È TEMPO DI VACANZE: portalo con te, non lasciarlo mai – La campagna antiabbandono del Fondo Amici di Paco
L’estate è la “brutta stagione” per migliaia di cani e di gatti che vengono abbandonati ogni anno. Da 24 anni il Fondo Amici di Paco si impegna a contrastare l’abbandono con importanti campagne di sensibilizzazione che hanno radicalmente mutato leggi, regolamenti e usi a favore di chi vive con un cane o un gatto, rendendo più facile andare in vacanza con loro e riducendo fortemente gli abbandoni. Quest’anno la situazione si presenta però particolarmente delicata. Ne abbiamo parlato con Diana Lanciotti, scrittrice, giornalista e fondatrice del Fondo Amici di Paco.
Da anni gli abbandoni di cani e di gatti segnano il loro picco tra gennaio e marzo, e sono la conseguenza di acquisti o adozioni irresponsabili fatti a Natale, e poi tra metà giugno e metà settembre, con l’arrivo delle vacanze. Il destino di un cane o di un gatto abbandonato però non cambia con le stagioni: le probabilità di morire di stenti, finire schiacciato da un’auto o vittima di violenze sono sempre le stesse. I più “fortunati” finiscono in un rifugio, in attesa di un’adozione, che purtroppo arriva solo per pochi. Uno di questi è il mitico Paco, che grazie alla sua mamma adottiva Diana Lanciotti ha potuto raccontare la sua storia (in “Paco, il Re della strada” e altri 3 libri vendutissimi), svelando a tutti coloro che non lo conoscevano il volto tragico del randagismo.
Importante figura di riferimento nel mondo dell’associazionismo e del no-profit, oltre che pubblicitaria la Lanciotti è giornalista (direttore editoriale della rivista “Amici di Paco”) e scrittrice, con all’attivo ventun libri, alcuni dei quali diventati veri e propri cult, come Paco, il Re della strada, Boris, professione angelo custode, Black Swan-Cuori nella tempesta, La gatta che venne dal bosco, I cani non hanno colpe, Ogni gatto è un’isola.
Anche quest’anno, Diana, ci ritroviamo a parlare del problema dell’abbandono, fenomeno non solo estivo, contrariamente a quanto si crede.
«Sì, anche se il picco più preoccupante continua a essere proprio quello estivo. I cani o i gatti acquistati o adottati a Natale, magari senza pensare all’impegno che un animale in casa comporta, già a Pasqua diventano ingombranti e d’estate vengono buttati via come scarpe vecchie. Aggiungiamoci i divieti che penalizzano chi vuole viaggiare o andare in vacanza con il proprio quattrozampe, anche se per fortuna abbiamo fatto grandi conquiste rispetto al passato, migliorando la cultura dell’accoglienza e del rispetto verso gli animali e anche l’educazione dei propri quattrozampe, per farli diventare… cittadini modello di una società che non è tagliata su misura per loro.».
L’abbandono è un fenomeno preoccupante. Però qualcosa è cambiato.
