Consigli per il voto…
Cara Diana, ho appena finito di leggere il tuo articolo sul tuo sito col titolo “Grande idea: svuotiamo i canili!” e come al solito sono d’accordo con te al 100%.
Direi che è un’idea abbastanza strana quella di vietare la vendita di cani e di gatti e come tu dici bisognerebbe partire dalla prevenzione contro l’abbandono.
Però ti scrivo per un altro motivo, cioè perché ho letto che critichi la “svolta animalista” di Berlusconi e ne spieghi bene il motivo.
In passato sai che ti ho sempre chiesto consigli per le elezioni e vorrei chiederti consiglio anche questa volta. Se ho capito bene non voterai Forza Italia… ma chi allora? Io Renzi non lo voto proprio no, ma a centro destra c’è un caos… mi vien l’idea di non andare a votare o votare scheda bianca. La politica mi fa quasi disgusto com’è diventata.
Con affetto
Micol
Cara Micol,
in questo periodo come in passato sto ricevendo tantissime richieste di… consigli per il voto. Cosa che un po’ mi stupisce, un po’ mi lusinga ma, ora come non mai, mi imbarazza.
Il fatto è che se in passato avevo le idee chiare (a volte non chiarissime) stavolta le ho a mia volta confuse e io stessa sto cercando il confronto con persone che stimo per avere qualche illuminazione.
Sai, perché ne abbiamo parlato e su questo sito non ne ho mai fatto mistero, che vengo da una tradizione di destra, che da ragazza ho fatto attivismo (si diceva così) nel Fronte della Gioventù e tutti vedevano un mio futuro in politica. Ma ho smesso, quando ho scoperto che i miei ideali rischiavano di essere calpestati e che entrare in politica rappresentava per qualcuno il lasciapassare per farsi gli intrallazzi propri, per realizzare le proprie personali ambizioni, per crearsi una posizione di potere ed essere (da nessuno che era) “qualcuno” che conta.
L’andazzo era già così allora a livello locale (provinciale, in quel caso), immaginarsi che cos’era e che cos’è diventato a livello nazionale.
A me quel tipo di politica non interessava, quindi ho mollato.
Ho sempre e comunque votato Destra e quando è nata Forza Italia, sia perché mi ritrovavo con l’idea di superare i piccoli e miopi interessi partitici sia perché credevo nelle capacità imprenditoriali di Berlusconi (penso che oggigiorno una nazione vada amministrata come se fosse una grande azienda), ho sempre votato per il centrodestra.
Purtroppo è andata com’è andata: il governo (anzi i governi) Berlusconi non è stato all’altezza delle aspettative, anche se la colpa non è solo e tanto di Berlusconi, ma senz’altro dell’accanimento con cui tutti si sono scatenati a ostacolarlo, sabotarlo, boicottarlo, favorendo un disegno criminale che vede l’Italia vittima delle brame di poteri forti, purtroppo fortissimi, della finanza internazionale.
L’Italia, con la sua indipendenza, la sua creatività, la sua diversità e, diciamolo, anche con il suo innato ottimismo, la sua allegria, dava e dà fastidio a omuncoli grigi che passano la loro vita a seguire i rialzi e i ribassi in borsa e pretendono di asservire il mondo ai loro biechi calcoli economici.
Sto banalizzando, ma alla fine la realtà è questa: una piccola e perniciosa oligarchia di avidi incapaci di godersi la vita se non intrallazzando e gestendo ricchezze (proprie) e povertà (altrui) è capace di decidere dei destini del mondo.
E quel che è peggio è che, dopo la rinuncia di Berlusconi, chi ci governa è stato messo lì proprio per assecondare i disegni criminali di questi predoni della libertà altrui: da Monti, passando per Letta per arrivare a Renzi, tutti sono asserviti ai grandi poteri della finanza che muovono le pedine sulla grande scacchiera mondiale. E se non lo facessero, se non fossero complici e conniventi di questi poteri, un bel calcio nel didietro li rispedirebbe nell’ombra da cui sono venuti (e in cui meritano di tornare).
Avrai capito quindi che cosa ne penso di Renzi, al di là del fatto che è un insopportabile Giopppino che gioca a fare il Berlusconi e il Mussolini della prima ora, quello osannato dalle folle e pomposamente rappresentato dai documentari dell’Istituto Luce. Hai notato? Se, in sottofondo alle immagini di Renzi che in questi giorni intasano i telegiornali, metti l’audio dei documentari di allora sul Duce, sembra davvero di essere tornati in pieno Ventennio, quando il Duce era onnipresente e onnifacente: era capo, era operaio, era contadino, era… era tutto.
