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È TEMPO DI VACANZE: portami con te, non lasciarmi a casa!

LA CAMPAGNA ESTIVA DEL FONDO AMICI DI PACO

L’abbandono prevacanziero è quasi del tutto scomparso, anche grazie alle campagne di sensibilizzazione promosse da 27 anni dal Fondo Amici di Paco, che hanno indotto radicali mutamenti nelle leggi, nei regolamenti e negli usi a favore di chi vive con un cane o un gatto, rendendo più facile andare in vacanza con loro. Tanto che spesso portarli o no è solo questione di buona volontà, come spiega la campagna “È tempo di vacanze” che invita a dare il buon esempio, attraverso la buona educazione dei nostri beniamini.

L’abbandono: un fenomeno destagionalizzato

L’abbiamo appreso leggendo la storia di Paco, il mitico trovatello divenuto testimonial del Fondo Amici di Paco: l’abbandono è un atto crudele e quasi sempre il finale è tragico. Per un cane abbandonato le probabilità di morire di stenti, o finire schiacciato su una strada o vittima di violenze sono altissime. Soprattutto se si tratta di un cucciolo. I pochi che sopravvivono finiscono in un rifugio, a consumare il resto della propria vita in attesa di un’adozione, che arriva solo per pochi fortunati. Paco è uno dei pochi che l’hanno scampata e, grazie alla sua mamma adottiva Diana Lanciotti, ha potuto raccontare al mondo (in “Paco, il Re della strada” e altri 3 libri vendutissimi), il volto tragico del randagismo. Paco è l’indimenticato ispiratore del Fondo Amici di Paco, associazione nazionale per la tutela degli animali, scomparso nel 2006 a sedici anni dopo un’eroica “carriera” di cane al servizio dei suoi simili meno fortunati di lui. La sua storia è strettamente legata alla storia di un’associazione che in questi ventisette ha trasformato radicalmente il modo di pensare degli umani nei confronti degli animali, dei loro sentimenti e dei loro diritti.

Il Fondo Amici di Paco è stato infatti la prima associazione, 27 anni fa, ad attirare l’attenzione di istituzioni, media e cittadini sul fenomeno del randagismo e a condurre campagne di sensibilizzazione (come “Non siamo giocattoli, non regalarci a Natale”, o “Non abbandonare il tuo cane. Lui non ti abbandonerebbe mai”, o “Buona Pasqua anche a loro”, o “Cane educato, cane rispettato”) che hanno favorito una nuova coscienza nei riguardi degli animali e la nascita di numerose associazioni impegnate a difenderli, oltre ai rifugi ormai presenti su tutto il territorio.

In nome e nel ricordo di Paco, il Fondo Amici di Paco continua le sue attività di sensibilizzazione ma soprattutto di aiuti concreti ai rifugi che accolgono i cani e i gatti abbandonati, perché l’abbandono, pur avendo subito un significativo calo negli anni, è ancora una piaga sociale.

«Ogni anno migliaia di cani e di gatti vengono buttati via come scarpe vecchie», spiega Diana Lanciotti, fondatrice dell’associazione, giornalista, fotografa e autrice di libri cult sugli animali, oltre che di romanzi di grande successo. «Per fortuna non si tratta più delle cifre di un tempo, cioè centinaia di migliaia di abbandoni ogni anno. In ogni caso che siano mille o centomila o anche uno solo, l’abbandono è sempre un gesto incivile e profondamente crudele, una bomba che esplode nel cuore del cane o del gatto abbandonato e fa a pezzi la sua fiducia e le sue speranze. Grazie alle nostre campagne di sensibilizzazione, siamo riusciti a favorire un maggior senso di responsabilità verso gli animali, una nuova cultura dell’accoglienza da parte delle strutture ricettive e una maggiore tutela da parte della legge.»

Il fenomeno dell’abbandono è quindi in calo e, soprattutto, non più legato all’estate.

