Consigli per la gestione di Leo, cucciolo di Bassotto
Carissima Diana sono socia da anni e ti seguo costantemente.
Nel Luglio 2023 è mancato il mio dolcissimo meticcio Bric di 16 anni e, dolore a parte, io non riesco a stare senza cani!
Ho lasciato passare l’estate, avevo prenotato un trovatello presso delle volontarie, ma il primo giorno di passeggiata si è sfilato dalla pettorina e nel rincorrerlo mi sono rotta il polso. Restituito alle volontarie in attesa di guarigione, come immaginavo, non me lo hanno più dato. Ho moltissimo rispetto per queste persone che si dedicano ai trovatelli, ma spesso sono delle talebane e lo dico anche per esperienza precedente.
Cosi ho deciso a 67 anni di regalarmi, come quinto cane della mia vita, un bassottino a pelo ruvido. Ho già avuto due bassotti a pelo corto e sono da sempre innamorata di questa razza con carattere forte e Leo l’ultimo arrivato è una mina vagante.
Per i cani precedenti avevo i miei genitori che li educavano in tenera età mentre io studiavo e poi lavoravo, ma questo lo devo gestire del tutto io.
Tra 10 giorni Leo compie 6 mesi e me l’hanno dato poco prima di Natale essendo nato il 29/09/2023.
È di una simpatia unica e pur facendo tutti i bisogni fuori non trattiene ancora nulla in casa! Purtroppo sgridarlo a cose fatte non serve a niente, lo porto fuori anche 6 volte al giorno quindi ti chiedo: è normale che non trattenga ancora i suoi bisogni? Non ho mai potuto mettere le traversine perché distrugge tutto quello che può. Gli allevatori alla mia richiesta d’aiuto non rispondono più.
Inoltre la razza, come ben sai, abbaia parecchio, mentre sto facendo da mangiare, quando parlo al cellulare non sta zitto un attimo!! Mi hanno detto di dirgli BASTA LEO e ignorarlo però abitando in un condominio temo che gli altri inquilini si lamentino, per fortuna andiamo tutti d’accordo.
Aggiungo che quando lo lascio solo a casa lo metto in un recinto con la sua cuccia e i giochini. Lì sta buono anche 3/4 ore senza sporcare…
Scusa se ti disturbo per problemi forse banali, ma ho sinceramente bisogno di un saggio consiglio da parte tua.
Mille grazie e un caro saluto
Margherita
Cara Margherita, mi dispiace tanto per la scomparsa del tuo Bric e capisco benissimo la tua decisione di non privarti della compagnia di un altro cane. C’è chi dopo la perdita di un animale amato decide di chiudere le porte del cuore. Posso capire, ma non condividere la scelta. Credo invece che se siamo stati capaci di dedicare affetto e tempo a un compagno a quattrozampe, anche se per il dolore ci sentiamo svuotati dovremmo attingere alle infinite riserve di amore che sono in noi e donarle ancora.
Mi sono occupata del “dopo” proprio sul numero 81 di Amici di Paco, nella rubrica “Parliamone insieme” dove, rispondendo a una signora che mi scriveva dopo la scomparsa del suo Dylan (tra l’altro un Bassotto a pelo duro), ho scritto:
“Il consiglio che mi sento di dare, confortata dalla mia personale esperienza e dalle esperienze di tante persone che si sono rivolte a me negli ultimi 20 anni, è di non farsi domande ma lanciarsi al più presto in una nuova avventura: per chi non c’è più non possiamo più fare niente e per il nuovo arrivato potremo rappresentare la salvezza o comunque la felicità. Colmiamolo, quel vuoto, senza paura di far torto a nessuno, o di non avere abbastanza amore da donare. La fatica di far crescere o comunque accogliere un cane o un gatto è così straordinariamente impegnativa da diventare la miglior cura per il dolore che ci stringe il cuore. Non si tratta di sostituire chi non c’è più, ma di onorare il dono di amare, che abbiamo e che non tutti possiedono.”