Quella di Renzi è la politica degli annunci: “faremo”, “faremo”, “faremo”. Ma finora quello che è arrivato a fare è l’elemosina elettorale a una parte di italiani, con quegli 80 euro dati con una mano e sottratti con l’altra (anche come novello Mago Silvan il nostro non se la caverebbe male), scommettendo sulla scarsa memoria di molti italiani, disposti a farsi imbambolare dalle parole e dalla sovraesposizione mediatica, che crea un effetto perverso per cui se uno dice di voler fare tante cose, a un certo punto pare che le abbia fatte davvero.
“Solo chiacchiere e distintivo”, direbbe il buon De Niro degli “Intoccabili”.
Un giullare di basso profilo, dico io.
E se anche fosse uno che le cose oltre che raccontarle sa farle, ci penserebbero i suoi capi (quelli che per ora l’hanno messo lì, per servirsene, e lo lasceranno lì finché a qualcuno di loro farà comodo), ci penserebbero loro a bloccarlo. Come hanno fatto con Berlusconi.
Ma veniamo proprio a lui, al Cavaliere. Come avrai sentito, proprio in questi giorni sta emergendo la verità: che è stato estromesso con una manovra (un vero colpo di stato, come dissi a suo tempo: https://www.dianalanciotti.it/2014/02/ormai-e-chiaro-si-e-trattato-di-un-colpo-di-stato/) partita da lontano per mettere al suo posto un uomo e un governo gradito a banche e poteri finanziari. Quindi aveva ragione a dire di essere vittima di un disegno eversivo sovranazionale.
Però a Berlusconi non perdono di aver offerto il fianco ai nemici con una condotta morale riprovevole, di essersi adagiato senza concretizzare buona parte del suo programma di governo e di aver permesso a mezze tacche come Fini e Casini di ostacolarlo. Aveva l’Italia in mano e poteva davvero raddrizzarla, invece ha buttato l’occasione alle ortiche.
Per quanto riguarda la sua “svolta animalista”, purtroppo è scivolato sulla classica buccia di banana e… confesso di esserne in parte responsabile, anche se non colpevole.
Devi sapere che dopo l’alluvione in Sardegna ero così preoccupata di poter trovare gli aiuti per i rifugi sardi di cui avevo personalmente riscontrato la situazione di emergenza, che oltre a chiedere aiuto ai sostenitori del Fondo Amici di Paco ho pensato di scrivere a Berlusconi, appellandomi proprio al suo nuovo amore per gli animali che aveva recentemente manifestato a proposito di Dudù. Del resto Berlusconi, o comunque il suo Governo, era stato promotore di diverse leggi a favore degli animali (anche su nostra spinta, grazie alla nostra raccolta firme che portò, nel 2004, alla nuova legge contro i reati di maltrattamento e abbandono). Quindi, quando c’è stato bisogno gli ho scritto per chiedergli aiuto per la Sardegna, mandandogli una corposa documentazione sulle nostre iniziative a favore degli animali.
Non ho avuto nessuna risposta, ma dopo poco tempo è iniziato a circolare questo strano dato dei 150.000 cani “ospiti dei canili” che Berlusconi promette di far adottare dagli iscritti ai Club di Forza Italia.
Mi sono cascate le braccia, e ti spiego perché: nel 1997, quando fondammo il Fondo Amici di Paco, ci rendemmo conto di quanto poco si sapesse sul destino dei cani abbandonati. Era un argomento scomodo, su cui nessuno perdeva tempo. Invece, una volta entrati in un canile, e dopo aver adottato Paco, decidemmo di far conoscere a tutti la portata del fenomeno del randagismo.
Servivano dei dati. Studiando le statistiche, estrapolammo e divulgammo questo numero: 150.000 cani abbandonati ogni anno, in media. Era un dato elaborato da noi in base a una rilevazione fatta dalle regioni nell’arco di 10 anni, e lo riportammo nei comunicati stampa, sulla rivista “Amici di Paco” e su tutti i materiali divulgativi per dare una misura della gravità del problema. Fummo i primi, perciò a “quantificare” il fenomeno, e tutti i giornalisti e anche le associazioni nate sulla scia del Fondo Amici di Paco riportarono quel dato che, ripeto, era elaborato da noi per fare una media e dare una misura di grandezza del randagismo.
