Quattro Chiacchiere

Più bambini e meno cani?

Cara signora Diana,
sono mamma di due figlie e felice nonna di quattro nipotini che sono la gioia della mia non più verde età. Ho anche un caro marito con cui sono sposata da oltre quarant’anni, tante amiche affezionate e… un cane e una gattina. Ho sempre avuto per casa cani, gatti, figli e nipotini e ho la riprova che i bambini che crescono con in casa un’animale domestico sono più aperti e, mi perdoni, forse anche un po’ più non diciamo intelligenti ma svegli… senz’altro più curiosi e responsabilizzati. Speravo di leggere un suo commento sulle recenti dichiarazioni di Papa Bergoglio e del ministro Roccella sugli animali. Mi chiedo perché personaggi così influenti debbano discriminare chi ama gli animali e li considera componenti della famiglia. Non riesco a trovare il senso di queste prese di posizioni così intransigenti che offendono chi nell’amore per gli animali trova gioia senza privare per questo il prossimo… anche perché il prossimo spesso è così arido e incapace di amore…
Credo che molte persone che la seguono vorrebbero sapere che cosa ne pensa. Con i miei migliori apprezzamenti

Elsa

 

Cara Elsa,
tra tv, giornali, social, siamo così martellati da messaggi che non sempre si ha voglia di commentare tutte le sciocchezze che vengono dette, scritte o riportate (e spesso artatamente rielaborate). Non ne vedo la necessità. Per quanto riguarda l’attuale Papa sembra quasi che, in contrasto col nome che si è scelto, non si sia mai distinto per un particolare amore per gli animali. Non sono infrequenti le sue uscite in cui stigmatizza quello che secondo lui sarebbe un amore esagerato per gli animali che, sempre secondo lui, andrebbe a scapito dei bambini. L’ultima esternazione riportata dalla stampa è la sua reazione alla richiesta di una signora che, durante un’udienza, avrebbe estratto un cagnolino dalla borsa chiedendogli di benedirlo. Episodio che lo stesso Bergoglio ha raccontato aggiungendo: «Un cagnolino! Lì non ho avuto pazienza e ho sgridato la signora: Signora, tanti bambini hanno fame e lei con il cagnolino!»
Durante un’udienza generale nel gennaio 2022, Papa Francesco aveva dichiarato che «Cani e gatti occupano il posto dei figli perché tante coppie non vogliono fare figli, ma hanno due cani e due gatti.» Un affetto, quello per gli animali, che in altre circostanze ha definito “programmato”. In precedenza aveva dichiarato di aver conosciuto «due sposi da dieci anni, senza figli» e di aver saputo «che non li volevano, ma avevano tre cani e due gatti.»
E potrei riportare altre dichiarazioni dello stesso stampo ma… serve davvero commentare? E, soprattutto, sollevare il solito polverone di polemiche e ridurre tutto al classico tifo da stadio, che in questo caso vedrebbe contrapposti chi ama  gli animali e chi ama i bambini? Sono sicura che nemmeno il Papa la pensi così nettamente, e non intenda alimentare nessuna contrapposizione. Però per fare notizia (e polemica) si preferisce isolare e sottolineare uno specifico episodio per costruirci sopra un caso nazionale.
Con tutto il rispetto per il Papa, mi pare che parliamo di una persona che, lo dico con sincero rammarico, sta attraversando una grave crisi di autorevolezza, se è vero che un mese fa l’Ucraina gli ha praticamente sbattuto la porta in faccia rifiutando la sua legittima e auspicabile iniziativa per la pace. Quindi, se un Papa non riesce a farsi ascoltare per questioni di importanza vitale, per cui tutto il mondo dovrebbe essere impegnato al suo fianco, che peso può avere se ogni tanto esprime le sue valutazioni sul legame tra uomini e animali? Brutto dirlo, ma credo che non abbiano rilevanza sui comportamenti di nessuno, o comunque di pochi, perché chi ama gli animali continuerà ad amarli, senza nulla togliere a figli e famiglia, indipendentemente dalle… pontificazioni del Pontefice. E me ne dolgo davvero, perché oggi come mai la guida spirituale di una Chiesa veramente vicina alle anime sarebbe una mano santa.
Per quanto riguarda le dichiarazioni del ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità Eugenia Roccella… non avrei tanta voglia di commentarle, giudicandole totalmente irrilevanti. Lei stessa, del resto, ha cercato di rimediare circostanziandole. Ma, visto che lei me lo chiede, vediamo che cos’avrebbe detto di così eclatante la Roccella: «Io sono animalista, amo moltissimo cani e gatti, non è ostilità contro gli animali, ho un cane e quattro gatti, però ad esempio ai giardinetti sento alcuni padroni che chiamano i loro cani con nomi di persone. Questo tentativo di appaiare i nomi umani a quelli dei cani è sintomo di qualcosa, di un desiderio, un bisogno di affettività e di famiglia che c’è ma viene trasferito in maniera impropria sugli animali.»
E cos’avrebbe detto di così eclatante? E, soprattutto, che cos’ha cambiato nella vita di tutti noi? Vuol dire che se un ministro dice la sua su come trattiamo i nostri cani e i nostri gatti qualcuno di noi deve sentirsi preso di mira o cambiare comportamento? O vogliamo forse credere, come qualcuno ha insinuato, che la Roccella intenda presentare un disegno di legge per… vietare di dare nomi di persone agli animali? Ma per favore… Non è che perché il ministro Roccella si stupisce che qualcuno chiami un cane con “nomi di persone” io debba rinunciare a chiamare Gustavo il mio cane per chiamarlo Fido o il mio gatto Pancrazio per chiamarlo Micetto.
Credo che, finché non toglie libertà fisica o di pensiero agli altri, ognuno sia libero di dire ciò che pensa. Se poi dice cretinate, la figura del cretino la fa lui e ne accetta le conseguenze.
In ogni caso a chi, e non Papa Francesco o Eugenia Roccella, ogni tanto prova a criticare chi ama gli animali per farlo sentire in colpa, ho già risposto in passato con la campagna “Scegli di amare” (e non “chi” amare): una risposta a chiunque mette in contrapposizione l’amore per gli animali con quello verso gli esseri umani.
Un caro saluto

Diana

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