Boris. Un anno dopo.
Ricordo di Boris, scomparso un anno fa, attraverso le parole di Diana pubblicate su “Amici di Paco” n° 35 insieme ad alcuni dei tantissimi messaggi inviati dagli amici che hanno voluto esserle vicini.
"Boris, tesoro, dire che il tempo sia guaritore è una grossa bugia.
Il 7 novembre sarà un anno che te ne sei andato. Sembra ieri, sembra una vita. E ogni giorno mi manchi, mi manchi sempre. È un dolore grandissimo, che per fortuna riesco a mitigare ricordando i momenti passati insieme. Certo che il vuoto è immenso e girare per casa senza vedere il tuo musone puntato verso di me e il tuo sguardo che straripa d’affetto, facendomi sentire amata, benvoluta, preziosa, mi è sembrato irreale, per tanto tempo. Purtroppo, invece, è la realtà. Una realtà dura da accettare, ma che alla fine ho accettato. Però ti sento sempre vicino, accanto a me. Non hai smesso di essere il mio angelo custode.
Quando dico che sei stato uno dei doni più belli che ho avuto dalla vita non esagero. Dico la pura verità.
Di quella notte, tragica, indimenticabile, serbo ricordi terribili, ma anche bellissimi: di Paco che ti guarda, sospira e poi viene da me, sul divano, e mi coccola, sì, mi coccola per consolarmi per quello che, lui l’aveva capito, tra poche ore sarebbe successo. E di te che, pur non reggendoti in piedi, hai voluto percorrere ancora quei pochi metri per raggiungermi e sdraiarti di fianco al divano e aspettare lì, accanto a me, che da Lassù gli angeli tuoi amici ti venissero a prendere. E ancora di te che, arrivato il momento, ti metti su un fianco e mi regali i tuoi due ultimi sospiri. Mi regali la tua vita, il tuo amore, e poi te ne vai. E per questo, per aver voluto che io fossi lì, accanto a te, ad accogliere il tuo ultimo respiro, sono grata al destino. Ho sempre pensato con terrore al giorno in cui uno di voi se ne sarebbe andato. E ho pensato che non avrei saputo affrontarlo, che avrei preferito non esserci, che sarei fuggita. E invece sono stata con te, io e te da soli, fino all’ultimo, e non potrei perdonarmi se non ci fossi stata. Avevo paura, terrore, di quel momento. E invece è stato un momento dolce, senza sofferenza, di grande serenità. Certo, dopo, subito dopo e per tanto tempo ancora, mi sono sentita scardinata, svuotata, non viva.
Ma ora, quando mi sento assalire di nuovo dal dolore, torno a quel momento. Alle cinque di quel mattino, e alla dolce serenità con cui hai voluto lasciarmi. Perché potessi continuare a pensare a te come sei sempre stato. Un essere meraviglioso, dolce, tenero, buono, pieno di attenzioni, con un cuore immenso e puro.
Sai, mentre scrivo sto piangendo, come piango, ma anche sorrido, quando vengo a trovarti nel luogo dove ora riposi. Quel luogo dove ti parlo e so che tu mi ascolti, come hai sempre fatto, in tutti gli otto anni che mi sei stato accanto. Una presenza gentile, premurosa, sulla quale poter sempre fare affidamento. Ti ho voluto tanto bene, Boris mio, mio angelo amatissimo, e non smetterò mai."
Diana
(Diana Lanciotti da "Amici di Paco" 35)