Animalismo tossico
Cara Diana,
alcuni mesi fa ho avuto una discussione con un’amica che fa volontariato in un canile e sostiene che gli animali sono gli unici esseri che vale la pena di salvare e mi rimprovera che io faccia donazioni ad associazioni che aiutano i bambini affetti da certe malattie. Dice che sono solo macchine per fare soldi e che se voglio aiutare chi ha davvero bisogno devo andare come lei al canile. Allora ci ho provato e l’ho accompagnata qualche volta. Ti confesso che faccio fatica a sopportare tutta quella sofferenza però quello che mi ha più fatto male è vedere come si comportano le persone là dentro: è tutto un avercela con il genere umano, dire che solo gli animali vanno aiutati, che gli uomini non meritano di vivere. Mi aspettavo che fossero tutte amiche e invece ci sono tante rivalità e ognuna di loro vuole imporre le sue idee e passano buona parte del tempo a litigare tra di loro. Ho visto tanta cattiveria che non mi aspettavo da chi salva degli animali. Forse sono stata sfortunata e sono capitata nel posto sbagliato ma è un’esperienza che mi ha lasciato l’amaro in bocca. Non posso accettare che chi ama gli animali odi così tanto gli esseri umani da arrivare a dirmi che sbaglio ad aiutare i bambini che non meritano nessun aiuto perché quando diventeranno grandi saranno esseri malvagi (mi sono sentita dire anche questo ed è la goccia che ha fatto traboccare il vaso e farmi decidere che la mia esperienza in quel canile finiva lì).
Scusami lo sfogo ma vorrei un tuo parere.
Carla
Cara Carla,
dato che sei “amica di Paco” da anni mi avrai sentita dire più volte che non amo la definizione di “animalista” a causa degli eccessi, del fanatismo, dell’irrazionalità di chi “milita” in questo mondo. Non a caso uso il termine “milita” perché per alcuni animalisti la vita è una continua guerra, una lotta senza fine e quasi sempre contro i propri simili. Non solo contro chi maltratta gli animali, ma addirittura contro i propri colleghi. Si calunniano, si fanno i dispetti, fino ad arrivare a denunciarsi e a dare in pasto notizie false e infamanti a giornalisti compiacenti che le pubblicano per montare il “caso”, senza curarsi della veridicità e soprattutto del danno che fanno. Tanto che in passato sono arrivata a scrivere: “Se l’animalismo è questo, violento, becero, fanatico, disinformato, diffamatore, aggressivo, perennemente arrabbiato, io non ho nulla a che farci.”
Di solito si pensa che chi ama gli animali ami anche i propri simili, che l’amore che gli animali ci dimostrano ci “contagi” facendoci diventare più bravi e più buoni. Ma purtroppo non è sempre così.
Frequento molti rifugi e molte persone che ci lavorano. In maggioranza persone splendide, ma in piccola parte persone problematiche, che trovano in ciò che fanno la rivalsa delle proprie frustrazioni, della propria incapacità a rapportarsi serenamente con i propri simili. In qualcuno vedo un interesse totale per gli animali, ed è bellissimo, e un disinteresse, per non dire una vera e propria avversione che a volte sfocia in odio, verso i propri simili. Una sorta di animalismo tossico. Per fortuna la stragrande maggioranza di chi si dedica al salvataggio di animali abbandonati o maltrattati è fatta di persone straordinarie, piene di buoni sentimenti. Ed è a loro che penso ogni volta che la fatica di un impegno che dura da 27 anni si fa sentire.Cara Carla, continua, come me, ad amare animali e persone. E ignora chi ti vuol far sentire in colpa per le tue scelte.
Un caro saluto
Diana