«Assolutamente sì. Anche grazie ad anni di impegno e campagne di sensibilizzazione, a partire da quelle in cui Paco era il perfetto testimonial di come un cane possa viaggiare serenamente con i propri padroni, arricchendone anzi la bellezza della vacanza (Diana ha scritto In viaggio con Paco, Paco Editore, in cui narra le avventure in barca a vela di Paco, marinaretto a 4 zampe, n.d.r.). E d’altro canto sono sempre più diffusi i mezzi di trasporto e le strutture ricettive che accettano i cani e i gatti. Si sta rarefacendo il fenomeno del cane di casa abbandonato per strada, legato al guardrail sotto il sole cocente. I proprietari sono diventati più consapevoli, e ormai raramente abbandonano il proprio cane, anche perché per molti gli animali di casa, cani e anche gatti, sono veri e propri compagni di vita. Ma c’è un altro fenomeno, molto più pesante, che è quello della mancanza di controllo e di sterilizzazioni, per cui nascono cucciolate di cani e gatti non volute, di cui ci si libera senza pensarci due volte. Un esempio? Basti pensare che al rifugio i Fratelli Minori di Olbia, con il quale ho un rapporto molto stretto (Diana ha adottato al rifugio sardo due cani e due gatti e da anni lo sostiene anche con la Campagna Antiparassiti, con la quale da 19 anni il Fondo Amici di Paco dona a rifugi di tutta Italia prodotti antiparassitari per mantenere i cani e i gatti in salute e favorirne l’adozione) ogni giorno arrivano intere cucciolate, di pochi giorni o pochi mesi, sottratte alle mamme che, per pigrizia o ignoranza o mancanza di mezzi, non sono state messe al sicuro o sterilizzate. Si tratta spesso di cani da pastore o da caccia, raramente cani di famiglia, considerati “strumenti di lavoro”, e in quanto tali devono rendere tanto e costare poco. I rifugi, soprattutto al sud, sono strapieni di queste cucciolate che difficilmente vengono adottate perché, appunto, nate da cani da lavoro e perciò non facilmente inseribili in un contesto cittadino. Lo stesso vale per i gatti, che si lascia vagare per il territorio senza sterilizzarli e quando sfornano i cuccioli non ci si pensa due volte a disfarsene.»
In questo periodo, come ogni anno, alcune associazioni stanno dando le cifre dell’abbandono. Sono credibili?
«I “numeri” li abbiamo dati noi tanti anni fa, quando fondammo il Fondo Amici di Paco: per dare una dimensione al fenomeno del randagismo, allora totalmente ignorato, ci basammo su rilevazioni effettuate dalle Regioni nell’arco di oltre 10 anni. Nel tempo la situazione si è evoluta molto rapidamente (in meglio, per fortuna) e non mi risulta che oggi sia possibile fare cifre. Su quali basi? Le cifre diffuse in questi giorni riportano a grandi linee i numeri da noi diffusi 24 anni fa! Addirittura qualcuno tempo fa ha parlato di un… “censimento” dei randagi, che sarebbero 600.000. Sarebbe interessante sapere quale metodologia sia stata utilizzata per “censire” animali vaganti sul territorio. Li si è messi tutti in fila per due? Li si è radunati in una piazza e poi si è fatta la conta? Battute a parte, penso che ci siano altri modi per far parlare di sé: ad esempio essere seri e corretti e dare testimonianza coi fatti del proprio impegno a favore degli animali. Non trovo corretto “dare i numeri” a casaccio, vanificando l’impegno, nostro e di altre associazioni, contro l’abbandono e ogni forma di maltrattamento.»
Oggi, però in confronto al passato si parla molto di più di abbandono e maltrattamenti. Grazie a Paco, possiamo dire, che ha squarciato il velo.
«È vero, quello che ha fatto Paco, con la sua testimonianza, per tutti i suoi simili è qualcosa di straordinario e irripetibile. Dalla sua “discesa in campo”, 24 anni fa, si è diffusa una fortissima sensibilizzazione sui temi animalisti, e perciò si parla molto più che in passato di abbandoni, maltrattamenti, crimini contro gli animali. Sentendone parlare di più, qualcuno pensa che il fenomeno sia in crescita. Se ne parla anche molto sui social, che sono una cassa di risonanza che amplifica a volte a dismisura le informazioni. Anche perché sono cambiate le modalità con cui gli animali vengono abbandonati: molto meno per strada, molto più spesso direttamente nei rifugi, lasciandoli legati ai cancelli, o “confezionati” in uno scatolone, o nelle mani dei volontari, raccontando di fantasiosi “ritrovamenti” per strada. Col passaggio diretto al canile il “polso della situazione” è immediato. I rifugi sono costretti a lanciare appelli attraverso i social, dove vengono diffusi a tambur battente. Del resto è l’unico modo che hanno per far conoscere la loro realtà e favorire nuove adozioni. La verità è che cala il randagismo e aumentano gli abbandoni al canile, ma per fortuna in generale il fenomeno è in calo. In ogni caso non cambia la sostanza: l’abbandono è sempre un gesto incivile, crudele, una sorta di bomba che esplode nel cuore del cane o del gatto abbandonato e fa a pezzi la sua fiducia, le sue speranze, la sua vita.»