Per quanto riguarda la tua disavventura con il trovatello, mi dispiace che tu abbia incontrato persone intransigenti e poco comprensive. Purtroppo ce ne sono: credendo di fare del bene agli animali che con tanta dedizione salvano e accudiscono, pongono troppi paletti agli aspiranti adottandi da arrivare a scoraggiarli, se non addirittura a rifiutare loro stesse affidi che invece sarebbero perfetti. È una questione molto importante, sulla quale forse non ci siamo mai soffermati abbastanza. Quindi approfitto di questa tua email per invitare tutti i volontari che gestiscono i rifugi a essere un po’ più aperti ed elastici. Non voglio dire che debbano “liberarsi” dei loro cani o gatti appioppandoli al primo venuto, ma di valutare con molta attenzione le reali prospettive, magari implementando i controlli successivi all’adozione che andrebbero comunque sempre fatti. A volte un’errata impressione, un pregiudizio, uno schema mentale finiscono per precludere una buona adozione. Conosco persone degnissime che si sono viste negare l’adozione per motivi discutibili e soggettivi. Capisco che spesso è la prima impressione che conta e voi, con l’esperienza che avete, certe cose le sentite “a pelle”, però se potete dedicate un po’ di tempo a dialogare con chi vi chiede di adottare un vostro cane o un vostro gatto per valutarne la reale idoneità, senza lasciarvi condizionare, appunto, dalla prima impressione.
È un lavoro che richiede pazienza, ma va fatto.
Per quanto riguarda Leo… forse ha preso troppo sul serio il suo nome e si crede un leone? Scherzi a parte (ma fino a un certo punto, se sai come la penso sui nomi che diamo ai nostri cani, e che spesso rivelano le nostre proiezioni interiori), se hai già avuto Bassotti saprai che il Bassotto è il cane più… gatto che esista. Testardo, indipendente, volitivo… ma tanto, taaanto caruccio. E poi affettuoso (addirittura possessivo), battagliero, coraggioso (che spesso significa imprudente, cosa che lo mette spesso nei guai, anche seri), allegro, giocherellone, gran compagnone. In giovane età vivacissimo. Poi, crescendo, piano piano si calma. Ma molto “piano piano”…
Un cane a cui non si può restare indifferenti. Chi è attratto dal Bassotto, ma sono certa che non sia il tuo caso, ignora o dimentica spesso che si tratta pur sempre di un cane da caccia e come tale ha un istinto predatorio che non lo pone in secondo piano rispetto a un Segugio o un Setter. Se poi ci aggiungiamo che non è assolutamente conscio delle proprie dimensioni, si capiscono la ragioni di certi comportamenti scriteriati che sfuggono all’umana comprensione. Umana comprensione, ma solo di chi ignora o dimentica di trovarsi al cospetto di un cacciatore nato. Non per niente lo Standard di razza lo definisce “Cane da caccia appassionato, perseverante, svelto e dotato di fine olfatto.”
Il Bassotto, insomma, o lo si ama o lo si odia. Per arrivare ad amarlo, bisogna prima capirlo. Chi lo odia commette un peccato di ignoranza, perché non ha voluto approfondire le origini e l’analisi comportamentale di un così straordinario botolo pieno di energie e vitalità.
A questo punto… o ti ho scoraggiata o ti ho semplicemente detto cose che già sai. Opto con convinzione per la seconda ipotesi: cioè che tu sappia bene che tipo (o tipetto…) di cane è il Bassotto. Però, come dici, in passato non ti sei dovuta occupare personalmente della sua educazione basilare, e ora la patata bollente è nelle tue mani. Si tratta, ora, di farla raffreddare e renderla maneggevole.
Come scriveva Valeria Rossi, bravissima e compianta educatrice cinofila, “Il bassotto è di un’intelligenza mostruosa: se capisce che una cosa è severamente vietato farla, smette di farla in quel modo lì e trova il sistema per farla diversamente.” (link)
La testardaggine e la ferrea determinazione a fare quel che gli pare e piace sono le caratteristiche che più lo accomunano al gatto. Quando un gatto si mette in testa di fare qualcosa è praticamente impossibile farlo desistere. E un Bassotto? Indovina…
Non so se hai letto il mio libro “Ogni gatto è un’isola”. Te lo consiglio, perché potresti trovare qualche spunto interessante per… capire e forse meglio gestire il tuo Bassotto, il più cane-gatto tra i cani.
Conosco persone che convivono in modo totale e totalizzante con il loro Bassotto (spesso anche più di uno) e che non hanno remore a farsi dettare l’agenda dalle sue (o loro) esigenze. Ogni mossa, spostamento, programma, prevede la presenza costante (e piacevolissima) del loro Bassotto (o dei loro Bassotti). Tanto che loro stesse ammettono di esserne felicemente schiave e di non poter concepire di vivere senza averli sempre al fianco, ma anche in grembo o con le zampe sulla testa, come spesso succede. In senso letterale e figurato.
La sto prendendo larga, larghissima, come avrai notato, perché la gestione del Bassotto è materia insidiosa, riservata a pochi, coraggiosi e determinati. Disposti a una resa incondizionata sotto gli attacchi di una presenza piccola di dimensioni fisiche ma gigantesca (qualcuno direbbe ingombrante) in termini di personalità.
