Vaccinazione “non obbligatoria”: da oggi tocca ai bambini
Oggi inizia l’ennesima Nuova Era: dopo quella del dio che si è fatto vaccino per la salvezza dell’umanità, inizia quella degli angeli del vaccino che salvano tutti i bambini della terra. Non se ne sono mai visti così tanti: travestiti da medici che strimpellano la canzoncina per far festa (o la festa?) al bimbo in attesa del “vaccino”; da genitori che esultano e fanno la lacrimuccia all’idea del grande giorno in cui finalmente inizia la fine dell’incubo; da infermieri che appendono cartelli pieni di cuoricini per accogliere i piccoli vaccinandi; da maestre che a scuola insegnano l’eroismo di vaccinarsi per regalare cento di questi anni a nonni centenari più di là che di qua; da preti che nel presepe mettono la statuina di Gesù Bambino con l’aghino infilato nel braccino, per ricordare che se oggi Lui fosse qua non scapperebbe inorridito invocando la compassione del Padre, ma sarebbe il primo a offrirsi per farsi inoculare. Anzi, sarebbero mamma Maria e papà Giuseppe a portarlo, alla faccia di Erode, alla più vicina grotta vaccinale per salvare l’umanità dal flagello del covid.
Persino Babbo Natale, si dice, ha gettato in una discarica tutti i regali inutili e consumistici per caricare sulla slitta un supercongelatore pieno di vaccini per i più piccini. Perché se è vero che al Polo Nord non ci son problemi, come farebbe a mantenere il siero benedetto ai prescritti -80 gradi ? Un problema, a dire il vero, che non si sono posti quest’estate nelle postazioni vaccinali in spiaggia, a +40°.
Ma Babbo Natale è ligio alle disposizioni ministeriali. Mica può deludere i suoi bambini. Non può, quando le letterine di tutti i bambini del mondo quest’anno incominciano con “Caro Babbo Natale, quest’anno non voglio giochi, ma il regalo più bello che ti chiedo per me, la mia famiglia e il mondo intero è il vaccino…”
Ma oggi finalmente, fregando d’anticipo Babbo Natale, tanta attesa viene premiata: la tensione accumulata nell’ultimo mese tra dubbi e paure che EMA e AIFA non autorizzassero la vaccinazione anticovid ai bambini (magari con qualche pretesto, come ad esempio pretendere qualche dato in più, un po’ più di cautela…) è svanita. Dissolta grazie ai coraggiosi dirigenti dei due autorevoli enti che, pensando esclusivamente alla salute del prossimo, hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo, vinto ogni paura e anteposto il bene dell’umanità all’egoismo di quei genitori (bisogna dire pochi) che chiedono maggiori garanzie per i loro bambini. Una pretesa assurda, inconcepibile, da pericolosi terrapiattisti.
C’è di bello che, almeno, la smetteranno di farci vedere il novax pentito, così triste, sostituendogli le immagini festose di tutti questi bei bambini che vanno alla scampagnata vaccinale tenuti per manina dai genitori.
