Cane corso con megaesofago
Ho un cane corso femmina, che amo, con un megaesofago. Ho girato molti studi veterinari ma purtroppo senza alcun miglioramento. Anzi la piccola mi sembra peggiorata e ci avviciniamo al triste anno di vita e tutti mi dicono che può morire.
Ho acquistato il cane da un allevatore con tanto di iscrizione ENCI. Informato che il cane è malato mi ha insultata e non si è mai interessato della sua salute.
Come può l’ENCI aver certe persone iscritte? Mi scuso il disturbo ma vorrei qualche consiglio per la mia dolce bimba.
La ringrazio infinitamente.
Cordiali Saluti
Rossella
Gentilissima Rossella, anche a me tutti dicevano che il mio Joy poteva morire da un momento all’altro. Invece è cresciuto sano e felice ed è stato con me per quasi sei anni e se n’è andato per ben altro motivo che il megaesofago. Che, se ben affrontato, può essere una patologia che consente a un cane di fare una vita normalissima.
Joy, come credo lei abbia letto nelle altre risposte pubblicate su questa rubrica, è stato trattato con una specifica cura dai due mesi fino a oltre i sei, se ben ricordo, e comunque a dentizione completata.
Come ho già spiegato, per tutto quel tempo gli ho somministrato pappa frullata (riso soffiato bagnato con acqua, carne di manzo, ricotta, yogurt, formaggio, ceci, carote, olio extravergine d’oliva) mettendogli sempre la ciotola su uno di quegli appositi trespoli ad altezza regolabile (li trova nei negozi di articoli per animali) di modo che l’avesse sempre all’altezza del petto e non dovesse chinarsi. L’acqua invece gliel’ho sempre lasciata per terra, ma senza che gli creasse problemi.
Una volta cambiati tutti i denti sono passata a dargli la stessa pappa, ma senza frullarla, e sempre nella ciotola tenuta alta.
All’inizio rigurgitava spesso, ma un po’ alla volta ha smesso e negli anni seguenti le rarissime volte in cui vomitava era perché… aveva mal di gola. Mi bastava guardargli le tonsille per vedergliele arrossate e curarlo.
Io credo che queste accortezze unite a una cura specifica potrebbero dare alla sua cagnona la stessa ottima qualità di vita che aveva il mio Joy.
Provi a sentire il parere del dottor Dalzovo: è il nostro veterinario da più di vent’anni ed è stato lui a curare Joy, così come tanti altri cani affetti dal megaesofago, il cui destino pareva segnato.
A parte riceverà una mail con il numero di telefono del dottore, a cui potrà rivolgersi facendo il mio nome.
Mi tenga informata: non mi stancherò mai di ripetere che è importante scambiarsi quante più informazioni è possibile per aiutare chi si trova ad affrontare questo problema.
Tantissimi auguri
Diana
P.S. Per quanto riguarda l’allevatore, le basti dire che l’allevatrice di Joy, una volta scoperta la sua patologia, non voleva darmelo e però si rifiutava di seguire il consiglio della veterinaria di sopprimerlo. E alla fine, visto che io ormai Joy lo amavo già tantissimo, me lo regalò.
Non so darle una risposta circa l’ENCI. In genere gli animalisti sono contrari all’acquisto dei cani, ma suggeriscono sempre di adottare i cani dei canili. Io, che non mi considero “animalista” ma semplicemente una persona che ama profondamente gli animali, non dico di non acquistare un cane, ma di essere molto accorti circa l’allevatore a cui ci si rivolge. Ci sono molti “improvvisati”, soprattutto nel caso di razze piuttosto diffuse e richieste. Meglio informarsi e incontrarne parecchi prima di decidere. I veri appassionati e amanti degli animali si riconoscono facilmente. Quelli che lo fanno per lucro si riconoscono… dall’odore.
P.P.S. Qui troverà diverse risposte alle lettere di altri proprietari di cani con megaesofago: