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È TEMPO DI VACANZE: portalo con te, non lasciarlo mai (senza dare i numeri…)

Da 25 anni il Fondo Amici di Paco si impegna a contrastare l’abbandono con importanti campagne di sensibilizzazione che hanno radicalmente mutato leggi, regolamenti e usi a favore di chi vive con un cane o un gatto, rendendo più facile andare in vacanza con loro e riducendo gli abbandoni. Ne abbiamo parlato con Diana Lanciotti, scrittrice, giornalista e fondatrice del Fondo Amici di Paco che ci spiega come il fenomeno dell’abbandono sia cambiato negli anni.

Per anni gli abbandoni di cani e di gatti hanno segnano il loro picco tra gennaio e marzo, come conseguenza di acquisti o adozioni irresponsabili fatti a Natale, e poi tra metà giugno e metà settembre, con l’arrivo delle vacanze. Il destino di un cane o di un gatto abbandonato però non cambia con le stagioni: le probabilità di morire di stenti, finire schiacciato da un’auto o vittima di violenze sono sempre le stesse. I più “fortunati” finiscono in un rifugio, in attesa di un’adozione, che purtroppo arriva solo per pochi. Uno di questi è il mitico Paco, che grazie alla sua mamma adottiva Diana Lanciotti ha potuto raccontare la sua storia (in “Paco, il Re della strada” e altri 3 libri vendutissimi), svelando a tutti coloro che non lo conoscevano il volto tragico del randagismo.
Importante figura di riferimento nel mondo dell’associazionismo e del no-profit, oltre che pubblicitaria, la Lanciotti è giornalista (direttore editoriale della rivista “Amici di Paco”) e scrittrice, con all’attivo ventitré libri, alcuni dei quali diventati veri e propri cult, come Paco, il Re della strada, Boris, professione angelo custode, Black Swan-Cuori nella tempesta, La gatta che venne dal bosco, I cani non hanno colpe, Ogni gatto è un’isola.

Come ogni anno, Diana, ci ritroviamo a parlare del problema dell’abbandono, fenomeno non solo estivo, contrariamente a quanto si crede.
«Sì, anche se impropriamente si tende a parlare di abbandono estivo, il fenomeno è esteso a tutto l’anno e ha segnato notevoli cambiamenti rispetto al passato, anche grazie ad anni di impegno e campagne di sensibilizzazione, a partire da quelle in cui Paco è stato il perfetto testimonial di come un cane possa viaggiare con i propri padroni, rendendo più completa la bellezza della vacanza (Diana ha scritto In viaggio con Paco, Paco Editore, in cui narra le avventure in barca a vela di Paco, marinaretto a 4 zampe, n.d.r.). Oggi sono sempre più diffusi i mezzi di trasporto e le strutture ricettive che accettano i cani e i gatti. Sta scomparendo il fenomeno del cane di casa abbandonato per strada, legato al guardrail sotto il sole cocente. È diventato una figura tristemente leggendaria, a cui si pensa quando si parla di abbandono, ma fortunatamente non trova quasi più riscontro nella realtà. Il cane di casa viene in genere considerato un compagno di vita, un componente della famiglia trattato con amore e rispetto. E se si va in vacanza o viene con noi o lo si affida alle cure di parenti o amici o a pensioni che sono sempre più numerose e sicure. Gli abbandoni non riguardano quasi più i cani di casa, ma cucciolate nate da cani non controllati e non sterilizzati, soprattutto al Sud.»

