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Contraddizioni carnivore e… vegetariane

Da un po’ di tempo ai telegiornali, oltre all’emergenza rifiuti e ai toni già accesi di una campagna elettorale appena agli inizi, in cui i soliti vecchi politicanti, nonostante le musate appena prese, vogliono darci ad intendere di essere “il nuovo” e di poter risollevare le sorti di questa povera Italia tartassata e delusa (dopo che sono stati loro a mandarla allo sfascio), uno degli argomenti più in voga è l’aumento dei prezzi. E, tra l’allarme generale di produttori e consumatori, l’aumento che colpisce di più, incidendo sui consumi o sui portafogli (a seconda del punto di vista di chi osserva), è quello della carne.

Durante una recente intervista un operatore del settore ha giustificato l’aumento del prezzo della carne spiegando quanto siano alti i costi di produzione: «I consumatori devono sapere che una mucca consuma 40 chili di cibo e 100 litri d’acqua al giorno.»
Al momento ho pensato di aver capito male. Ma come? Mi pare che da anni si dica che nel mondo c’è un’altra grave emergenza: quella idrica. E qualcuno è arrivato a parlare di “guerra dell’acqua”, profetizzando che un giorno la gestione della risorsa acqua sarà il fattore scatenante di conflitti mondiali.
Insomma, in tutto il mondo manca l’acqua. Ci sono intere popolazioni che muoiono di sete, oltre che di fame, e i “paesi più progrediti” userebbero ingenti, incredibili, pazzesche quantità d’acqua per nutrire una mucca, ammazzarla e poi mangiarsela?
Mi sembrava impossibile che i dati fossero quelli dichiarati. Allora ho fatto una ricerca su internet e su numerosi siti ho trovato conferma di quanto detto in quell’intervista. Riporto pari pari quanto scritto nel sito www.saicosamangi.info/index.html :

“Il 70% dell’acqua utilizzata sul pianeta è consumato dalla zootecnia e dall’agricoltura (i cui prodotti servono per la maggior parte a nutrire gli animali d’allevamento).
Quasi la metà dell’acqua consumata negli Stati Uniti è destinata alle coltivazioni di alimenti per il bestiame.
Gli allevamenti consumano una quantità d’acqua molto maggiore di quella necessaria per coltivare soia, cereali, o verdure per il consumo diretto umano.
Dobbiamo sommare, infatti, l’acqua impiegata nelle coltivazioni, che avvengono in gran parte su terre irrigate, l’acqua necessaria ad abbeverare gli animali e l’acqua per pulire le stalle.
Una vacca da latte beve 200 litri di acqua al giorno, 50 litri un bovino o un cavallo, 20 litri un maiale e circa 10 una pecora.
Il settimanale Newsweek ha calcolato che per produrre soli cinque chili di carne bovina serve tanta acqua quanta ne consuma una famiglia media in un anno.
Facendo un calcolo basato sulla quantità di proteine prodotte si ottiene un rapporto molto sbilanciato a sfavore degli allevamenti: per un chilo di proteine animali occorre un volume d’acqua 15 volte maggiore di quello necessario alla produzione della stessa quantità di proteine vegetali.”

Nello stesso sito trovo scritto:
“Circa 24.000 persone muoiono ogni giorno a causa della fame, della denutrizione e delle malattie ad essa collegate. Di queste circa 18.000 sono bambini. Ciò significa che ogni settimana muoiono circa 170.000 persone, ogni mese circa 700.000, ogni anno quasi 9 milioni. In totale, un miliardo di individui non ha cibo a sufficienza, mentre un altro miliardo consuma carne in maniera smodata.
E’ questo il problema di fondo: lo squilibrio nella distribuzione delle risorse. L’attuale disponibilità di derrate alimentari potrebbe consentire a tutti gli abitanti del pianeta di assumere un numero sufficiente di calorie, proteine, e altri nutrienti necessari.”

Ecco perché parlo di contraddizioni. C’è tantissima gente al mondo che muore di fame e, invece di pensare a sfamarla, si allevano intensivamente i bovini per farne carne che, ancora una volta, servirà a rimpinzare chi di fame non muore di certo. Quando invece tutte quelle risorse in acqua e cibo utilizzate per una mucca da macellare sfamerebbero decine e decine di esseri umani.

È un problema su cui riflettere. Io da anni ho scelto di non mangiare carne né pesce. La mia è nata come scelta principalmente etica, che non mi comporta nessun sacrificio. E nel tempo è stata consolidata anche da convinzioni salutistiche, sociali, ecologiche, economiche.
Quindi potrei dire che la mia parte la sto facendo. E invece anch’io sono purtroppo vittima di una contraddizione. Vivo con due cagnoni e tre mici e, nonostante mi arrovelli da tempo a trovare alternative, la loro dieta è in buoma parte carnea. Mi piacerebbe poter estendere la mia scelta anche ai miei quattro zampe. Qualcuno si illude di farlo nutrendoli a crocchette, fingendo di dimenticare che nelle crocchette c’è la carne.
Ecco perché ho parlato di contraddizioni, sia in campo carnivoro che vegetariano. Da una parte perché, nonostante l’emergenza fame e sete, sprechiamo risorse vitali per… produrre bistecche (so che sto semplificando, ma alla fine è così) e dall’altra perché chi come me ha scelto di non mangiare carne è costretto all’incoerenza per nutrire i propri cani o gatti.
Non sta a me trovare una soluzione, anche se mi piacerebbe. Mi basterebbe, per ora, stimolare qualche riflessione su questo argomento.

Diana

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