Cuori grandi così
Cara Diana,
scusa il tu ma penso che sia normale dopo averti letta sentirti un po’ amica. Mia cugina sapendo che per Natale avevo in programma di regalare un cucciolo di Bouledogue a mia figlia mi ha regalato il tuo libro “Cuori grandi così”. Per lei è impensabile comprare un cane in allevamento con tutti i cani abbandonati che ci sono.
Io ho sempre considerato i canili come delle prigioni, dei luoghi i cui i cani soffrono come condannati tristi, maltrattati e privi di affetto. È un’idea che mi sono fatta da ragazzina quando andavo giocare con gli amici vicino a un canile e sentivo i lamenti, gli odori. Non si riusciva a vedere niente, là dentro, però una volta vidi un cane che veniva portato fuori dal cancello. Non so se era stato adottato o lo portavano dal veterinario o cos’altro, ma sembrava uno zombie a quattro zampe rattrappito e sofferente. Piansi tutta la sera ripensandoci. Ho sempre pensato che non avrei mai messo piede in un canile. Tutti i cani che ho avuto vengono da allevamento o cucciolate di amici. Mia cugina è “amica di Paco” e ha letto credo tutti i tuoi libri. Per il mio compleanno mi ha regalato “Cuori grandi così”. Pensavo a uno scherzo, sapendo come la penso.
Poi mia figlia ha incominciato a sfogliarlo sotto i miei occhi e a leggere qualche frase… io guardavo con la coda dell’occhio, ma dopo pochi minuti ci siamo ritrovate a leggerlo insieme, fermandoci dei minuti su ogni foto. Sono bellissime e te lo dice una che di fotografia se ne intende… È un libro stupendo, Diana. Mi ha aperto gli occhi: non credevo che ci fossero canili dove, come tu scrivi, i cani sono felici, amati, curati e dove hanno tante chances di essere adottati da persone amorevoli. Non è facile, dopo aver avuto per anni un’idea, cambiarla, ma tu me l’hai fatta cambiare in poco tempo. E ora… non aspetto altro che di poter andare al rifugio: spero la prossima estate.
Io e mia figlia ci siamo innamorate di una decina dei cani che hai fotografato e anche se loro saranno nel frattempo come spero adottati, ce ne saranno altri altrettanto belli e meritevoli di una famiglia che li ami. So che grazie al tuo libro la mia famiglia saprà amare il cane che sceglieremo… o ci sceglierà e farlo felice. Grazie a te, Diana, e al tuo libro che, ho deciso, sarà il regalo che farò per Natale a tutti gli amici che amano gli animali e sono sicura lo apprezzeranno.
Voglio solo ringraziarti per aver cambiato i nostri programmi e averci fatto scoprire un mondo che non conoscevamo: i rifugi come luoghi di salvezza, come li hai descritti tu, e non prigioni orribili come ho sempre creduto io.
Rosa
Cara Rosa,
hai detto bene: luoghi di salvezza e, aggiungo, speranza. È questa la realtà dei rifugi che ho descritto in Cuori grandi così. Certo, esiste anche una, per fortuna piccola, parte di canili cosiddetti lager, veri e propri inferni che, se un cane abbandonato dovesse scegliere, si butterebbe sotto un camion. Ma sono pochi, come dicevo, da non riuscire a gettare ombra su tutti quei rifugi in cui persone straordinarie, con “cuori grandi così”, salvano cani, ma anche i gatti, gettati via come scarpe vecchie e ridanno loro fiducia e dignità.
Cuori grandi così è un libro a cui tengo tantissimo, perché frutto di oltre vent’anni di impegno, e racchiude tutto o quasi tutto quanto ho imparato visitando i rifugi e conoscendo tante storie straordinarie, molte a lieto fine, altre purtroppo no. E sapere che ha raggiunto il cuore di tante persone mi riempie il cuore di gioia. Lo so, ho usato tante volte la parola “cuore”. Ma credo davvero che dovremmo farlo “lavorare” di più, il nostro cuore, farlo tornare protagonista delle nostre vite anziché lasciarlo atrofizzare dimenticandoci di alimentarlo ogni giorno.
Un caro saluto
Diana