Per quanto riguarda Leo, mi pare che ricalchi esattamente le caratteristiche della razza e, soprattutto, della giovane età. Condizione (in certi casi per fortuna) transitoria, che bene o male accomuna i cuccioli di ogni razza o non razza. Ma che nel caso del Bassotto a volte diventa…devastante. Tanto che sei tu stessa a definire il tuo Leo “una mina vagante”.
Il fatto che sporchi in casa non è grave ma va prevenuto. Lo so che non è facile, ma almeno per un paio di mesi dovresti assumere le vesti di un vigile implacabile, che previene anziché multare a fattaccio avvenuto.
Il fatto che quando è da solo stia tranquillo e non sporchi sembrerebbe indicare la sua necessità di averti come guida che, oltre a farlo divertire, gli sa spiegare ciò che va o non va fatto. Perché sporca quando ci sei tu e non quando resta da solo? Magari preso dal gioco, dallo stare con te, si dimentica che gli scappa, e quando se ne accorge è troppo tardi? Oppure pensa che, poiché tu raccogli le sue feci, sia giusto mollarle quando ci sei?
Sei tu la persona che meglio lo conosce e ne conosce i punti deboli, non solo quelli di forza, quindi dovresti dedicare un po’ di tempo a capire qual è il momento in cui decide di liberarsi in casa anziché aspettare di uscire o farti capire di aver bisogno di uscire.
Sull’inutilità di sgridarlo ho alcuni dubbi, vista l’intelligenza innata del cane. Certo, proprio grazie a questa sua intelligenza accompagnata a una buona dose di furbizia, lui ti farà credere di essere impermeabile ai rimproveri, ma sotto sotto il suo amor proprio qualche breccia la segnerà.
Il NO e la sgridata, soprattutto con cani con un certo temperamento, assumono una valenza importante. Lui deve imparare, anche se per l’indipendente Bassotto sembra quasi una contraddizione in termini, che tu sei la sua guida e il suo riferimento e qualunque cosa tu gli faccia fare deve fidarsi ciecamente. È un rapporto che va creato e migliorato giorno per giorno, con tempo, dedizione, pazienza. TANTA pazienza.
Prendila come una sfida che, una volta vinta, ti darà grandissime soddisfazioni.
E poi non dimenticare mai che la sua vivacità, come quella di qualunque cucciolo, va incanalata. Se lui è un abbaione, e lo diventa soprattutto nei momenti in cui si sente ignorato (quando sei al telefono, o cucini), si tratta di decidere se renderlo partecipe di quei momenti, prestandogli attenzione e coinvolgendolo anche quando sei presa da altre cose.
Qualcuno potrebbe dirti: ma così lo vizi. Ma non è detto che accettare che acquisiscano certe abitudini significhi viziarli. E poi assecondare la natura dei nostri cani non è necessariamente una resa. Anzi, è un valorizzare le loro naturali predisposizioni. Rispettiamo quella che io chiamo la loro caninità, cioè le loro doti naturali che fanno di loro, appunto, un cane e non un bambino, né tantomeno un pupazzo.
È importante affrontare le cose non come un problema ma, come dicevo, una sfida e, soprattutto, col sorriso, o meglio ancora la risata, anziché a denti stretti. La parola d’ordine è SDRAMMATIZZARE.
Non serve atteggiarsi a generali prussiani e voler comandare dei soldatini quando, invece di un Pastore Tedesco, si è scelto un Bassotto… La vedo dura.
Se hai scelto un Bassotto, penso che il concetto di CONDIVISIONE ti sia chiaro e accettato. Il Bassotto, al pari di ogni altro cane, non è un giocattolino a pile che si mette in moto solo se lo azioni. Lui ha bisogno di essere presente nella tua vita, in ogni momento. E nel momento in cui avrai accettato questo aspetto, e ti adeguerai alla sua personalità straripante, ne coglierai solo i lati positivi: la compagnia, la simpatia, l’affetto, la spiritosaggine, l’intelligenza.
L’importante è che, come dicevo, tu faccia tuo il principio della condivisione, che con il Bassotto, più che con qualsiasi altro cane, è fondamentale. A volte è il segreto d Pulcinella. Basta saperlo.
Altro segreto di Pulcinella, che vale per i Bassotti come per qualunque altro cane, è insegnare loro a obbedire, attraverso il gioco e il divertimento. Non per farli diventare dei soldatini (figurarsi… i Bassotti!) ma per dare un senso alla loro intelligenza e sfruttarla orientandola verso azioni gradite a te e anche a lui. Fallo giocare, fallo sfogare, fallo muovere, sia perché è un cucciolo, sia perché è… un Bassotto!
