazioni e non sentirsi soli… sull’argomento dell’immigrazione concordo in pieno. Sto sostenendo da 12 anni un bambino del Burundi (ormai ventiseienne) che mi ha chiesto di sostenerlo anche per continuare i suoi studi universitari; sarebbe un’iniziativa da pubblicizzare, questa è la strada per aiutarli concretamente… per quanto riguarda la nostra situazione attuale, non voglio rassegnarmi a subire ulteriori angherie da questa masnada di imbecilli che ci governano ma non so come agire concretamente.. le tue proposte saranno ben accette!!!
Giuseppe L.
Salve sfogliando la Verita’ di oggi ho letto l’articolo a pag 18. Ho letto tanti luoghi comuni e mi viene da dire e quindi?.Gli italiani sono un popolo meraviglioso…..sta salendo la rabbia….opposizione dura e forte….e quindi?.Dov’è la meraviglia? Noi siamo questi è la nostra storia ,siamo solo un popolo che sa arrangiarsi ,opportunisti,invidiosi,diversamente intelligenti che solo chi ha santi in paradiso va avanti.Ora questa pandemia ha messo a nudo i nostri limiti che sono infiniti, e non prendiamocela con la politica, la politica è solo il frontman il comando è in mano a una ristretta élite che ha bisogno della politica per portare avanti i loro progetti, noi siamo il gregge la politica è il pastore i sindacati sono i cani da guardia.E allora mia cara Diana che si fa oltre a scrivere libri e farsi pubblicità per il nuovo libro?Nel 1861 qualcuno ha creduto in un sogno che non si è mai avverato e da allora quante volte è montata la rabbia….gli italiani non ne possono più……ora basta…ect.ect.Provi a dire qualcosa di nuovo di realmente fattibile, provi a fare un progetto concreto e non ripetere la solita litania sugli italiani.Provi a dire qualcosa contro l’elite che controlla le nostre vite .La saluto
Giuseppe L.
Diana Lanciotti
Gentile signor L., potrei risponderle rintuzzando ogni sua affermazione, ma preferisco invitarla a leggere sul mio sito i miei scritti proprio contro “l’élite che controlla le nostre vite”. In questo periodo mi sono proprio sfogata.
Magari, se l’avesse fatto, si sarebbe risparmiato di perdere tempo a scrivermi.
Cosa vuole, il destino mi ha dato la grazia di saper scrivere. Ed è un dono che cerco di onorare per cause in cui credo. Ognuno potrebbe fare qualcosa per migliorare un pezzetto di mondo. Io, mi creda, nel mio piccolo l’ho fatto, soprattutto per quanto riguarda il rapporto tra uomini e animali.
Per quanto riguarda il farmi “pubblicità per il nuovo libro”, se lei già in passato ha “sfogliato” La Verità avrà visto diverse pagine dedicate alle iniziative del Fondo Amici di Paco. Tra queste, la pubblicazione di libri per Paco Editore, il cui ricavato va in sostegno al Fondo Amici di Paco per aiutare i cani e i gatti senza famiglia. Anche il ricavato di quel libro, come per tutti i miei 20 libri finora pubblicati, andrà interamente in aiuto ai rifugi che ospitano i cani e i gatti abbandonati o maltrattati. A me non resterà un euro. È il mio modo (da 23 anni) di usare le mie capacità per una causa in cui credo.
In 23 anni di impegno a favore degli animali ho incontrato altre persone che si pongono come lei nei confronti di chi, invece di starsene seduto a giudicare, agisce. Molte di queste chiedono: “Ma con tutti i bambini che muoiono di fame voi vi occupate di animali?”
Basta chiedere “Tu che cosa fai per loro?” per scoprire che, oltre a criticare il prossimo, non fanno nulla né per i bambini, né per gli animali.
Potrei rivolgere a lei la stessa domanda, ma preferisco auspicare che questa sua email le sia servita come sfogo che mi piace imputare al prolungarsi dell’isolamento e del distanziamento sociale impostoci dall’élite di cui sopra.
Buona giornata
Diana Lanciotti
Giuseppe L.