«Un tempo era proprio l’estate il periodo peggiore per cani e gatti: acquistati o adottati a Natale, spesso con leggerezza, senza pensare all’impegno che un animale in casa comporta, già a Pasqua diventavano ingombranti e d’estate addirittura dei veri e propri pesi. Ormai, però, parlare di abbandono estivo, o prevacanziero, è scorretto. Direi, anzi, che l’abbandono estivo è praticamente un ricordo del passato. E se qualcuno anche quest’anno vorrà inaugurare l’estate dando i soliti numeri a casaccio perderà la propria credibilità: innanzitutto perché non è possibile una stima realistica degli abbandoni, e poi perché, come dicevo, grazie a tutte le campagne e le iniziative di sensibilizzazione non si abbandona più il cane di famiglia per andarsene in vacanza. Tutti i mezzi di trasporto e la maggior parte delle strutture ricettive accolgono i cani e i gatti. Addirittura ci sono alberghi dove sono previste agevolazioni e attrezzature per accoglierli e trattarli come veri e propri principi. Da tempo perciò la nostra campagna estiva “È tempo di vacanze” supera il concetto ormai anacronistico del cane di casa mollato per poter andare in vacanza, ma si concentra sull’importanza dell’educazione, fattore fondamentale per poter viaggiare con i nostri cani senza stress per noi, per loro e per gli altri. Purtroppo a un numero sempre più elevato di cani nelle famiglie, e di cani che vanno in vacanza con i propri padroni, non sempre corrisponde un livello adeguato di educazione. Se abbiamo fatto grandi conquiste rispetto al passato, migliorando la cultura dell’accoglienza e del rispetto verso gli animali, ora è fondamentale lavorare sull’educazione dei propri quattrozampe, per farli diventare… cittadini modello di una società che non è tagliata su misura per loro.»

In proposito va ricordato l’importante contributo di Diana Lanciotti al tema dell’educazione, con i libri L’esperta dei cani, I cani non hanno colpe e con la rubrica “Parliamone insieme” sulla rivista “Amici di Paco”.
Oltre che sull’educazione, Diana punta molto anche sulla sterilizzazione come strumento principe per debellare il randagismo. Come ha spiegato in una recente intervista sul suo libro Cuori grandi così, un toccante fotoracconto ambientato al rifugio Fratelli Minori di Olbia:

«I proprietari sono diventati più consapevoli e difficilmente abbandonano gli animali di casa, oggi considerati veri e propri compagni di vita. Il problema principale è la nascita di cucciolate non volute, di cui ci si libera con una leggerezza disumana. Succede perché non si sterilizza, nonostante le campagne promosse a livello locale, provinciale e regionale in molte zone d’Italia. Nei rifugi arrivano senza sosta intere cucciolate, spesso ancora da allattare, sottratte alle mamme che, per pigrizia, ignoranza o mancanza di mezzi, non sono state messe al sicuro o sterilizzate. In maggioranza sono cani da pastore o da caccia, considerati “strumenti da lavoro”, che devono rendere tanto e costare poco. Stessa storia per i gatti, lasciati liberi senza averli sterilizzati, e quando sfornano i cuccioli non ci si fa scrupoli a disfarsene.»

Qualcuno è arrivato a dire che le campagne contro l’abbandono… farebbero venir voglia di abbandonare i cani.

«È una provocazione da parte di chi critica quanto si fa per gli animali, ma lui per primo non fa nulla per gli esseri umani. In realtà proprio la maggior sensibilizzazione e la maggior attenzione verso gli animali fanno sì che i casi di abbandono o maltrattamento vengano scoperti, evidenziati, denunciati molto più di un tempo. Non è che siano in aumento, come qualcuno dice: semplicemente se ne parla di più, grazie a una maggiore coscienza e una decisa condanna verso gli abusi ai danni delle altre specie viventi.»

Molti pensano che l’abbandono sia in aumento e abbia semplicemente cambiato faccia perché sui social si legge di tante rinunce di proprietà che avvengono direttamente nei rifugi.

«È vero fino a un certo punto, nel senso che la consegna diretta al canile è una delle modalità di abbandono subentrate all’abbandono per strada. In realtà i social fanno da cassa di risonanza e tendono a ingigantire le situazioni. Io ho il polso diretto della situazione e vi assicuro che parlare di più di un fenomeno (e per fortuna che lo si fa) non significa che sia in aumento. Come ho comunque detto, che siano migliaia o mille o poche decine o anche solo uno a essere abbandonati è un gesto incivile da condannare con forza.»

Le campagne per la responsabilizzazione dei proprietari

Su “Amici di Paco” e sulle testate che offriranno spazi gratuiti, sono presentati la campagna “È tempo di vacanze. Portami con te” (come sempre realizzata gratuitamente dall’agenzia Errico & Lanciotti, sotto la direzione creativa di Diana Lanciotti) e il vademecum “Mettiamo Bobi e Micio in valigia” con i consigli per viaggiare con il proprio cane o il proprio gatto. Una guida indispensabile per tutti coloro che (ogni anno sono di più) decidono di andare in vacanza con il proprio amico a quattro zampe. Come sempre la campagna è declinata in vari soggetti. A spiegarcela è la stessa Diana Lanciotti.

«Per rispondere a chi obietta che portarsi il cane è complicato, abbiamo voluto suggerire diverse “modalità d’uso”, mostrando immagini di cani felici di essere in vacanza con i propri amati umani. Il testimonial non è più solo il nostro Paco, che è stato l’antesignano del cane disposto a tutto pur di stare con i suoi umani (in proposito vi consiglio il libro In viaggio con Paco, in cui Diana ha raccontato le avventure sue e del marito in barca a vela con il loro adorato marinaretto a 4 zampe, n.d.r.). Come spiega il testo, è indispensabile che ogni proprietario si assuma la responsabilità di educare il proprio cane per favorire una convivenza civile e rispettosa con il prossimo… anche quello che non ama gli animali. Un cane educato è un cane felice. Dipende solo da noi.»