Il Bassotto va matto per le corse, e nonostante le zampette corte che si ritrova sa essere un vero missile. Certo, alla sua età dovrai avere delle accortezze perché il suo apparato scheletrico e muscolare è ancora in formazione, però l’importante è non fargli mancare un adeguato movimento.
E se puoi prendi in considerazione la possibilità di portarlo a scuola. Hai la fortuna di abitare poco lontana da Lugagnano, dove c’è il centro cinofilo New Thought di Demis Benedetti. Anzi, ti consiglio di leggere L’esperta dei cani, che ho scritto in collaborazione con Demis, e poi di confrontarti un po’ con lui. Chiamalo a nome mio.
E sei hai bisogno di altre riflessioni (perché alla fine più che consigli le mie sono riflessioni che ho voluto condividere con te) scrivimi ancora.
In ogni caso tienimi aggiornata. E… in bocca a Leo!
Diana
7 commenti
Viviana
Schiava felice di una bassottina tutta pepe non posso che condividere in pieno le tue riflessioni. Che, lasciamelo dire, sembrano scritte da una persona che vive con i Bassotti…
Un abbraccio
Vivi
Teresa
Ammetto di rientrare nella categoria di chi non apprezza i bassotti però da come li hai descritti, Diana, credo che rivedrò la mia posizione. Sei sempre molto brllante nelle tue esposizioni dove si sente l’amore che provi per gli animali.
Ti stimo profondamente.
Teresa
Paolo
Gentile Diana, è proprio così il Bassotto!! Io non li sopportavo ma poi mia moglie che ne aveva avuti due da ragazza ha tanto insistito. E ora sono… perdutamete innamorato (di mia moglie e… di Tiity, la Bassotta…)
Un saluto
Paolo
Luciana
Cara Diana, in modo divertente hai fatto il perfetto ritratto del Bassotto. Ne hai o ne hai mai avuti? Sapevo che ti piacevano i cani grandi ma… ci hai tenuto nascosto qualcosa?
Un abbraccio
Luciana e Golia (piccolo Bassotto con idee da Grande Danese…)
Marta
Cara Diana, come te, anch’io ho sempre amato i cani grandi. Nella mia vita ci sono stati Pastori Tedeschi, Dobermann, un Alano, un Irish Wolfhound e diversi meticci sempre grandicelli di taglia. Cani diversi uno dall’altro ma tutto sommato tranquilli. Per sopravvenuti limiti anagrafici ho dovuto rinunciare al cane grande e ho adottato un bassottino che stava per finre in canile per una brutta storia che un giorno ti racconterò. Mi sono detta che tanto… abituata a cani di grossa mole sarebbe stata un’inezia. Anzi, ricordo bene di aver detto a mio marito “Sarà un passeggiata”. Lui voleva ancora un cane grande ma alla fine ha acconsentito.
Quando mai… L’arrivo di Jimmy ci ha travolti. Lui è esattamente come hai descritto il Bassotto. Pensavo che fosse così difficile per via della sua storia e perché quando è arrivato aveva già un anno e aveva passato le sue.
La mia veterinaria che adora i Bassotti (ma guarda caso non ne ha…) mi dice che non tutti sono così pestiferi. Ma da quello che ho letto nella tua risposta a Margerita e nei commenti credo di capire che quelli “non così” sono delle mosche bianche.
Però non vorrei dare l’impressione di essere pentita: Jimmy è solo diverso da come mi aspettavo e richiede tanto impegno e tanta pazienza. Però è anche tanto affettuoso e ci ha eletti subito suoi fratelli maggiori (papà e mamma no, sarebbe da subalterni…) e ci ama alla follia. Anche noi lo amiamo… ma folli lo diventeremo prima o poi perché la sua esuberanza ci farà uscire di senno.
Però… non lo cambierei per nulla al mondo. Però se avessi qualche anno in meno gli affiancherei un saggio Alano che lo mettesse un po’ in riga.
Buona Pasqua a te e famiglia
Marta
Erminia
Un cane-gatto: è tutto vero! Il Bassotto è così. Dai Margherita che riuscirai a gestire la “mina vagante”.
Grazie Diana per i consigli che non si può non condividere.
Gloria
Ciao Diana. Per noi il bassotto è una bella avventura, nuova e impegnativa… non eravamo preparate a un temperamento così accentuato… tutti i nostri Labrador, Golden, Boxer erano tontoloni sinceri e semplici.
Milly è molto indipendente, intelligente, caparbia e pure un buon cane da guardia.
Insomma un’impresa…
Dico sempre che se una cane di grossa taglia avesse il carattere del bassotto sarebbe estinto da un pezzo 😅