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BUONA PASQUA ANCHE A LORO – IL FONDO AMICI DI PACO AUGURA BUONA PASQUA A TUTTI… ANCHE AD AGNELLI E CAPRETTI

Come ogni anno da 18 anni, il Fondo amici di Paco lancia la sua campagna per riflettere sulla crudeltà e sull’anacronismo di festeggiare la Pasqua sacrificando migliaia di agnelli e capretti, in nome di usanze tutte da rivedere. Anche quest’anno le campagne sono due… una delle quali rivolta alle mamme, perché proprio da loro dipende il cambiamento di pensiero e abitudini dei propri figli (v. https://www.dianalanciotti.it/2019/03/lasciamoli-vivere-un-appello-a-tutte-le-mamme-per-una-pasqua-piu-umana-2/)

Per il diciottesimo anno il Fondo Amici di Paco lancia il suo appello contro la strage perpetrata contro milioni di agnelli e capretti che per Pasqua finiscono sulle tavole degli Italiani, in apparenza insensibili alle sofferenze inflitte a esseri viventi dotati di un loro sentire.
«Più nessuno si sognerebbe di negare che gli animali provino sentimenti, come la gioia e la sofferenza. Eppure, in occasione della Pasqua si finge di dimenticarsene, in ossequio a un’usanza antichissima che poteva aver senso quando non esistevano alternative alla carne», dichiara Diana Lanciotti, fondatrice e presidente onorario del Fondo Amici di Paco e ideatrice di tutte le campagne di sensibilizzazione dell’associazione. «La sensibilità e il rispetto verso gli animali sono sempre più diffusi, eppure anche per la prossima Pasqua si ripeterà la solita strage di agnelli e capretti. Una tradizione atroce, insensata, anacronistica che nemmeno il maggior grado di civiltà e acculturazione riesce ad annullare. Come si fa oggigiorno a pensare che per celebrare una festività religiosa ci si debba riempire la pancia con le carni INNOCENTI di tanti cuccioli di pecora e di capra? Così come è assurdo pensare che sia nostro diritto uccidere animali in genere per cibarcene. Che senso c’è nel far nascere dei poveri animali per sacrificarli all’altare non più della religione, ma della pura e semplice ingordigia, o della pigrizia mentale? Io non mangio carne né pesce da oltre vent’anni. Non sono né un eroe né una santa, perciò come ci sono riuscita io chiunque può riuscirci. Basta volerlo, basta schiodarsi dal proprio antropocentrismo e capire che ognuno di noi può fare la differenza. Basta uno sforzo piccolissimo per ottenere, tutti insieme, grandi risultati. Basterebbe poco per modificare le nostre abitudini alimentari, senza rimetterci in salute ma, anzi, migliorandola. Per non parlare degli aspetti etici, ambientali e sociali: maggior rispetto per la vita sotto qualsiasi forma, minori inquinamento e deforestazione causati dagli allevamenti intensivi, maggior disponibilità di cereali per l’alimentazione umana, quindi maggiore possibilità di sfamare le popolazioni più povere, eccetera. Purtroppo sono argomenti scomodi, messi in disparte dalla politica e dal sistema della comunicazione, in buona parte foraggiato proprio dalle industrie della produzione o della trasformazione della carne. Se, invece di farci vedere negli spot tv tante famiglie felici intorno a un tavolo dove troneggia il cadavere di un pollo, si insegnasse ai bambini a collegare il pezzo di carne che hanno nel piatto con l’animale dal quale proviene, li si aiuterebbe a fare delle scelte molto più consapevoli. Invece si perpetua l’ipocrisia di far credere che portare in tavola carne o salumi sia un momento di festa. In realtà è un atto di violenza fisica verso gli animali ma anche psicologica verso i consumatori. Un colossale raggiro, che interrompe drasticamente il percorso verso il rispetto e la comprensione tra uomini e animali avviato su altri fronti. È un controsenso inspiegabile, la negazione della responsabilità dell’uomo nei confronti delle altre creature.»
Fino al 2006 la campagna era “firmata” da Paco, l’ex re della strada testimonial del Fondo Amici di Paco, la cui storia è narrata nei libri Paco, il Re della strada, Paco. Diario di un cane felice e In viaggio con Paco, scritti dalla stessa Diana. Tre long seller di… cultura canina, che hanno venduto migliaia di copie e continuano a essere considerati dei veri cult dagli amanti degli animali. La campagna, pubblicata sulla rivista “Amici di Paco” e dalle testate che aderiscono all’iniziativa, è stata realizzata gratuitamente dall’agenzia Errico & Lanciotti, che cura gratuitamente tutta la comunicazione del Fondo Amico di Paco, sotto la direzione creativa di Diana.
Sul tema delle scelte alimentari Diana ha scritto il libro La vendetta dei broccoli (Paco Editore – www.lavendettadeibroccoli.it), un “giallo vegetariano” ad alta tensione che ha riscosso un successo straordinario tra vegetariani e non solo e favorito una riflessione profonda ma anche decisivi cambiamenti delle abitudini alimentari.

Paola Cerini – Amici di Paco 71

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