Riprendere ora quel numero (e travisarlo) dichiarando che nei canili ci sono 150.000 cani da adottare, rende totalmente inefficace e poco credibile le dichiarazioni animaliste di Berlusconi.
In realtà nei canili e nei gattili ci sono un numero imprecisato di cani e di gatti, di certo ben più di quei 150.000 che si riferiscono a un dato ormai superato e che riguarda comunque non i cani nei canili ma la media dei cani abbandonati ogni anno che, se si salvano, si vanno ad aggiungere a quelli già rinchiusi nei canili. Ma nessuno può dire quanti siano.
Ora, io non so chi sia stato a “impossessarsi” di questo dato e usarlo in modo sbagliato, ma mi immagino la scena di qualche collaboratore di Berlusconi che, dopo aver letto (in fretta e malamente) la mia documentazione, va da lui e gli dice: «Presidente… lo sa che nei canili ci sono 150.000 cani abbandonati? E se promettessimo di farli adottare tutti?»
E così, per colpa di qualcuno a caccia di argomenti per far presa sugli elettori, si rende poco credibile un’intera campagna elettorale, si prendono in giro gli elettori e si calpesta il lavoro serio e concreto di chi da anni si impegna con vera dedizione e spirito di sacrificio (e senza sparare cifre a casaccio) per salvare i cani e i gatti senza famiglia e dare loro un futuro più dignitoso.
Per carità: si tratta di un granchio, di un errore rosso, non blu, di un peccato veniale. Però è un particolare che mi fa pensare che se ci propinano dati a casaccio e fanno promesse su cose che non sanno e travisano, come in questo caso, quanto altre volte l’hanno fatto, lo stanno facendo e ancora lo faranno? Quante panzane, quante fandonie ci hanno propinato a cuor leggero col solo obiettivo di tirar su voti?
Venire a raccontare a noi, che siamo sul campo da 17 anni, e siamo stati i primi a parlare di randagismo, abbandono e rispetto per gli animali, i primi a parlare al cuore di milioni di italiani che amano gli animali per chiedere loro di aiutarci ad aiutare tanti animali in difficoltà, venirci a raccontare certe frottole ci fa davvero cascare le braccia.
È questione di credibilità e io a chi, per colpa sua o di collaboratori inetti e malinformati, fonda parte di una campagna elettorale facendo leva sull’amore per gli animali, spacciando per vere informazioni false e falsate, non lo voto. Non lo voto più.
E allora, a chi darò i mio voto? Una volta si diceva: voto secondo coscienza… ma la coscienza, davanti allo scempio che è diventata la politica, si è messa in ferie.
Guarda, cara Micol, sono talmente disgustata dalla politica attuale, che sarei tentata di votare i 5 Stelle, dando mandato a Grillo e ai suoi di sputare in faccia a questa Europa delle banche e della finanza, che non ha nulla a che fare con l’Europa vagheggiata e idealizzata negli anni Settanta, quando a scuola ci facevano fare i temi sull’Europa Unita. Ma Grillo e ancor meno Casaleggio non mi piacciono, per il loro voler distruggere ma non costruire, anche se a volte non posso non condividere l’opinione che hanno dei politici. Eppure temo che l’unico in grado di contrastare Renzi sia il Movimento 5Stelle… ma votarlo sarebbe, per me, un atto contro la mia stessa volontà, di cui poi potrei pentirmi. Ma ti confesso che non lo escludo del tutto, tanta è la voglia di “rivoluzione”.
Ci vuole gente nuova… ma non so se questa è la gente giusta.
Voterei volentieri la Meloni, che mi piace, ma temo che un voto a Fratelli d’Italia sarebbe uno spreco. Mi piace anche Salvini, della Lega, non per il suo nordismo, ma perché a sua volta andrebbe in Europa a prendere a pedate i burocrati e le sanguisughe che salassano i cittadini europei. Però nella Lega ci sono posizioni che non condivido… e troppi cacciatori.
Stare a casa, non votare, vuol dire dare una mano a Renzi… e non gliela voglio proprio dare.
Alla fine, cara Micol, mi ritrovo non solo a non poterti dare un consiglio, ma a dibattermi ancora di più nei miei dubbi. Perciò… chi ha suggerimenti da propormi trova la porta aperta…
Un caro saluto e, se possibile… buon voto!
Diana