Nell’ultimo anno sono aumentati acquisti e adozioni di cani e di gatti, in seguito al lockdown, come reazione e compensazione all’isolamento. Prevedi un aumento di abbandoni?
«In effetti c’è stato un vero boom, sia di acquisti che di adozioni, a cui non sempre corrisponde la consapevolezza dell’impegno che un cane o un gatto comportano e una cultura cinofila o… gattofila per affrontare serenamente l’arrivo di un nuovo componente della famiglia. Il timore è che non sempre si tratti di scelte consapevoli ma dettate da entusiasmi momentanei, e che ci si arrenda al primo intoppo. Per questo motivo abbiamo rilanciato due campagne: “Cane educato, cane rispettato” con cui facciamo leva sul senso di responsabilità dei proprietari per aiutarli a far accettare i propri cani in una società che non sempre li ama, ed “È tempo di vacanze”, per invitare i proprietari a non lasciare a casa o abbandonare il proprio cane. Anche perché ormai non ci sono più scuse: sono sempre di più le possibilità di andare in vacanza con i propri quattrozampe.»
Come ha ben ricordato Diana sul suo sito, in un recente articolo in cui racconta la sua più recente esperienza di navigazione con uno dei suoi cani a bordo di un traghetto per la Sardegna.
Le inziative del Fondo Amici di Paco contro l’abbandono
Il Fondo Amici di Paco è stato la prima associazione, 24 anni fa, ad attirare l’attenzione di istituzioni, media e cittadini sul fenomeno del randagismo e a condurre importanti campagne (come “Non siamo giocattoli, non regalarci a Natale”, o “Non abbandonare il tuo cane. Lui non ti abbandonerebbe mai”, o “Buona Pasqua anche a loro”, o “Cane educato, cane rispettato”), che hanno favorito una nuova coscienza nei riguardi degli animali e la nascita di molte altre associazioni impegnate a difenderli, mentre prima si contavano sulle dita di… mezza mano.
In nome e nel ricordo di Paco, il Fondo Amici di Paco continua le sue attività di sensibilizzazione ma soprattutto di aiuti concreti (a differenza dalla gran parte delle altre associazioni) ai rifugi che accolgono i cani e i gatti abbandonati.
Come ogni estate, per dire no all’abbandono, il Fondo Amici di Paco pubblica sulla rivista “Amici di Paco” e sulle testate che offriranno spazi gratuiti la campagna contro l’abbandono “È tempo di vacanze. Portami con te, non lasciarmi mai” e il vademecum “Mettiamo Bobi e Micio in valigia” con i consigli per viaggiare con il proprio cane o il proprio gatto. Una guida indispensabile per tutti coloro che (ogni anno sono di più) decidono di andare in vacanza con il proprio amico a quattro zampe. Sul sito www.amicidipaco.it inoltre si può consultare l’elenco delle spiagge accessibili ai cani in tutta Italia. Ne parliamo ancora con Diana Lanciotti (che come sempre ha realizzato gratuitamente con la sua agenzia Errico & Lanciotti le campagne).
Anche quest’anno, Diana, la campagna “È tempo di vacanze” è stata declinata in vari soggetti. Non tocca più solo a Paco ricordare quanto è bello e importante portarli con sé.