In ogni caso ha deviato la mia domanda ripeto e quindi? Non è colpa mia se non guardo i siti web in questa fase di virus ho lavorato sempre e non sto sul divano cmq amare gli animali fa bene anzi piu ami i miei amici che ho in casa piu disprezzo il genere umano ma la mia domanda è qual’e la sua proposta per svegliare gli italiani perché gli italiani non sono brava gente perché l’inizio dell’articolo è di questo che parlava, l’Italia è un bel paese, peccato che in Basilicata non ci siano strade idonee peccato che in Sicilia crollino i ponti come nella mia città e potrei andare avanti,non mischi l’impegno per salvare animali in difficoltà che è molto meritevole con un paese allo sfascio.Provi a combattete contro gli animali che sono nei circhi o negli zoo,e cmq al netto delle polemiche questo paese è allo sfascio e tra un viaggio e l’altro guarderò il suo sito ma mi creda non si nega a nessuno di scrivere un libro è solo che quelli che ci possono far capire qualcosa di questo paese non li legge più nessuno. La saluto
Giuseppe L.
Diana Lanciotti
Vede, lei continua a fare affermazioni senza conoscere e informarsi. Ha letto i miei precedenti articoli sulla Verità?
Scrivere è il mio mestiere. Lei non lo sa, sennò non avrebbe affermato “non si nega a nessuno di scrivere un libro”.
E, dopo 20 libri dedicati prevalentemente agli animali ne ho scritto uno risfoderando la mia passione politica a cui ho dedicato gli anni della mia gioventù.
Il mio compito di giornalista, scrittrice ed editrice è di proporre riflessioni. Poi tocca ai politici tradurle in azione. O secondo lei tutti i giornalisti e gli scrittori dovrebbero creare “movimenti” politici?
Io ho già fatto e sto facendo tanto, e concretamente, per gli animai. Mi sono dedicata a questa “missione” e non ho tempo per altro, se non per il mio lavoro.
Buon viaggio
Diana Lanciotti
Ketty
Cara Diana con vero piacere sto leggendo sulla Verità il tuo articolo che ho girato a tre amiche che sono sicura apprezzeranno le tue riflessioni. Brava
Ketty
Franca
Ho letto l’articolo. Interessante. Condivido tutto quello che ha detto… soprattutto apprezzo la sua onestà intellettuale, e il coraggio di divulgare il suo pensiero. L’ho inoltrato a più amici che la pensano allo stesso modo.
Franca
Daniela Lombardi
Diana Lanciotti è fra i pochi giornalisti liberi, che scrive quello che pensa, senza mai farsi condizionare o comprare, senza giri di parole, semplice e chiara, come pochi sanno essere. Mai superficiale, sempre puntuale e documentata.
Lei non offende mai nessuno, e se qualcuno si sente offeso, vuol dire che ha la coda di paglia!
Daniela Lombardi
Maria Vittoria Martellini
Diana carissima, vedo che le tue considerazioni o meglio il tuo grido di allarme per come questo esecutivo sta trattando (anzi maltrattando)gli Italiani, suscita un dibattito interessante.
Ma per fortuna moltissimi apprezzano la tua sensibilità e capacità di interpretare il sentire di tutte quelle persone che sono stanche di restrizioni e concessioni di sua altezza il conte che dagli schermi tv promette cascate di miliardi mai visti fino ad ora.Appunto mai visti da nessuno.
Ora poi la Bellanova minaccia le dimissioni se I suoi compari non introducono nel decreto aprile (che però si chiamerà maggio)la sanatoria per seicentomila clandestini,con la scusa che mancano operai nelle aziende agricole.
Peccato che la signora non ricordi I milioni di disoccupati italiani o coloro che
percepiscono il reddito di cittadinanza,ma che importa a lor signori ,se l’accoglienza è il solo principio ispiratore di tutta la loro politica,benedetta anche da bergoglio.
Gli Italiani possono aspettare,prima i clandestini per la casa,per il lavoro,per quella dignità negata a chi oggi ha perso tutto a causa di chi per tre mesi ha fatto chiudere ogni attivitá , fregandosene delle conseguese economiche.
In compenso questo nostro lungimirante esecutivo ha creduto bene fare una grande opera meritoria scarcerando ben duecentosettanta mafiosi molti dei quali al 41 bis.
Basterebbe questo a far saltare prima il guardasigilli per mandare a, casa anche lui e far sobbalzare dallo scranno più alto il garante del popolo italiano,sue eccellenza il presidente della repubblica!
Ma questo governo di incapaci, inetti, impreparati e inutili quanto pericolosi,sono ancora abbarbicati alle proprie poltrone
strumentalizzando I nostri poveri morti per intimorirci e rabbonirci.
Per questo abbiamo bisogno di una buona dose di sollecitazioni,di consigli,suggerimenti che non ci permettano di rassegnarci,ma ci aiutino ad esprimere in ogni modo la nostra ribellione
Allora grazie Diana perché usi le tue capacità di scrittrice e giornalista per esprimere con le tue parole incisive e taglienti ciò che tutti noi sentiamo.
