EVVIVA I FORCONI!
So che non tutti vogliono essere chiamati così, “forconi”, ma io questo nomignolo lo trovo quasi poetico e comunque molto azzeccato.
Oggi, forconi o no, le rappresentanze di una parte variegata di tutta la cittadinanza italiana sono a Roma a manifestare contro la politica corrotta, usuraia, assassina, miope, cieca e arraffona che sta dilaniando l’Italia e rovinando gli Italiani.
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I politici e i mass media, in perfetta malafede, cercano di ignorare e sminuire l’importanza di questo fenomeno, di questa dilagante protesta, sminuendone la portata. Ne parlano quasi con derisione, con condiscendenza, cercando di delegittimarli, un po’ facendoli passare per violenti che non hanno nulla da perdere, un po’ dei poveracci senza arte né parte. In realtà hanno paura, li temono (ci temono…) perché sanno che quei signori là, che da giorni manifestano pacificamente (i facinorosi e i volenti sono degli infiltrati messi lì apposta per delegittimare tutto il movimento) rappresentano la grande, anzi la stragrande maggioranza dei cittadini che sono stufi di lavorare per dar da mangiare a una banda di profittatori, a una massa di mangiamangia che siedono ogni giorno sugli scranni del Parlamento, portando via soldi dalle nostre tasche.
Siamo stufi e loro non ci rappresentano più. Mandiamoli a casa! Mandiamoli a casa a colpi di forcone. Tutti, a partire dal più vecchio…
Il bello è che loro lo sanno, sanno che non li vogliamo, che siamo in tanti a volerli mandare a casa, ma fanno finta che quelli che oggi marciano su Roma siano pochi, un gruppetto sparuto. In realtà sono solo la punta di un iceberg gigantesco, per ora (ma non so per quanto) in buona parte sommerso, capace di creare una falla enorme nella pancia della nave della politica italiana e di farla affondare, sommergendola nell’ignominia e nell’oblio.
Scusate lo sfogo, ma oggi mi sento un po’ "forcona" anch’io!