«Il testimonial non è più solo il nostro Paco, che è stato l’antesignano del cane disposto a tutto pur di stare con i suoi umani (proprio nel libro “In viaggio con Paco” Diana ha raccontato le avventure in barca a vela del mitico Paco, n.dr.). Abbiamo scelto come testimonial anche alcuni cani felicemente adottati al rifugio i Fratelli Minori di Olbia, che in questo periodo sta affrontando un’ondata di abbandoni mai vista. Quasi tutti secondo le modalità che ho descritto prima: portati al rifugio con qualche scusa, cucciolate non desiderate, animali lasciati vagare e investiti. In Italia la cultura dell’accoglienza verso gli animali deve ancora migliorare, ma ha fatto grandi progressi, anche se è ancora visibile in molti luoghi pubblici l’odioso cartello “Vietato l’accesso ai cani”. A chi espone quei cartelli come un trofeo, vorrei chiedere quanti cani ha visto buttare per terra pacchetti e mozziconi di sigarette, rifiuti e sostanze inquinanti, o disturbare la quiete del prossimo giocando a pallone o correndo in spiaggia, o tenendo la radio a tutto volume, per citare solo alcune forme di “educazione umana”. Per fortuna, sensibilizzati dalle nostre campagne, molti sindaci in varie parti d’Italia hanno deciso di consentire l’accesso ai cani in diversi tratti di spiaggia. Tanto che spesso portarli o no è solo questione di buona volontà… È sempre più indispensabile che ogni proprietario si assuma la responsabilità di educare il proprio cane per favorire una convivenza civile e rispettosa con il prossimo… anche quello che non ama gli animali.»
In proposito va ricordato l’importante contributo di Diana Lanciotti al tema dell’educazione cinofila, con la rubrica “Parliamone insieme” sulla rivista “Amici di Paco” e i libri “L’esperta dei cani” e “I cani non hanno colpe” , il cui ricavato, come per tutti i suoi venti libri pubblicati, è devoluto al Fondo Amici di Paco per aiutare i cani e i gatti senza famiglia.
In tal senso, il Fondo Amici di Paco è una delle poche associazioni che, oltre a fare campagne di sensibilizzazione, si impegnano in iniziative che si traducono in aiuti concreti. Un esempio è la Campagna Antiparassiti grazie alla quale da 19 anni il Fondo provvede alla profilassi antiparassitaria per migliaia di cani e di gatti ospiti dei rifugi in tutta Italia.
“Mettiamo Bobi e Micio in valigia”.
Vademecum utile e dilettevole per chi parte col proprio cane o il proprio gatto
Il soggiorno
Prima di partire informatevi se in albergo, o campeggio o nella casa dove alloggerete, i cani o i gatti sono ammessi. Per quanto riguarda i cani verificate se ci sono spiagge in cui è possibile portarli tranquillamente (i gatti invece non gradiscono il sole e l’acqua, quindi vi sconsigliamo di portarli con voi in spiaggia).
Purtroppo in Italia la legislazione è ancora piuttosto restrittiva riguardo l’accesso dei cani alle spiagge. Il Fondo Amici di Paco è riuscito a far modificare le disposizioni vigenti, in modo da favorire le vacanze con i propri cani e ridurre così gli abbandoni.
Viaggiate in auto?
Se viaggiate con un solo cane potrete lasciarlo libero in macchina, purché non rappresenti un pericolo per la guida. Se il vostro cane è un irrequieto, o se i cani sono più di uno, è d’obbligo la rete divisoria.
Se viaggiate con un gatto, a meno che non lo abbiate abituato a restare libero, starete più tranquilli se lo lascerete nel trasportino, con il quale naturalmente avrà già familiarizzato in precedenza. Fate una prova preliminare per verificare che il vostro amico non soffra il mal d’auto. In tal caso chiedete consiglio al vostro veterinario su come rendergli sopportabile il viaggio.
Non dategli mai da mangiare nelle ore precedenti la partenza. Tenete sempre pronta una bottiglia d’acqua fresca e una ciotola per farlo bere durante le soste.
Se fate scendere il cane dalla macchina nelle aree di sosta, mettetegli sempre il guinzaglio prima di farlo uscire!
Attenzione al caldo: non lasciate mai i vostri amici a 4 zampe chiusi in auto sotto il sole o comunque al caldo. Se dovete assentarvi per pochi minuti, lasciateli all’ombra con la ciotola piena d’acqua e almeno due finestrini abbassati per creare il necessario giro d’aria.
