Eroi? Sì, siete eroi
Ciao !!!
Ho letto la Vs newsletter e sono concorde: noi infermieri non siamo eroi, siamo persone che tentano, talora riuscendoci, di salvare le vite di altre persone.
Certo è difficile, è faticoso, snervante, ma quando ci riusciamo è una carezza per l’anima. Ma è il nostro modo di agire e di lavorare, perché l’infermiere è infermiere sempre, senza essere un missionario.
E lo stesso vale per i volontari, che salvano vite “umane a 4 zampe”!!!!
Certo che siete eroi !!! E sentitevi tali.
Ad aprile troverò in busta paga quei 100 euro che il governo darà extra, come ricompensa per il lavoro svolto durante l’emergenza sanitaria.
Non sono molti, e non ripagano certo il lavoro svolto, ma vorrei avessero un valore più importante.
Vi ringrazio per quello che fate e con Bretella (il mio bandito) Vi auguriamo una serena e inusuale Pasqua.
Silvia
Carissima Silvia, la sua email mi ha commossa. Nonostante la sofferenza per il momento che sta vivendo, lei ha voglia di pensare anche ad aiutare i cani e i gatti rinchiusi nei rifugi dove, seppur in modo diverso, tante persone straordinarie salvano vite.
Chiamarvi eroi (nessuno ha scritto che non li siete, anzi) è il minimo perché, con le armi spuntate da negligenze e tagli alla sanità, state affrontando una guerra terribile, con coraggio e abnegazione.
Ricevo notizie quotidiane dal fronte da mio nipote medico chirurgo, abituato a operare patologie gravissime e ora in trincea al Pronto Soccorso. So che cosa fate, so che cosa vedete, so che nessuna preparazione al dolore, alla sofferenza, alla morte è sufficiente per aiutarvi a sopportare questo carico che schiaccerebbe anche una montagna. E voi non siete montagne, ma esseri umani fragili e fortissimi nello stesso tempo.
Vi ammiro e vi ringrazio.
Volevo dirglielo e mandarle un simbolico abbraccio che comprenda tutte le persone che mettono la vita degli altri al disopra della propria.
Nonostante tutto, Buona Pasqua, anche a Bretella