Quindi qual è oggi il vero volto dell’abbandono?
«Il problema principale, ormai, e lo so bene per i contatti quotidiani che ho con i rifugi, è la mancanza di controllo e di sterilizzazioni, che causa la nascita di cucciolate di cani e gatti di cui ci si libera come se fossero scarpe rotte. Basti pensare che al rifugio i Fratelli Minori di Olbia, con il quale ho un rapporto molto stretto (Diana ha adottato al rifugio sardo due cani e due gatti e da anni lo sostiene anche con la Campagna Antiparassiti, con la quale da 20 anni il Fondo Amici di Paco dona a rifugi di tutta Italia prodotti antiparassitari per mantenere i cani e i gatti in salute e favorirne l’adozione, n.d.r.) ogni giorno, per tutto l’anno, arrivano intere cucciolate, di pochi giorni o pochi mesi, sottratte alle mamme che, per pigrizia, ignoranza o mancanza di mezzi, non sono state messe al sicuro o sterilizzate. Spesso si tratta di cani da pastore o da caccia, considerati “strumenti da lavoro”, che devono rendere tanto e costare poco. I rifugi, soprattutto al sud, sono strapieni di queste cucciolate difficili da far adottare proprio perché nate da cani da lavoro e non facilmente inseribili in un contesto cittadino. Lo stesso vale per i gatti: li si lascia vagare senza sterilizzarli e quando sfornano i cuccioli non ci si pensa due volte a disfarsene.»

Oggi è più facile andare in vacanza col cane.
«Grazie a importanti campagne di sensibilizzazione, portare con sé in vacanza il proprio cane o gatto è diventato più semplice ed è entrato nella mentalità dei proprietari come qualcosa che si può fare. Rispetto al passato abbiamo fatto grandi conquiste, migliorando la cultura dell’accoglienza e del rispetto verso gli animali e anche l’educazione dei quattrozampe, per farli diventare… cittadini modello di una società che non è tagliata su misura per loro, alla quale si devono adeguare spesso forzando la loro stessa natura.»

Come ogni anno, i giornali riportano le cifre dell’abbandono. Sono credibili?
«Più che altro fanno “audience”. E fa scalpore scrivere: “Legati in strada senza poter scappare e senza acqua, buttati in un sacchetto come immondizia, lasciati in casa soli da chi va in ferie e non ha tempo né voglia di organizzarsi: è il destino di molti animali da compagnia che, come ormai da triste consuetudine, vanno verso una fine certa”. In realtà la situazione è cambiata, ma fa comodo fingere che non lo sia per confezionare articoli strappalacrime. Quando nel 1997 fondammo il Fondo Amici di Paco cercammo di dare una dimensione al fenomeno del randagismo, allora totalmente ignorato, basandoci su rilevazioni effettuate dalle Regioni nell’arco di oltre 10 anni. Nel tempo la situazione si è evoluta molto rapidamente (in meglio, per fortuna) e non mi risulta che oggi sia possibile dare cifre realistiche. Spesso le cifre diffuse riportano a grandi linee i numeri da noi diffusi 25 anni fa.»

Oggi si parla molto di più di abbandono e maltrattamenti. Grazie a Paco, possiamo dire, che ha squarciato il velo.
«Quello che ha fatto Paco per tutti i suoi simili è qualcosa di straordinario e irripetibile. Dalla sua “discesa in campo”, 25 anni fa, si è diffusa una fortissima sensibilizzazione sui temi animalisti, ed è il motivo per cui si parla molto più che in passato di abbandoni, maltrattamenti, crimini contro gli animali. Se ne parla di più, soprattutto sui social, e qualcuno pensa che il fenomeno sia in crescita. Sono cambiate le modalità con cui gli animali vengono abbandonati: molto meno per strada, molto più spesso direttamente nei rifugi, lasciandoli legati ai cancelli, o “confezionati” in uno scatolone, o nelle mani dei volontari raccontando di fantasiosi “ritrovamenti” nei boschi o… sulle strade a scorrimento veloce. Che fa molto più impressione. Col passaggio diretto al canile il “polso della situazione” è immediato. I rifugi sono costretti a lanciare appelli attraverso i social, dove vengono diffusi e amplificati. Del resto è l’unico modo che hanno per far conoscere la loro realtà e favorire le adozioni. La verità è che cala il randagismo e aumentano gli abbandoni al canile. Ma in generale il fenomeno è in calo e potrebbe esserlo ulteriormente se si conducessero da parte delle istituzioni campagne nazionali di sterilizzazione e di informazione sull’importanza di effettuarla, soprattutto in quei contesti dove rappresenta l’unica misura contro le nascite incontrollate.»

