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È uscito il numero 68 di “Amici di Paco”

  

È uscito il numero 68 di Amici di Paco, il trimestrale del Fondo Amici di Paco, fondato e diretto da Diana Lanciotti e diffuso in 15.000 copie per un totale di 60.000 contatti a numero.
Come sempre la rivista è ricca di contenuti interessanti per chi ama gli animali e la natura in genere e decide di fare qualcosa per migliorare il mondo in cui viviamo.
Di seguito l’editoriale di Diana, che ha voluto ricordare la scomparsa della madre, ispiratrice e testimone di grandi Valori, a cui Diana stessa impronta tutta la sua vita e le iniziative del Fondo Amici di Paco, di cui è motore e anima.

Carissimi “amici di Paco”,

questo numero di Amici di Paco vi arriverà un po’ in ritardo. Mia mamma se n’è andata il 25 gennaio, e riannodare i fili spezzati della mia vita è stato (ed è tuttora) molto difficile. Però la vita va avanti, ed eccomi di nuovo qua, con voi. Anche nel suo ricordo, visto che devo a lei il mio amore per gli animali, con il quale mi ha “contagiata” sin dalla nascita. Non ricordo momento della mia vita in cui io non abbia avuto al mio fianco un cane e un gatto. E la voglia di capirlo, di renderlo felice, di farlo star bene, rispettandolo. E lo devo a lei, che amava tanto gli animali e me li ha fatti amare.
La mia mamma… è stata dispensatrice di grandi valori e grandi sentimenti, di forza e sostegno. Sempre.
Mi sta succedendo una cosa strana, che probabilmente capita a tanti: quante volte ho sentito dire, quando qualcuno muore “Non riesco a capacitarmi della sua scomparsa?”, oppure “Mi sembra che debba essere ancora vivo”, o “Continuo a pensare: adesso lo dico alla mamma”? Credevo fossero esagerazioni, suggestioni, e invece mi sta capitando: sapete quante volte penso che devo raccontarle questo o quello, oppure guardo una sua foto e continuo a provare la sensazione che lei sia ancora viva?
Ogni volta che uscivo con un nuovo libro, la prima copia era per lei e il papà. Che poi se lo contendevano, così… mi toccava regalargliene uno a testa. Ora, che sto per uscire con il mio nuovo libro, per la prima volta dopo tanti anni non vedrò l’espressione felice, orgogliosa e commossa della mamma.
Mi manca davvero tanto, però ora la so finalmente serena, la ragazzona di un tempo che, fino a pochi anni fa, dimostrava vent’anni di meno della sua età, ancora piena di forze e gioia di vivere e amore per la natura e gli animali.
In La gatta che venne dal bosco parlo di lei, descrivendola così: “La mamma, che a settantasette anni, senza far ricorso a chirurghi plastici e botulini vari, era riuscita a fermare l’orologio del tempo a dieci anni prima. Le era bastato non rinunciare mai al proprio spirito da ragazza e, mi illudo, averci vicine, me e Sonia, ed essere sempre presente e coinvolta nelle nostre vite.”
Sì, è sempre stata una mamma molto presente, interessata alla vita delle sue figlie, che erano la sua vita, per lei.
Ecco, volevo dirvelo. Con molti di voi ci conosciamo dall’inizio di questa grande avventura iniziata 20 anni fa. Siamo una grande famiglia, accomunata dallo stesso amore per gli animali, ma anche per il nostro prossimo.
Nella “Posta di Diana”, qualche pagina più in là, ho pensato di pubblicare, per voi, il mio ricordo della mamma, lo stesso che ho scritto sul mio sito (https://www.dianalanciotti.it/2018/02/cara-mamma/, n.d.r.).
Molti di voi avranno già affrontato questo grande dolore, e so che mi capiscono. Dolore e rimpianto, per cose non fatte e non dette, come se tutta la vita passata accanto a una persona cara, anche i silenzi che accomunano chi si ama, non bastasse.
Mi manca un po’ di entusiasmo, ora, quell’entusiasmo che si alimentava dal saperla sempre lì, a gioire con me delle stesse gioie, delle stesse soddisfazioni, a soffrire con me delle mie stesse sofferenze. Che finora erano perlopiù legate alla perdita di un animale amato. Erano i dolori più grandi, più acuti. Ma a questo dolore non ero preparata, e ancora non ne comprendo del tutto la vastità, la profondità e la durata.
La sua Mimì è stordita, come lo siamo noi, e sta dedicando a mio papà le attenzioni che prima erano tutte per la mamma. Però è triste, spenta, le manca quella verve che aveva quando c’era la grande ragione della sua vita. Da difendere e amare.
Ora lei sarà Là, con i suoi cari, attorniata dalla sua Minni, da Paco, Boris, Joy, Patrik, Gek, la Birba e tutti gli altri. È bello pensarci. E l’entusiasmo ritornerà, sono sicura. Abbiamo ancora tante cose belle, importanti, da fare. Insieme. Anche nel suo ricordo.
Nel salutarvi, vi auguro con tutto il cuore una Pasqua serena, insieme alle vostre famiglie… Mi raccomando: senza agnelli e capretti nel piatto!

Diana

 

Sul sito www.amicidipaco.it potete trovate le anticipazioni sul numero 68 di “Amici di Paco”: http://www.amicidipaco.it/?page=m&val=10&idn=313&ext=1&type=2&tc=0

Simona Rocchi
ufficio stampa Fondo Amici di Paco

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