(ex) Lettrice delusa
Finalmente, dopo diversi anni, ho trovato in libreria un libro di Paco,”In viaggio con Paco” appunto. Per me , animalista e amante dei cani da sempre, i libri che narrano storie di animali sono impareggiabili. Così ho cominciato il suo e a cuor leggero sono arrivata fino alla pagina 114 dove, però, ho avvertito una nota decisamente stonata leggendo: “Si potesse dire altrettanto di quelli che ci vanno con orde urlanti e maleducate di …cuccioli a due gambe!”
Sono andata avanti, sforzandomi a dire il vero, ma alla pagina 119 la stessa nota spiacevole mi si ripresenta leggendo: “Non siamo mica bambini….a quelli si che è concesso tutto. E loro, furbi, se ne approfittano.”
E ancora alla pagina 122 scopro che i cani portati alle
esposizioni, per quanto possano essere snaturati, sono delle checche!!
Ho chiuso il libro, la curiosità di proseguire , la voglia se ne sono andate. MI permetto solo di farle notare che le è sfuggito un particolare: l’amore incondizionato, smisurato,disarmante è tipico, non solo dei cani, ma anche dei bambini, particolare che non è sfuggito all’autrice del bellissimo libro Un Leonberger di nome Bruno… sarà forse perchè è una mamma? Per fortuna che ai bambini è concesso tutto! E se tanto non è concesso ai cani è per le persone, che in nome di un amore surrogato, li crescono viziati… e maleducati si ritrovano. E non penso che le persone che si dedicano alle esposizioni cinofile siano tutte “bestiali” come “le mises” dei loro cani.
Mi fermo qui. Sarebbe un discorso troppo lungo che certamente esula dall’intento del suo libro.
Cordiali saluti,
Katia (delusa)
(clicca su “Leggi tutto” per leggere la risposta di Diana)
Gentile signora Katia Nonsoilcognome (oppure di cognome fa… Delusa?), adesso che si è sfogata si sente meglio?
Non le sembra di esagerare? A me pare proprio che le manchi quel senso dell’ironia, che per fortuna le migliaia di lettori che leggono i miei libri apprezzano.
Un consiglio? Non compri più i miei libri: non fanno per lei.
Ho voluto pubblicare la sua lettera (anche se per principio non prendo in considerazione lettere non firmate con nome e cognome) come esempio di come non ci si rivolge, in un mondo civile, agli altri.
Anche se pensa di avere ragione al 100%, mi spiega perché quest’aggressività e questo livore? Intanto Lei non ha colto lo spirito del libro, che mette a confronto le due diverse visioni (mia e di Paco) su certi episodi. Le pagine a cui lei si riferisce sono (salvo la prima) quelle “scritte” da Paco, e mi sono divertita a immaginare il suo punto di vista canino, che non necessariamente è il mio.
In ogni caso se lei avesse proseguito, invece di farsi andare il sangue alla testa, a pagina 170 avrebbe letto l’episodio di Paco e del bimbo down, e allora credo che diventerebbe rossa dalla vergogna per le cose che ha scritto ma, soprattutto, per il modo con cui le ha scritte.
Tra l’altro (e lo dico per chi ci legge) io le ho già risposto privatamente, e lei mostrando un’aggressività che credo di non meritare mi ha scritto:
“Gentile signora Lanciotti probabilmente delusa è lei del fatto che non avendo figli ha dovuto accontentarsi di un cane!! Se avere ironia significa prendersela con i bambini o con chi passa i suoi fine settimana alle esposizini invece che in barca, allora se la tenga ben stretta la sua ironia… Sa che fine ha fatto il suo libro? Se lo sta sgranocchiando il mio cane, almeno a qualcosa è servito!!! Cordiali saluti
Katia Nonsisailcognome.”
Vede, signora Katia, io non sono delusa dal non avere avuto bambini, per il semplice motivo che è stata una mia libera scelta, di non averne. Ma questo non significa che non li ami e non li rispetti e non li aiuti (solo che non lo sbandiero ai quattro venti). Se così non fosse non sarei riuscita a tracciare il ritratto di una bimba come Silvia nel mio romanzo “Black Swan”, che le sconsiglio vivamente di comprare, dato che 700 pagine date in pasto a un cane potrebbero provocargli un blocco intestinale…
Mi preoccupa, invece, il fatto che una persona che mostra un’immotivata e temo patologica aggressività verso il suo prossimo si assuma la splendida responsabilità di crescere dei figli…
Cordiali saluti
Diana Lanciotti