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Visita all’Arca Sarda di Santa Teresa Gallura

Ieri sono stata all’Arca Sarda di Santa Teresa Gallura, uno dei rifugi che aiutiamo in varie zone d’Italia (con una speciale attenzione alla “mia” Sardegna), per consegnare una nuova fornitura di antiparassitari, dopo quella consegnata in maggio. Quest’anno la stagione particolarmente calda non ha dato tregua ma, grazie alla generosità dei sostenitori del Fondo Amici di Paco che da 15 anni aderiscono alla nostra Campagna Antiparassiti, stiamo riuscendo ad aumentare il numero di rifugi aiutati e in alcuni casi a fare una seconda donazione di prodotti nel giro di pochi mesi.

E, tutto, lo ripeto, grazie alla generosità di migliaia di sostenitori e, per quanto riguarda la nuova fornitura autunnale, anche grazie a Virbac, che produce Effitix, il prodotto che quest’anno abbiamo selezionato e che ha dato ottimi risultati.

All’Arca Sarda si respira la solita aria di serenità che ormai apprezzo da anni (e di cui avevo parlato alla mia prima visita, nell’aprile 2013: https://www.dianalanciotti.it/campagna-antiparassiti-2013-una-visita-allarca-sarda-e-considerazioni-sulla-sardegna/ e un paio d’anni fa: https://www.dianalanciotti.it/viki-aspetta-proprio-te/).
La scelta di Mariangela Sposito, la responsabile, è di non avere cani ammassati in piccoli box, ma ampi recinti dove i cani hanno tanto spazio a disposizione, più un grande sgambatoio in cui ogni giorno vengono liberati per diverse ore.
È un’oasi felice, tutto sommato, soprattutto se la confrontiamo con il degrado in cui purtroppo versano tante altre strutture che vivono in continuo stato d’emergenza. L’unica cosa che manca a questi cani è una famiglia con cui condividere la propria vita. Ma le ragazze dell’Arca Sarda si fanno in quattro perché la loro permanenza al rifugio sia… una vacaza, anziché una prigionia. Una vacanza in attesa di tornare a casa. O sarebbe meglio dire: trovare una casa dove rendere felice una famiglia umana.

Dico sempre che l’abbandono per un cane ha l’effetto devastante di una bomba che ti esplode dentro, mandando in frantumi ogni certezza, ogni speranza, ogni capacità di comprendere, ogni briciolo di dignità.
Ma qui all’Arca Sarda i frantumi vengono meticolosamente e pazientemente rimessi insieme, con amore e passione, per ridare speranza e dignità a queste innocenti vittime della crudeltà o a volte anche solo dell’indifferenza o della superficialità.
Mi confermava Mariangela che ormai, più che abbandonarli, i cani glieli portano al rifugio. Ed è una tendenza che si è instaurata quando finalmente si è capito (anche grazie alla testimonianza del nostro Paco, che ha vissuto sulla propria pelle l’atrocità dell’abbandono) che abbandonare un cane significa condannarlo a morte certa o comunque a una vita di sofferenze e stenti.
Ma non va bene lo stesso: i cani non sono scarpe vecchie che si usano, si consumano, e poi si gettano quando non ci piacciono più.

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Spesso si tratta di cuccioli, perché pensare di sterilizzare una cagnolina o metterla in sicurezza per quelle due volte in cui va in calore in un anno è lontano dalla mentalità di tanti. E infatti ieri c’erano dei cucciolini splendidi, per resistere ai quali, alla voglia di aprire il baule e caricarmeli tutti, ho opposto… la mia macchina fotografica.
Ed eccoli qui che vi mostrano quanto sono belli, sani e gioiosi. Sono otto splendidi “fritti misti” con tanta presenza di setter e un cuccioletto nero, vispo e dall’aria intelligentissima.
Se avete qualche idea di… allargare famiglia, ma di farlo in modo ponderato, sapendo che è una decisione seria e importante, loro sono qua che vi aspettano.
Chiamatemi (al telefono del Fondo Amici di Paco: 030 9900732) o scrivetemi (diana@amicidipaco.it), e vi metterò in contatto con Mariangela.
Non ci vuole molto: un po’ di spazio… prima ancora nel cuore che nella casa.

Diana

 

 

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