E ci sarà solo la commozione delle mamme (più che dei papà) che parlano della loro grande emozione e, la voce tremante, ammettono che non ne vedevano l’ora, che hanno avuto paura, paura che il loro sogno coltivato in silenzio, con tanto strazio nel cuore, non si avverasse. Che arrivasse qualche professor Broccolo, qualche dottoressa Gismondo, qualche dottor Crisanti a rompere le scatole diffondendo assurdi allarmismi sulla presunta rischiosità dei vaccini sui più piccini. Magari inventandosi che il loro metabolismo è diverso da quello degli adulti, e così pure il sistema immunitario, e che ai piccoli il covid gli fa un baffo (mentre si sa, assicura Sileri, che le terapie intensive sono piene di neonati intubati), e che non si conoscono le reazioni a medio e lungo termine, mentre quelle a breve (miocardite e pericardite) sono già note, e che i campioni finora testati sono poco rappresentativi… Ma basta, basta con queste teorie antiscientifiche, basta con questa diffidenza ingiustificata verso Pfizer, la casa farmaceutica che se non ci fosse bisognerebbe inventarla, primo e fulgido esempio di azienda no profit tutta concentrata sul bene dell’umanità, nel totale disprezzo del business. Ce ne fossero così…
E poi, finalmente, la commozione nostra nel vedere questi piccini che mostrano il disegno della famigliola felice che finalmente può riabbracciarsi (dopo un anno che non si sono neanche sfiorati, genitori e bimbi… neanche guardati negli occhi, perché il virus è tanto contagioso che basta lo sguardo: l’ha detto uno dei più illustri virologi…); o che sbandierano trionfanti l’attestato di coraggio rilasciato ai neovaccinati (e non si capisce perché, visto che non ci vuole coraggio per fare una cosa che, è risaputamente e scientificamente provato, non è per nulla rischiosa…); o che si fanno fotografare accanto al poster di Capitan Vaccino, richiamato in servizio per riportare la libertà di “andare a scuola e giocare” (cose che mai nessuno si è sognato di proibire, ma è bene che ci si preoccupi di difenderle); o che esibiscono con orgoglio il braccialettino di plastica con la scritta “Io sono vaccinato” (che poi sarà da smaltire… ma non diciamolo a Greta); o che recitano la poesiola sul vaccino carino e, mostrando una maturità ben superiore ai loro 6-7 anni, affermano che questo è il giorno più bello della loro vita. Una volta lo si diceva della Cresima, per quelli allevati nel culto del Signore, oppure del matrimonio, per quelli che credevano nell’indissolubilità e nella centralità della famiglia. Ora no: il giorno più bello è quello in cui entri finalmente a far parte della grande e allargata famiglia dei vaccinisti. E non è bello? Non è bello che i bambini tra i 5 e gli 11 anni lo facciano dopo attenta riflessione, con adulta consapevolezza, con profonda coscienza, con totale conoscenza di rischi e benefici, per libera scelta, rendendosi pienamente conto di agire per il bene dell’umanità tutta?
No, non è affatto bello. È, anzi, agghiacciante: un film dell’orrore che questi poveri bambini indottrinati, plagiati, ingannati, usati come cavie stanno vivendo, credendolo una favola. Convinti di essere protagonisti di un film della Disney e non di un horror alla Tarantino.
Vedere le scene di questi genitori che, con la leggerezza con cui ordinerebbero uno spritz al bar, trascinano i bambini nei centri vaccinali come tanti agnelli sacrificali da immolare sull’altare della ”Scienza” fa accapponare la pelle.
Hanno dato la vita ai loro figli e ora, per “vivere meglio”, la buttano nel cesso. Scusate l’ineleganza, ma sono furibonda: anche se non sono madre questa sciagurata decisione e la leggerezza con cui tanti genitori la affrontano mi sta lacerando.
Loro, invece, la spacciano come gesto d’amore. Genitori posseduti, complici di uno Stato carnefice e pedofobo.
Diana Lanciotti
4 commenti
Maria Vittoria Martellini
Mia carissima Diana.la tua indignazione si unisce alla mia perché non riesco a credere che ora un genitore,un nonno non si metta più col proprio corpo a difendere quello di un bimbo.
Come siamo arrivati a dire che iniettare questo siero a un bambino è necessario e doveroso per difendere l’adulto da ipotetiche infezioni?
Come possiamo starcene tranquilli con le nostre coscienze (sempre che qualcuno ancora ce l’abbia) pensando che per fortuna ora ci salvano i nostri piccoli ben sapendo che condizioniamo tutta la loro esistenza se non succede di peggio?
Oggi una giornalista descriveva l’atmosfera gioiosa,festante allegra davanti all’ ospedale dei bimbi che allietati ed intrattenuti da claun e giocolieri,attendevano impazienti il proprio turno accompagnati dai genitori premurosi…
Sembra di rivivere la scena di Pinocchio e lucignolo che aspettano di salire sulla diligenza per andare al paese dei balocchi…
Peccato che questa non sia una favola,ma una cruda realtà che mi fa orrore,mi indigna,mi fa rabbrividire e vorrei urlare ai genitori se si sono bevuti il cervello,se davvero pensano di fare il bene dei propri figli senza farsi venire un dubbio,una perplessità o uno scrupolo.