Durante il lockdown sono aumentati acquisti e adozioni di cani e di gatti. Qualcuno parla di un aumento di abbandoni con le riaperture.
«In effetti c’è stato un vero boom, sia di acquisti che di adozioni, a cui non sempre corrispondono la consapevolezza dell’impegno che un cane o un gatto comportano e una cultura cinofila o… gattofila per affrontare serenamente l’arrivo di un nuovo componente della famiglia. Non sempre si tratta di scelte consapevoli ma dettate da entusiasmi momentanei. Per questo motivo abbiamo rilanciato le campagne: “Cane educato, cane rispettato” con cui facciamo leva sul senso di responsabilità dei proprietari per aiutarli a far accettare i propri cani in una società che non sempre li ama, ed “È tempo di vacanze”, per invitare i proprietari a non lasciare a casa o abbandonare il proprio cane. Anche perché ormai non ci sono più scuse: sono sempre di più le possibilità di andare in vacanza con i propri quattrozampe.»

La campagna “È tempo di vacanze” è stata declinata in vari soggetti. Non tocca più solo a Paco ricordare quanto è bello e importante portarli con sé.
«Il testimonial non è più solo il nostro Paco, che è stato l’antesignano del cane disposto a tutto pur di stare con i suoi umani (proprio nel libro “In viaggio con Paco” Diana ha raccontato le avventure in barca a vela del mitico Paco, n.dr.). Abbiamo scelto come testimonial anche alcuni cani felicemente adottati al rifugio i Fratelli Minori di Olbia, che in questo periodo sta affrontando un’ondata di abbandoni mai vista. Quasi tutti secondo le modalità che ho descritto prima: portati al rifugio con qualche scusa, cucciolate non desiderate, animali lasciati vagare e investiti. In Italia la cultura dell’accoglienza verso gli animali deve ancora migliorare, ma ha fatto grandi progressi, anche se è ancora visibile in molti luoghi pubblici l’odioso cartello “Vietato l’accesso ai cani”. A chi espone quei cartelli come un trofeo vorrei chiedere quanti cani ha visto buttare per terra pacchetti e mozziconi di sigarette, rifiuti e sostanze inquinanti, o disturbare la quiete del prossimo giocando a pallone o correndo in spiaggia, o tenendo la radio a tutto volume, per citare solo alcune forme di “educazione umana”. Per fortuna, sensibilizzati dalle nostre campagne, molti sindaci in varie parti d’Italia hanno deciso di consentire l’accesso ai cani in diversi tratti di spiaggia. Tanto che spesso portarli o no è solo questione di buona volontà… È sempre più indispensabile che ogni proprietario si assuma la responsabilità di educare il proprio cane per favorire una convivenza civile e rispettosa con il prossimo, anche quello che non ama gli animali.»

In proposito va ricordato l’importante contributo di Diana Lanciotti al tema dell’educazione cinofila, con la rubrica “Parliamone insieme” sulla rivista “Amici di Paco” e i libri “L’esperta dei cani” e “I cani non hanno colpe”, il cui ricavato, come per tutti i suoi libri, è devoluto al Fondo Amici di Paco per aiutare i cani e i gatti senza famiglia.
In tal senso, il Fondo Amici di Paco è una delle poche associazioni che, oltre a fare campagne di sensibilizzazione, si impegnano in iniziative che si traducono in aiuti concreti. Un esempio è la Campagna Antiparassiti grazie alla quale da 20 anni il Fondo provvede alla profilassi antiparassitaria per migliaia di cani e di gatti ospiti dei rifugi in tutta Italia.