Buona estate a tutti, possibilmente a fianco dei vostri amati quattrozampe!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per informazioni, adesioni o per richiedere la rivista “Amci di Paco”:
Fondo Amici di Paco tel. 030 9900732, paco@amicidipaco.it, www.amicidipaco.it
Per devolvere il 5×1000 al Fondo Amici di Paco per aiutare tanti animali in difficoltà il codice fiscale è: 01941540989

Simona Rocchi
ufficio stampa Fondo Amici di Paco

Il Fondo Amici di Paco, fondato nel 1997 da Diana Lanciotti con il marito Gianni Errico in seguito all’adozione di Paco al canile, è una delle associazioni no-profit più attive a livello nazionale, sia sotto l’aspetto degli aiuti concreti ai rifugi che quello della sensibilizzazione. Sin dalla nascita, ha portato all’attenzione di istituzioni, media e cittadini le problematiche dei cani e dei gatti abbandonati rendendo noto il fenomeno del randagismo, un tempo ignorato.
Grazie a numerose campagne di sensibilizzazione (come quella di Natale: “Non siamo giocattoli, non regalarci a Natale”, o quella estiva: “Non abbandonare il tuo cane. Lui non ti abbandonerebbe mai”, o quella di Pasqua “Buona Pasqua anche a loro”, tutte realizzate gratuitamente dall’agenzia Errico & Lanciotti), ha saputo aprire la strada a una nuova coscienza nei riguardi degli animali e favorito la nascita di molte altre associazioni impegnate a difenderli, tanto che occuparsi dei diritti e del benessere degli animali è diventato un impegno diffuso e riconosciuto da tanti. In nome e nel ricordo di Paco, scomparso nel 2006, il Fondo Amici di Paco prosegue le sue attività sia nella direzione della sensibilizzazione che degli aiuti concreti ai rifugi che accolgono i cani e i gatti abbandonati. Non avendo spese di gestione (di cui si fanno carico i due fondatori), l’associazione può devolvere l’intero ricavato delle somme raccolte grazie alla generosità dei suoi sostenitori che da tutta Italia appoggiano le iniziative a favore degli animali più bisognosi.

Diana Lanciotti, pubblicitaria, giornalista e fondatrice del Fondo Amici di Paco, è nota per i suoi libri sugli animali. Per chi ama i gatti: C’è sempre un gatto-Dodici (g)atti unici con finale a sorpresa e La gatta che venne dal bosco, storia piena di ironia, emozione e magia. Gli amanti dei cani la conoscono per la quadrilogia di Paco: Paco, il Re della strada, Paco. Diario di un cane felice, In viaggio con Paco Paco, il simpatico ragazzo, bestseller che hanno per protagonista Paco, il trovatello testimonial del Fondo Amici di Paco. Grazie ai libri fotografici I miei musi ispiratori, Occhi sbarrati e Cuori guandi così, Ogni giorno un tramonto si è fatta apprezzare anche come fotografa.
In Mamma storna ha narrato la storia vera di un piccolo storno caduto dal nido. Boris, professione angelo custode è stato definito “la più toccante testimonianza d’amore per i cani”. Unendo i temi a lei cari, amore, mare, animali, ha scritto Black Swan-Cuori nella tempesta, White Shark-Il senso del mare, Red Devil-Rotte di collisione Silver Moon-Lo stregone del mare, romanzi d’amore e di mare con i quali ha inaugurato il filone del “romanticismo d’azione”. Con La vendetta dei broccoli, “giallo vegetariano” di grande successo, ha aperto un importante dibattito sulle scelte alimentari. L’esperta dei cani, I cani non hanno colpe e Ogni gatto è un’isola sono dedicati al tema della comprensione dei nostri animali, al quale si dedica dal 2008 sulla rivista Amici di Paco.
In Cara Diana ti scrivo ha raccolto 22 anni di corrispondenza con gli “amici di Paco” ma non solo.
Antivirus. Emergere dall’emergenza, Guariremo solo se… e Libera mente si occupano di tematiche politiche e sociali, con un approccio “fuori dal coro”.
Titolare dell’agenzia Errico & Lanciotti, che firma gratuitamente tutta la comunicazione del Fondo Amici di Paco, è direttore responsabile della rivista Amici di Paco e direttore editoriale di Paco Editore.
Vive in Sardegna e sul lago di Garda con il marito, due cani e cinque gatti. Il suo sito è www.dianalanciotti.it.

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