Anzi ti sollecitiamo a essere ancora le nostra voce per esprimere il nostro grido di libertà.
Maria Vittoria Martellini
Paola e Maurizio
Buongiorno, io e mio marito abbiamo letto il suo articolo e siamo d’accordo (anche se grammaticalmente scorretto : d’accordissimo).
Ha espresso molto chiaramente anche i nostri sentimenti e punti di vista su tutto ciò che sta accadendo intorno a noi.
Aggiungiamo e, ne siamo convinti, che la confusione, la paura e le incertezze per poca chiarezza mettono a repentaglio la nostra libertà a favore di chi ci sta ingannando. Lei ha scritto anche riguardo il buonismo e l’ipocrisia, siamo stanchi e penso molti attorno a noi, di false promesse e di interventi ingannevoli.
Siamo Italiani e amanti della nostra Bella Italia che, come lei ha ben citato, ha tante ricchezze sia artistiche che naturali.
Perchè dobbiamo soggiacere sempre alla volontà “altrui”, passando per indisciplinati ed ….altro? Diciamo che siamo troppo buoni.
Vorremmo anche puntualizzare e aggiungere un nostro pensiero, convalidato da alcune interviste televisive riguardo l’accoglienza. E’ indubbio che QUALCUNO si sta avvantaggiando di questa situazione, come lei ha ben scritto, l’Africa non ci sta in Italia, ma si potrebbe senza dubbio intervenire nel loro territorio per far si che possano vivere civilmente.
E’ a questo punto che ci assale un dubbio, riguardo quanto appreso da interviste (penso siano vere), dalle quali emerge che molte persone in Africa hanno potuto studiare in Italia e portato nei loro Paesi tecnologia, l’insegnamento della lingua italiana e tanto positivismo per un futuro migliore.
Dall’altro lato qualcuno che ha portato in Africa questa speranza è stato bloccato nel suo stesso territorio da “militari armati sino ai denti” (non sappiamo se fossero forse banditi) che hanno minacciato chi voleva darsi da fare, bloccando questa idea di ………”facciamo che il nostro paese possa essere la nostra casa”. Come scrive lei pensiamo che ogni essere umano abbia il sacrosanto diritto di poter vivere nella terra dove è nato.
Purtroppo ci vorrebbe veramente un intervento massiccio, altrimenti finirebbe come la tela di Penelope …….non finirà mai.
Forse è un’utopia, ma sarebbe auspicabile.
Complimenti per la sua dedizione.
Il nostro prossimo 5×1000 andrà al fondo Amici di Paco.
Le auguriamo un buon proseguimento e tanta salute.
Paola e Maurizio
Diana Lanciotti
Gentilissimi signori, purtroppo la tecnica è stata (ed è ancora) quella di tenerci sotto scacco con la paura. Dall’estero continuano ad arrivare notizie di misure assolutamente non repressive e rese efficaci dalla condivisione con i cittadini, che si fidano dei loro governanti. Noi, al contrario, non possiamo fidarci di questi sprovveduti che hanno dimostrato irresponsabilità, incapacità, cinismo. Dando dell’Italia un’immagine davvero vicina al ridicolo.
Abbiamo un governo che non ha la più pallida idea di quello che sta bollendo in pentola, dello scontento, della disperazione. O forse lo sa ed è per quello che cerca di tenere il coperchio ben chiuso.
Per quanto riguarda i vostri dubbi sull’Africa, sono sempre più convinta che se una situazione che potrebbe essere risolta unendo gli sforzi di tutti i paesi “ricchi” resta invece irrisolta c’è tanta malafede.
Vi ringrazio molto per avermi scritto. Per me è importante sapere di interpretare non solo il mio, ma anche il pensiero di tante altre persone.
Buonanotte
Diana
Renzo Stagni
Questo suo articolo è splendido e tocca il punto focale del problema immigrazione. “Tutti hanno il sacrosanto diritto di vivere nella propria terra”. Negli anni settanta/ottanta venne sviluppata una ricerca dal Politecnico di Milano per trovare il sistema migliore per aiutare la crescita dei paesi africani, la soluzione era molto semplice partire da un agricoltura semplice e manuale invece di mandare trattori o altro materiale troppo evoluto per allora. Questo avrebbe permesso una crescita lenta ma valida dell’economia di quei paesi dove tutt’ora il cibo è ancora un punto cruciale. Ma i nostri politici, compresi quelli europei, hanno capito quale grande fonte di guadagno personale è questa finta operazione di aiuti all’africa e continueranno fino a quando una giustizia onesta e intelligente non li fermerà.