 

Le iniziative del Fondo Amici di Paco contro l’abbandono

Il Fondo Amici di Paco è stato la prima associazione, 25 anni fa, ad attirare l’attenzione di istituzioni, media e cittadini sul fenomeno del randagismo e a condurre importanti campagne (come “Non siamo giocattoli, non regalarci a Natale”, o “Non abbandonare il tuo cane. Lui non ti abbandonerebbe mai”, o “Buona Pasqua anche a loro”, o “Cane educato, cane rispettato”), che hanno favorito una nuova coscienza nei riguardi degli animali e la nascita di molte altre associazioni impegnate a difenderli, mentre prima si contavano sulle dita di… mezza mano.
In nome e nel ricordo di Paco, il Fondo Amici di Paco continua le sue attività di sensibilizzazione ma soprattutto di aiuti concreti (a differenza dalla gran parte delle altre associazioni) ai rifugi che accolgono i cani e i gatti abbandonati.
Come ogni estate, per dire no all’abbandono, il Fondo Amici di Paco pubblica sulla rivista “Amici di Paco” e sulle testate che offriranno spazi gratuiti la campagna contro l’abbandono “È tempo di vacanze. Portami con te, non lasciarmi mai” e il vademecum “Mettiamo Bobi e Micio in valigia” con i consigli per viaggiare con il proprio cane o il proprio gatto. Una guida indispensabile per tutti coloro che (ogni anno sono di più) decidono di andare in vacanza con il proprio amico a quattro zampe. Sul sito www.amicidipaco.it inoltre si può consultare l’elenco delle spiagge accessibili ai cani in tutta Italia.

 

“Mettiamo Bobi e Micio in valigia”. Vademecum utile e dilettevole per chi parte col proprio cane o il proprio gatto.
A cura del Fondo Amici di Paco

Il soggiorno

Prima di partire informatevi se in albergo, o campeggio o nella casa dove alloggerete, i cani o i gatti sono ammessi. Per quanto riguarda i cani verificate se ci sono spiagge in cui è possibile portarli tranquillamente (i gatti invece non gradiscono il sole e l’acqua, quindi vi sconsigliamo di portarli con voi in spiaggia).

Purtroppo in Italia la legislazione è ancora piuttosto restrittiva riguardo l’accesso dei cani alle spiagge. Il Fondo Amici di Paco è riuscito a far modificare le disposizioni vigenti, in modo da favorire le vacanze con i propri cani e ridurre così gli abbandoni.

 

Viaggiate in auto?

Se viaggiate con un solo cane potrete lasciarlo libero in macchina, purché non rappresenti un pericolo per la guida. Se il vostro cane è un irrequieto, o se i cani sono più di uno, è d’obbligo la rete divisoria.

Se viaggiate con un gatto, a meno che non lo abbiate abituato a restare libero, starete più tranquilli se lo lascerete nel trasportino, con il quale naturalmente avrà già familiarizzato in precedenza. Fate una prova preliminare per verificare che il vostro amico non soffra il mal d’auto. In tal caso chiedete consiglio al vostro veterinario su come rendergli sopportabile il viaggio.

Non dategli mai da mangiare nelle ore precedenti la partenza. Tenete sempre pronta una bottiglia d’acqua fresca e una ciotola per farlo bere durante le soste.

Se fate scendere il cane dalla macchina nelle aree di sosta, mettetegli sempre il guinzaglio prima di farlo uscire!

Attenzione al caldo: non lasciate mai i vostri amici a 4 zampe chiusi in auto sotto il sole o comunque al caldo. Se dovete assentarvi per pochi minuti, lasciateli all’ombra con la ciotola piena d’acqua e almeno due finestrini abbassati di qualche centimetro per creare il necessario giro d’aria.

 

Andate in treno?

I cani di piccola taglia e i gatti, alloggiati nell’apposito trasportino (max 70x30x50 cm), viaggiano gratis sulle ginocchia del proprio accompagnatore. Per i cani di media/grossa taglia è necessario pagare un biglietto prezzo Base scontato del 50%.

I cani devono essere muniti di guinzaglio e museruola e non devono arrecare disturbo agli altri passeggeri dello scompartimento. Altrimenti dovrete sostare nel vestibolo o in corridoio. I gatti o i cani di piccola taglia possono dormire con voi nelle vetture letto, purché prenotiate e paghiate l’intero scompartimento (nel traffico interno dovrete pagare una tassa di disinfestazione). Nelle vetture cuccette, invece, sono ammessi solo i cani guida per non vedenti.