Sono davvero stupefatta e allibita da tanta dabbenaggine,superficialità o incoscienza perché io avrei sempre dato la mia vita per salvare quella dei miei figli !
Grazie Diana perché dai voce a chi forse non ha opportunità o voglia di fare conoscere davvero il pensiero di tantissime persone.!
Maria Vittoria
Diana Lanciotti
Cara Maria Vittoria, come dici tu ogni genitore dovrebbe difendere come una belva i propri figli e se anche c’è una minima possibilità che questa sperimentazione (che checchè ne dicano è tale) possa causare problemi dovrebbe andarci con la massima cautela.
Mio papà, medico e padre coscienzioso, quando da bambina ebbi grossi problemi con l’antivaiolosa non mi fece fare il richiamo. E, proprio perché medico, ha sempre cercato di preservarci dall’uso sconsiderato e smodato di farmaci. L’unica volta che non l’ho ascoltato, sai com’è andata finire e sai come certi palancai che l’etica non sanno neanche cosa sia mi abbiano rubato 6 anni interi della mia vita, con conseguenze con cui tuttora devo fare i conti.
Eppure conosco genitori che stanno per affrontare questa decisione con una leggerezza sconcertante. Magari sono gli stessi che non fanno battezzare i propri figli perché “decideranno da grandi, in consapevolezza”. Ma quando si tratta di una decisione che, a dire di tanti medici preparati, può condizionare anche pesantemente il loro futuro non si fermano un attimo a riflettere, tanto è il martellamento a cui li hanno sottoposti, tanta è la pigrizia di approfondire, tanto è l’egoismo di poter (almeno così credono) tornare a una vita “normale”.
Un esempio lampante è di una madre, infermiera, che non vedeva l’ora di poter far inoculare i propri bimbi di 6 e 7 anni… destino ha voluto che siano risultati positivi dopo un contatto con un vaccinato che ha contratto il covid e quindi, per loro fortuna, alla dissennatezza della madre ha sopperito il buon Dio, guardando in giù. Il caso è eclatante, perché si tratta della stessa madre che, separata dal marito, da anni usa i figli come arma per ricattare il marito e la sua famiglia, giocando sulla loro pelle e sull’attaccamento viscerale dell’ex marito e degli ex suoceri ai piccoli. Questo è solo un esempio di madre degenere disposta a passare sopra la tranquillità e la salute dei figli per alimentare la propria cattiveria. Che cosa possiamo aspettarci da persone così?
Un abbraccio
Diana
Luca
Cara Diana, con ironia e sentimento riesci a descrivere lo stato d’animo che in tanti proviamo. Per fortuna nessuno dei genitori che conosco è disposto a portare al macello i propri figli. Tutti quelli che conosco si sono fidati del professor Broccolo e provano profondo disprezzo per tutte le virostar come le definisci tu che da mesi avvelenano il clima e godono a terrorizzare senza dare spiegazioni logiche e convincenti.
Dio non voglia che presto si assista a un’ecatombe di bambini. Se succederà faranno di tutto per nasconderla o negarla. Loro sono i veri negazionisti.
Ma che Stato è quello Stato che perseguita i cittadini come sta facendo il nostro attraverso politica e istituzioni? Questo non è il governo dei migliori. È il governo dei parassiti.
Grazie, grazie
Luca
Riccardo
Cara Diana, lei che non è madre sta dando una lezione d’amore e responsabilità a tanti genitori superficiali ed egoisti. Io per i miei figli per fortuna ormai grandi sarei disposto anche a rischiare una malattia… che poi non sappiamo ancora se adesso è ancora così mortale come all’inizio, quando non la si conosceva e sono stati fatti errori dopo errori… Non ci hanno mai spiegato ma solo imposto.
Per fortuna lei e altri giormalisti non smettete di darci la sveglia per impedirci di addormentarci.
Buon Natale, a lei e famiglia
Riccardo