I dubbi della vigilia
Cara Diana, ci conosciamo già perché ho scritto più d’una volta sul sito di Paco dopo aver letto il tuo magnifico Black Swan. Sono Roberto e ti avevo raccontato di me e Chiara, la mia ragazza di Venezia (io sto a Genova) con la quale causa distanza possiamo vederci poco, o almeno meno di quanto noi vorremmo. Entrambi appassionati di vela e reduci da una crociera nei luoghi che hai descritto in Black Swan, stavamo insieme da poco quando ho scoperto in libreria il tuo libro. Ne ho comprate due copie e una l’ho regalata a Chiara. Poi per i giorni successivi l’abbiamo letto scambiandoci ogni sera per telefono le emozioni che avevamo provato. Questa cosa ci ha unito e fatto sentire vicini nonostante la distanza. Sono passati due anni circa e tra alti e bassi è arrivato il momento di fare il grande passo. La data è fissata per settembre. Siamo felici. Ci amiamo davvero e la distanza è servita a capire se era una storia seria. Io sono spesso in giro per lavoro eppure anche se frequento tante ragazze Chiara mi sembra superiore a tutte.
Però adesso che la data si avvicina tutti e due siamo assaliti da tanti dubbi. Il nostro amore è un dato certo ma il fatto è che siamo single da tanto tempo, due individui di carattere indipendente e piuttosto abituati ad arrangiarsi. Finora il periodo più lungo che abbiamo passato insieme è di ventidue giorni, in vacanza. Ma come sarà tutti i giorni e non più in clima di vacanza ma a dover affrontare i normali problemi d’ogni giorno? Se adesso il nostro rapporto è qualcosa di speciale continuerà ad esserlo anche da sposati?
Non voglio cadere nella banalità di dire che temo che il matrimonio sia la tomba dell’amore, però non vorrei che fosse una fossa che si scava giorno per giorno e dopo ci si trova uno da una parte e uno dall’altra.
Scusa se ti faccio queste domande, ma ho visto che nel tuo libro hai trattato l’argomento dei problemi delle coppie con tanta semplicità e tanto coinvolgimento.
Anch’io mi sento un po’ come Roberto, la sera prima delle nozze. E Chiara mi ha confessato di avere anche lei il terrore che la quotidianità e lo stare sempre assieme possa diminuire l’intensità del nostro legame.
Spero che riuscirai a rispondermi ma ti confesso che già averti scritto i miei dubbi mi fa sentire già meglio. Se vuoi pubblicare la mia lettera non ho nessun problema. Anche Chiara sa che ti ho scritto e siamo tutti e due molto interessati alla tua risposta.
Ciao
Roby
(clicca su “Leggi tutto” per leggere la risposta di Diana)
Caro Roby, innanzitutto grazie per la fiducia che mi concedi. Mi fa piacere inaugurare con questa tua lettera la sezione "sentimenti" della mia posta. L’idea mi è venuta dal numero consistente di lettere che, dopo la pubblicazione di Black Swan, ho iniziato a ricevere: non più le lettere dei proprietari di cani o gatti, come mi era successo fino allora, ma persone che avevano voglia di parlare anche di altri argomenti. E sul sito o sulla rivista di Paco non c’era il posto per trattarli, per non andare fuori tema. Solo che, ora che il mio sito è online, mi ritrovo con decine di lettere a cui rispondere e chiedo a tutti un po’ di pazienza.
Veniamo al dunque: hai dei dubbi a sette mesi dalla data dll matrimonio? E ti sembra così strano? A me sembrerebbe strano il contrario, semmai.
Chi si accinge a fare un passo così importante con gli occhi foderati di prosciutto mi lascia un po’ perplessa. La molla dell’amore è fondamentale, ma non può impedire al cervello di funzionare e fare le debite considerazioni.
Mi sembrate due ragazzi posati, maturi (anche se non conosco la vostra età), e il fatto che nonostante la distanza siate insieme ancora, se non sbaglio i conti, dopo due anni, la dice lunga sulla forza del vostro amore.
Certo, non sarà facile mettere insieme in modo duraturo due caratteri che, come tu dichiari, sono indipendenti e "abituati ad arrangiarsi". Vorrà dire che l’imperativo categorico sarà , ma dovrebbe esserlo un po’ per tutti, riuscire a crearvi e mantenere "aree private" dove l’uno non entri se non su espresso invito dell’altro. E per aree private m’intendo non solo zone (anche piccolissime) della casa, ma zone della mente e del cuore, dove ognuno dei due possa continuare a coltivare le proprie idee, le proprie passioni, i propri interessi, indipendentemente dall’altro.
Credo che non sia il vostro caso, però vedo molte coppie che fraintendono lo sposarsi con l’omologarsi. Ciò che fa uno lo fa anche l’altro, ciò che pensa uno lo pensa anche l’altro, cosicché basta sentire il parere di uno per conoscere anche quello dell’altro. Mi capita di sentire persone sposate, e sono soprattutto le donne, che si esprimono sempre per voce dell’altro. Mi spiego: se le coinvolgi in un discorso in cui sia necessario esprimere un’opinione, ti rispondono "mio marito dice che…", "mio marito pensa che…", "mio marito vuole che…"
Va bene, ho capito, mi vien da dire, ma tu che cosa pensi? O non hai idee tue, e il fatto di esserti sposata ti ha privato dell’autonomia di pensiero e giudizio?
Ecco, il segreto è: concedetevi degli spazi vostri, che siano solo tuoi e solo suoi e rispettateli a vicenda.
Credo che due persone che si vogliono bene e che dimostrano maturità, consapevolezza, intelligenza, ponendosi dei legittimi dubbi, siano già sulla buona strada.
Non ti dico che saranno tutti fiori come quelli che finora hanno… profumato la vostra intesa, ma penso che se lo vorrete insieme il vostro sarà un rapporto alla pari, basato sulla stima e la fiducia, oltre che sull’amore.
Però posso farti un appunto? Scusa, ma che bisogno hai di fare i confronti tra Chiara e le altre ragazze? Ormai quella fase lì, dopo tutto questo tempo, dovresti averla superata. E’ un gioco che, se protratto nel tempo, diventa pericoloso, oltre che, scusami, un po’ sciocco. Anche perché ora che tutto va bene ti è facile stabilire la superiorità di Chiara sulle altre. Ma quando sarete insieme tutti i giorni, e magari la vedrai qualche mattina un po’ segnata da una notte insonne, o litigherete e lei avrà usato un tono che ti ha urtato, e tu andrai in ufficio e farai i confronti con la collega truccata e pettinata che ti risponde sempre cortesemente e con un sorriso, il confronto potrebbe anche risutare viziato.
Fine della predica.
Sono sicura che tutto andrà bene, ragazzi. Vi sento determinati e all’altezza del passo che state per fare.
Non posso che augurarvi ogni bene e tutta la felicità possibile
Diana