Dundee
Gentile Signora,
grazie di aver trovato il tempo di rispondermi. Le allego una foto di Dundee come da Lei cortesemente richiesto.
Parlare di Dundee… sembra una cosa facile parlare di un amico cane ma non lo è affatto, specialmente se questo amico cane è un Leonberger.
Circa 20 anni fa ho visto per la prima volta un Leonberger: un cliente che veniva in albergo dove lavoravo lo portava sempre con sé, e fino dal primo sguardo che ho posato su quel cane me ne sono innamorato. Cercavo tutte le scuse possibili per poter accedere alla camera del cliente per poter vedere il suo cane. Da quel momento non mi è più uscito dalla testa.
Sono passati gli anni e ho avuto altri amici con me: uno raccolto in canile e uno trovato nella spazzatura. Meticci tutti e due, hanno vissuto con noi uno per 18 anni, l’altro per 13 anni.
Quando il meticcio di 18 anni, anche lui chiamato Dundee, ci ha lasciato, come un fulmine mi è tornato alla mente il Leonberger che molti anni prima avevo incontrato. Mia moglie si è messa alla disperata ricerca di un cucciolo per farmi un regalo di compleanno ed alla fine lo ha trovato a Valdobbiadene, unico maschio disponibile in tutta Italia in quel momento. Quando dall’allevatore ho saputo che il cucciolo era stato visto ma non fermato e che il primo che si fosse presentato versando la caparra il cucciolo sarebbe stato suo, sono partito al volo percorrendo la distanza fra Bergamo dove vivo e Valdobbiadene in meno di un’ora… la macchina non toccava terra, glielo posso garantire .
E lì quel giorno ho visto il mio Leo Dundee. E’ stato amore a prima vista, lui era insieme ai suoi fratelli e sorelle, ma quando mi sono sporto sul recinto lui mi ha guardato ed e’ venuto verso di me. Ci siamo riconosciuti al primo sguardo ed ha fatto lo stesso con mia moglie, sembrava ci stesse aspettando. Quando l’ho preso in braccio, ci siamo guardati nel profondo degli occhi ed è partita la molla. Naturalmente come per lei ho dovuto lasciarlo in allevamento per più di un mese, una sofferenza.
Quando sono andato a prenderlo mi ha sentito arrivare, l’ho chiamato Dundee e lui ha girato la testa verso di me, ha cominciato a scodinzolare ed è venuto verso di me. Sono convinto mi stesse aspettando.
E dal quel momento è nato il nostro rapporto che va avanti da due anni ed è una gioia che cresce giorno per giorno, per fortuna sia con me che con mia moglie, anche se lei continua a dirmi “lui è il tuo cane”, e questa è una cosa che mi fa felice. Dundee non fa distinzioni fra noi, ama sia me che mia moglie incondizionatamente senza distinzioni.
Parlare del nostro rapporto di amicizia… Vede, con lui riesco a passare dei momenti di tranquillità e serenità, riesce a regalarmi un sentimento di pace che è difficile da spiegare, quando mi guarda e sembra dirmi “sono qui con te papy, tranquillo penso io a te, non sei solo”.
Ed è questa la cosa che amo di più in lui, lui riesce quando siamo assieme a darmi quella pace che ho perso da qualche anno a questa parte, e non perde occasione di dimostrarmelo, è un continuo venire a cercarmi quando sono in giardino a lavorare, a strofinarsi nelle mie gambe quando camminiamo assieme e lui è libero, saltarmi in macchina quando lascio il portellone aperto, oppure quando sono sul divano a guardare la TV venire a leccarmi la faccia o a tirarmi le stringhe delle scarpe per giocare.
Io quando sono con lui sto bene, mi sento rilassato, so che ho un amico con me, gli parlo in continuazione e lui sembra capire quello che gli voglio dire.
Insomma non voglio dilungarmi più di tanto ma il nostro rapporto è profondissimo, tanto che io soffro lasciarlo a casa per andare al lavoro, lo vorrei sempre con me ogni istante, non riesco a stare senza di lui.
L’unica speranza è che anche Dundee sia orgoglioso di avere me/noi per amici.
Grazie
Mauro
(clicca su “continua” per leggere la risposta di Diana)
Gentilissimo Mauro, che cosa posso aggiungere alle bellissime parole con cui ha descritto, con forza e vividezza, il suo rapporto con Dundee? La capisco perfettamente, e sono sicura che chiunque ami i cani la capisca altrettanto bene.
Mi sono proprio ritrovata nel racconto del suo primo incontro con Dundee: sia con Boris e poi di nuovo, e forse ancora di più, con Joy, la sensazione era che mi stessero aspettando. Momenti indimenticabili, incontri che sembrano voluti dal destino. Per insegnarci a fermarci un po’ di più, a non rincorrere solo cose futili, ma a cogliere dallo sguardo amorevole di un cane l’essenza dell’amore puro, incontaminato, disinteressato.
Non so e non oso chiederle che cosa intende con "quella pace che ho perso da qualche anno"
Posso però dirle che Joy, che consideravo il mio "infermierino", mi è stato accanto in un periodo non facile per la salute, come ho già scritto su questo stesso sito. La scriteriatezza di un medico facilone e presuntuoso che ha voluto farmi un’operazione inutile, e per di più sbagliandola, alle tonsille, mi aveva creato gravi problemi e scompensi vari che solo una successiva operazione di asportazione totale delle tonsille avrebbe potuto risolvere.
Ma, per come mi aveva conciata il tipo in questione, tutti mi consigliavano di non farla, per l’alto grado di rischio che presentava (già due volte, dopo la prima operazione, avevo avuto due emorragie che mi avevano messa in pericolo di vita). Tutti, salvo un paio di chirurghi molto validi, che mi dicevano chiaramente che non potevo andare avanti così e dovevo decidermi ad affrontare il rischio di una nuova operazione.
Ma io non mi decidevo, non per la paura, ma perché non me la sentivo di lasciare Joy per qualche giorno: data la sua patologia (un megaesofago congenito) non me la sentivo di affidarlo a nessuno. Sapevo che lui non poteva fare a meno di me. Ma stavo così male, e lui lo capiva benissimo, che alla fine la decisione l’ha presa lui. Se n’è andato, a nemmeno 6 anni, per lasciarmi libera di decidere. Non ho potuto che accettare il suo sacrificio e dopo pochi mesi ho affrontato la nuova operazione (con tutti i rischi e le difficoltà connessi), sapendo che la sua anima grande e buona mi era accanto.
Nessuna persona è o sarà mai in grado di amarci quanto ci amano i nostri cani. Qualcuno arriccerà il naso di fronte a questa dichiarazione, forse proprio perché non ha mai avuto un cane accanto.
La ringrazio tanto per la sua testimonianza e le auguro tanti anni felici con il suo Dundee che, ne sono certa, è orgoglioso di averla come amico, e al quale le chiedo di fare una grande coccola da parte mia
Diana