A mano, a macchina o col computer?
Cara Diana, per curiosità personale sto raccogliendo le confessioni degli scrittori sul metodo da loro usato per scrivere. Scrivi a mano, con la macchina da scrivere o con il computer?
Grazie e complimenti
Carlo N.
Caro Carlo, ti farò questa… grande confessione: scrivo con il computer. Ma non da molto: da un paio d’anni. Prima usavo il computer per il mio lavoro di copywriter o di giornalista, ma per scrivere un libro mi sembrava che fosse più idonea la penna. Dicevo che le idee mi fluivano direttamente dal cervello alla penna, attraverso la mano. Tra l’altro scrivo più velocemente a penna che con il computer (anche se proprio oggi mi hanno consegnato una nuova fantastica tastiera molto più ergonomica della precedente), quindi mi pareva di essere "frenata" dal computer. Così scrivevo tutta la prima stesura a mano e poi la digitavo a computer, e questa fase equivaleva a una globale riscrittura del testo.
Poi, quando stavo scrivendo Black Swan, è successo che a un certo punto mi sono resa conto che la mole di fogli stava diventando enorme e la scoperta è avvenuta durante una lunga permanenza in Sardegna. Dato che avevo visto da poco il film Celebrities, in cui una donna, per vendetta contro il suo uomo scrittore, gli disperdeva in mare l’unica copia di un suo manoscritto, ho incominciato a preoccuparmi. E mi sono venuti gli incubi: e se la nave al ritorno affonda, e se mi derubano (come mi era da poco successo in Francia), e se… Da allora ho incominciato a scrivere tutto direttamente a computer e a salvare su svariati CD. Mi trovo benissimo, è di una comodità inaudita, però forse si perde un po’ del proprio stile originale, perché il mezzo ti invita a fare copia e incolla con troppa facilità, ed è quindi facilissimo girare e rigirare le frasi, finendo a volte col discostsrsi molto dal proprio modo di scrivere.
Che comunque sia un grosso passo avanti è indubbio e non tornerei più indietro. Pensa, ad esempio, se tu mi avessi scritto una lettera a mano e io avessi dovuto risponderti nello stesso modo: sarebbero passati mesi.
Un caro saluto
Diana
P.S. E poi, quando hai raccolto le varie "confessioni" che cosa ne fai? Un libro?