Delfini, fiorentina e par condicio…
Cara Diana,
ho letto ora “delfini,fiorentina e par condicio” nella rivista che ho appena ricevuto.
Lei s’indigna giustamente per le crudeltà inflitte ai nostri amici animali. Io la penso come lei, sono iscritta alla Lav e non manco mai di spedire le cartoline di protesta a ditte, ambasciatori ecc. per quel poco che servono. C’è un argomento a mio parere terribile che non viene mai discusso: la macellazione con il rito islamico detto halal. Macellazione praticata anche in Italia, anche in allevamenti di polli. Carne venduta nei nostri (non sicuramente nei miei) supermercati.
Un rito barbaro che mi risulta vietato solo in Svizzera. Non ci si può stupire se in un Paese che permette tale crudeltà si festeggi per il ritorno della “fiorentina”, io ormai non mi meraviglio più di niente.
Cordialmente la saluto
Maria Rita e i 5 mici che mi allietano la vita.
(clicca su “Leggi tutto” per leggere la risposta di Diana)
Gent.ma signora,
ha perfettamente ragione. Ma si sa che la scusa delle usanze religiose è la prima accampata da coloro che parlano di integrazione, intendendola in senso univoco. Significa che dovremmo essere noi, gli "ospitanti", ad adeguarci agli "ospitati", e non viceversa. Ma proviamo ad andare noi in un paese musulmano, e vedere poi quante delle nostre usanze possiamo mantenere!
Se invece noi proviamo a convincerli che forse, almeno a casa nostra, potrebbero usarci il rispetto (se non lo vogliono usare agli animali, che lo usino almeno a noi esseri umani che li amiamo) di rinunciare a certi rituali cruenti, ci danno dei razzisti.
In effetti questa cosiddetta società "multirazziale" mi pare un po’ schizofrenica e se non ci mettiamo in testa che il rispetto deve venire da entrambe le parti non ne verrà mai nulla di buono.
Con i più cordiali saluti
Diana Lanciotti