Per tutti i cani è necessario essere in possesso del certificato di iscrizione all’anagrafe canina (o del “passaporto” del cane per i viaggiatori provenienti dall’estero), da esibire all’acquisto del biglietto e durante il viaggio.

Un consiglio: fate sempre in modo che i vostri quattrozampe siano puliti e disinfestati dai parassiti (regola che si dovrebbe comunque seguire 365 giorni all’anno).

Consultate il sito www.trenitalia.it per tutti i dettagli.

Viaggiate in aereo?

Con buon anticipo sulla partenza chiedete consiglio al vostro veterinario su come far viaggiare il vostro amico in modo sereno e sicuro e informatevi presso la compagnia aerea sulle modalità di trasporto degli animali (le diverse compagnie hanno regolamenti che variano l’una dall’altra).

Se il vostro cane o il vostro gatto, pesato insieme al trasportino, non supera i 10 chili potrete portarlo in cabina per godere con lui delle emozioni del volo. Se il cane non è di piccola taglia potrà viaggiare nella stiva pressurizzata, in un trasportone che la compagnia di volo vi metterà a disposizione. Viaggiare nella stiva però può essere rischioso in caso di eventuali problemi di pressurizzazione.

Viaggiate in traghetto?

Mentre la crociera è off-limits per i nostri amici quadrupedi, viaggiare in traghetto sta diventando un po’ più facile. Alcune delle principali compagnie di navigazione (Sardinia/Corsica Ferries, Grandi Navi Veloci e Moby Lines) hanno predisposto un certo numero di cabine accessibili ai cani e ai gatti, a pagamento. Dato che la disponibilità è ridotta, vi consigliamo di prenotare per tempo soprattutto nei periodi più “caldi” dell’anno.

Le altre navi hanno appositi canili o gattili. In questo caso accertatevi che il vostro amico accetti senza traumi di viaggiare chiuso in gabbia e separato da voi per alcune ore. In ogni caso ricordate di lasciargli sempre a disposizione la ciotola dell’acqua.

Non lasciateli mai in macchina nei garage: nelle stive le temperature salgono a livelli insopportabili.

La nave rappresenta un luogo pieno di novità e insidie (zone scivolose, scale ripide, ecc.) per il vostro cane. Dovrete sempre tenerlo al guinzaglio e, se è un po’ nervoso, sarà preferibile mettergli la museruola. Il gatto invece starà più tranquillo rinchiuso nel suo trasportino.

Attenzione ai bisognini: non lasciate che il cane sporchi nelle zone di passaggio, o che annaffi chi se ne sta sul ponte inferiore. Utilizzate le zone appositamente predisposte (ove presenti) e comunque girate sempre muniti di paletta e sacchettino e rimuovete immediatamente le… prove del suo passaggio. Ricordatevi che non tutti amano i cani e che non potete imporre a nessuno la vicinanza del vostro tenero cucciolo, sia che pesi 5 chili, sia 50.

Le vaccinazioni

Sia per i cani che per i gatti vanno effettuate ogni anno, indipendentemente dai viaggi.

Portate sempre con voi il libretto sanitario, con le indicazioni di tutte le vaccinazioni obbligatorie e di quella antirabbica (richiesta per l’estero e da alcune compagnie aeree o di navigazione per tragitti nazionali. Informatevi sempre prima di fare il biglietto).

Per viaggiare nei paesi dell’Unione Europea è necessario il “Passaporto per gli animali domestici”, che vi verrà rilasciato dal veterinario della ASL, dove saranno annotate tutte le vaccinazioni somministrate al vostro quattrozampe.

Il vostro veterinario è l’esperto più fidato a cui rivolgersi per avere tutte le informazioni e che vi metterà al corrente, a seconda della zona in cui vi recherete, degli eventuali pericoli verso i quali premunirvi, per evitare parassiti o malattie indesiderate.

Conservare le abitudini di casa?

