Sempre tutti bravi a criticare
Cara Diana,volevo dirti che su internet ho trovato alcuni siti “animalisti” che criticano la scelta del Fondo Amici di Paco di aver acquistato il bradipo e di averlo affidato al Parco Natura Viva invece che a un “vero rifugio per animali”.
Dato che ho partecipato alla raccolta fondi per riscattare il bradipo e so come sono andate le cose, ho risposto in questo modo (non so se pubblicheranno il mio commento):
“Tutto giusto, ma forse vi sfugge che da 6 mesi associazioni e privati facevano denunce e proteste senza ottenere nulla. Il bradipo, non essendo specie protetta dal CITES, poteva essere venduto. Il Fondo Amici di Paco ha valutato tutte le possibilità ma non c’erano alternative all’acquisto. Il timore era che dopo che la vicenda era diventata nota a livello nazionale arrivasse chiunque ad acquistarlo. Non esistono “veri rifugi per animali” per accogliere un bradipo, ma ci vuole una struttura come il Parco Natura Viva che ha potuto riprodurre l’ambiente naturale del bradipo. Parlo con cognizione di causa perché sono una delle persone che ha partecipato alla raccolta di fondi per riscattare il bradipo e non l’avrei fatto se avessi saputo che c’erano altre vie. Ma non c’erano. Ho parlato a lungo con Diana Lanciotti che ha gestito personalmente l’operazione e che mi ha spiegato che prima di questa decisione sono state valutate tutte le possibilità. Questa era l’unica fattibile per evitare che il bradipo finisse in mani peggiori. E poi il negoziante si è impegnato a non acquistare più bradipi. Comunque tutto è spiegato per bene sul sito del Fondo Amici di Paco.”
Ciao, Diana. Vai avanti così: chi non fa niente non riceve critiche…
Domi
(clicca su “Leggi tutto” per leggere la risposta di Diana)
Cara Domitilla, ti ringrazio per la tua precisazione.
Ora forse potrai capire (visto che ne abbiamo parlato altre volte) perché non amo definirmi animalista, ma solo una persona che ama con passione gli animali e si impegna per il loro reale benessere: perché l’animalismo, inteso come lo intendono in tanti, a volte stride con l’amore, ma è solo uno sventolare di slogan, una proclamazione di principi, una elencazione di diritti senza tenere conto della realtà e del realizzabile. E del vero benessere, concreto, immediato, del singolo animale.
Per questi signori, che vanno avanti a suonare la grancassa dei diritti senza conoscere la realtà dei fatti, vale la regola: meglio male tutti che bene uno solo.
Io credo che se ne possiamo salvare almeno uno valga la pena di farlo. Poi si pensa ANCHE agli altri.
Troppe chiacchiere e pochi fatti. No, non fa per me.
Se fosse dipeso da quelli che criticano, il bradipo sarebbe ancora là, in attesa magari di un loro blitz (lo sai, no, che su internet qualcuno aveva lanciato l’idea di "rapirlo"?) Purtroppo il commerciante poteva venderlo, visto che le leggi attuali non vietano il commercio di animali esotici non protetti dalla Convenzione di Washington. Ora che siamo venuti a conoscenza di questa paradossale realtà, abbiamo chiesto all’onorevole Martini di accelerare i tempi per definire una regolamentazione di questa materia (su www.amicidipaco.it è pubblicata la mia lettera).
Un caro saluto
Diana