Quando partite portatevi la scorta del suo cibo abituale, per non provocargli inutili scompensi o stress da cambiamento. Portategli uno dei suoi giochini preferiti, una copertina, una brandina, qualcosa che gli sia familiare e gli faccia da cuccia, per non farlo sentire troppo spaesato.

Ricordatevi che il vostro amico ha una capacità di adattamento che vi stupirà e che è pari solo alla sua sconfinata voglia di stare con voi. Sfruttate questa sua meravigliosa capacità per renderlo un “compagno di vacanza” ideale per voi e per gli altri. Solo così si creeranno i presupposti perché tanti altri cani e gatti possano essere i felici compagni di vacanza di altrettanti felici umani.

Doveri e responsabilità del… padrone ideale

Si stima che nelle famiglie italiane vivano quasi 7 milioni di cani e oltre 7 milioni di gatti. La compagnia di un cane o di un gatto è sempre motivo di gioia e affetto. Ma per chi non ha animali e magari non li ama, i cani o i gatti possono essere causa di fastidi e problemi. Ogni proprietario ha perciò l’obbligo di impegnarsi perché la presenza del proprio amico con la coda sia tollerata anche dagli altri umani. Così come il benessere e la felicità, anche l’educazione dei nostri amici a 4 zampe dipende da noi, per consentire loro di inserirsi nella società umana in modo civile e sereno.

Gli animali, in particolare i cani, sono lo specchio dei propri “padroni”: se il cane è maleducato, significa che il suo padrone non ha saputo sfruttare le sue enormi capacità di apprendimento per farlo diventare un essere educato, gestibile e che sappia comportarsi bene in ogni occasione, senza essere fonte di guai o fastidi. Il buon senso e la buona educazione sono quindi la chiave di volta per far accettare agli altri i nostri quattrozampe e diffondere, in senso più generale, la tolleranza e il rispetto verso gli animali.

Si potrebbe parafrasare, dicendo “Cane (o gatto) educato, cane (o gatto) rispettato”.

Alcuni consigli

Portate sempre con voi una fotografia del vostro quattrozampe: nella malaugurata ipotesi di uno smarrimento vi sarà utile per rintracciarlo. Anche se ha il microchip, obbligatorio e fondamentale, lasciategli sempre al collo il collare e una medaglietta con il nome e i vostri numeri di telefono.

Mantenete i vostri quattrozampe puliti e in buona salute, attraverso un’appropriata alimentazione e la regolare somministrazione delle vaccinazioni e di prodotti antiparassitari.

Se avete un cane:

– impeditegli di disturbare il prossimo, abbaiando o saltando addosso alle persone;

– impeditegli di sporcare in zone pubbliche, e comunque siate sempre pronti a raccogliere le sue eventuali deiezioni;

– contenete la sua esuberanza quando incontra altri cani;

– nei luoghi pubblici tenetelo al guinzaglio e impeditegli di correre in mezzo alle persone;

– se avete difficoltà a farvi obbedire, rivolgetevi a una buona scuola che vi aiuterà a costruire un rapporto sereno ed equilibrato.

 

È anche così, attraverso il vivere civile, l’educazione e il buon senso, che si combatte l’abbandono.

 

Due parole sul Fondo Amici di Paco
Il Fondo Amici di Paco, fondato nel 1997 da Diana Lanciotti con il marito Gianni Errico in seguito all’adozione di Paco al canile, è una delle associazioni no-profit più attive a livello nazionale, sia sotto l’aspetto degli aiuti concreti ai rifugi che quello della sensibilizzazione. Sin dalla nascita, ha portato all’attenzione di istituzioni, media e cittadini le problematiche dei cani e dei gatti abbandonati rendendo noto il fenomeno del randagismo, un tempo ignorato.
Grazie a numerose campagne di sensibilizzazione (come quella di Natale: “Non siamo giocattoli, non regalarci a Natale”, o quella estiva: “Non abbandonare il tuo cane. Lui non ti abbandonerebbe mai”, o quella di Pasqua “Buona Pasqua anche a loro”, tutte realizzate gratuitamente dall’agenzia Errico & Lanciotti), ha saputo aprire la strada a una nuova coscienza nei riguardi degli animali e favorito la nascita di molte altre associazioni impegnate a difenderli, tanto che occuparsi dei diritti e del benessere degli animali è diventato un impegno diffuso e riconosciuto da tanti. In nome e nel ricordo di Paco, scomparso nel 2006, il Fondo Amici di Paco prosegue le sue attività sia nella direzione della sensibilizzazione che degli aiuti concreti ai rifugi che accolgono i cani e i gatti abbandonati. Non avendo spese di gestione (di cui si fanno carico i due fondatori), l’associazione può devolvere l’intero ricavato delle somme raccolte grazie alla generosità dei suoi sostenitori che da tutta Italia appoggiano le iniziative a favore degli animali più bisognosi.

Diana Lanciotti, pubblicitaria, giornalista e fondatrice del Fondo Amici di Paco, è nota per i suoi libri sugli animali. Per chi ama i gatti: C’è sempre un gatto-Dodici (g)atti unici con finale a sorpresa e La gatta che venne dal bosco, storia piena di ironia, emozione e magia. Gli amanti dei cani la conoscono per la quadrilogia di Paco: Paco, il Re della strada, Paco. Diario di un cane felice, In viaggio con Paco e Paco, il simpatico ragazzo, bestseller che hanno per protagonista Paco, il trovatello testimonial del Fondo Amici di Paco. Grazie ai libri fotografici I miei musi ispiratori, Occhi sbarrati e Mostri canini si è fatta apprezzare anche come fotografa.
In Mamma storna ha narrato la storia vera di un piccolo storno caduto dal nido. Boris, professione angelo custode è stato definito “la più toccante testimonianza d’amore per i cani”. Unendo i temi a lei cari, amore, mare, animali, ha scritto Black Swan-Cuori nella tempesta, White Shark-Il senso del mare, Red Devil-Rotte di collisione e Silver Moon-Lo stregone del mare, romanzi d’amore e di mare con i quali ha inaugurato il filone del “romanticismo d’azione”. Con La vendetta dei broccoli, “giallo vegetariano” di grande successo, ha aperto un importante dibattito sulle scelte alimentari. L’esperta dei cani, I cani non hanno colpe e Ogni gatto è un’isola sono dedicati al tema della comprensione dei nostri animali, al quale si dedica dal 2008 sulla rivista Amici di Paco.
In Cara Diana ti scrivo ha raccolto 22 anni di corrispondenza con gli “amici di Paco” ma non solo.
Antivirus. Emergere dall’emergenza, Guariremo solo se… e Libera mente si occupano di tematiche politiche e sociali, con un approccio “fuori dal coro”.
Titolare dell’agenzia Errico & Lanciotti, che firma gratuitamente tutta la comunicazione del Fondo Amici di Paco, è direttore responsabile della rivista Amici di Paco e direttore editoriale di Paco Editore.
Vive in Sardegna e sul lago di Garda con il marito, quattro gatti e due cani. Il suo sito è www.dianalanciotti.it.

Per informazioni, acquisti e donazioni
Fondo Amici di Paco tel. 030 9900732,paco@amicidipaco.it,www.amicidipaco.it
Per devolvere il 5×1000 al Fondo Amici di Paco per aiutare tanti animali in difficoltà il codice fiscale è: 01941540989

Per info, contatti per interviste, richiesta libri o immagini:

Simona Rocchi
ufficio stampa Fondo Amici di Paco
simona@amicidipaco.it
tel. 030 9900732

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FONDO AMICI DI PACO
Associazione nazionale per la tutela degli animali
Organizzazione di Volontariato – O.D.V.
Tel. +39 030 9900732 Fax +39 030 5109170
paco@amicidipaco.it
www.amicidipaco.it

Devolvi il 5×1000 al Fondo Amici di Paco per aiutare tanti animali in difficoltà.
Il codice fiscale da indicare è: 01941540989.
Per informazioni: www.amicidipaco.it
Aiutaci ad aiutarli.
Grazie per la tua solidarietà.

 

 

 

 

 

 

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