Andate in treno?
I cani di piccola taglia e i gatti, alloggiati nell’apposito trasportino (max 70x30x50 cm), viaggiano gratis sulle ginocchia del proprio accompagnatore. Per i cani di media/grossa taglia è necessario pagare un biglietto prezzo Base scontato del 50%.
I cani devono essere muniti di guinzaglio e museruola e non devono arrecare disturbo agli altri passeggeri dello scompartimento. Altrimenti dovrete sostare nel vestibolo o in corridoio. I gatti o i cani di piccola taglia possono dormire con voi nelle vetture letto, purché prenotiate e paghiate l’intero scompartimento (nel traffico interno dovrete pagare una tassa di disinfestazione). Nelle vetture cuccette, invece, sono ammessi solo i cani guida per non vedenti.
Per tutti i cani è necessario essere in possesso del certificato di iscrizione all’anagrafe canina (o del “passaporto” del cane per i viaggiatori provenienti dall’estero), da esibire all’acquisto del biglietto e durante il viaggio.
Un consiglio: fate sempre in modo che i vostri quattrozampe siano puliti e disinfestati dai parassiti (regola che si dovrebbe comunque seguire 365 giorni all’anno).
Consultate il sito www.trenitalia.it per tutti i dettagli.
Viaggiate in aereo?
Con buon anticipo sulla partenza chiedete consiglio al vostro veterinario su come far viaggiare il vostro amico in modo sereno e sicuro e informatevi presso la compagnia aerea sulle modalità di trasporto degli animali (le diverse compagnie hanno regolamenti che variano l’una dall’altra).
Se il vostro cane o il vostro gatto, pesato insieme al trasportino, non supera i 10 chili potrete portarlo in cabina per godere con lui delle emozioni del volo. Se il cane non è di piccola taglia potrà viaggiare nella stiva pressurizzata, in un trasportone che la compagnia di volo vi metterà a disposizione. Viaggiare nella stiva però può essere rischioso in caso di eventuali problemi di pressurizzazione.
Viaggiate in traghetto?
Mentre la crociera è off-limits per i nostri amici quadrupedi, viaggiare in traghetto sta diventando più facile. Alcune delle principali compagnie di navigazione (Sardinia/Corsica Ferries, Grandi Navi Veloci. Grimaldi e Moby Lines) hanno predisposto un certo numero di cabine accessibili ai cani e ai gatti, a pagamento. Dato che la disponibilità è ridotta, vi consigliamo di prenotare per tempo soprattutto nei periodi più “caldi” dell’anno.
Evitate, se ancora ne esistono, le navi che vi obblgano a rinchiudere i cani o i gatti in appositi canili.
Non lasciateli mai in macchina nei garage: nelle stive le temperature salgono a livelli insopportabili.
La nave rappresenta un luogo pieno di novità e insidie (zone scivolose, scale ripide, ecc.) per il vostro cane. Dovrete sempre tenerlo al guinzaglio e, se è un po’ nervoso, sarà preferibile mettergli la museruola. Il gatto invece starà più tranquillo rinchiuso nel suo trasportino.
Attenzione ai bisognini: non lasciate che il cane sporchi nelle zone di passaggio, o che annaffi chi se ne sta sul ponte inferiore. Utilizzate le zone appositamente predisposte (ove presenti) e comunque girate sempre muniti di paletta e sacchettino e rimuovete immediatamente le… prove del suo passaggio. Ricordatevi che non tutti amano i cani e che non potete imporre a nessuno la vicinanza del vostro tenero cucciolo, sia che pesi 5 chili, sia 50.
Le vaccinazioni
Sia per i cani che per i gatti vanno effettuate regolarmente, secondo il piano vaccinale predisposto dal vostro veterinario, indipendentemente dai viaggi.
Portate sempre con voi il libretto sanitario, con le indicazioni di tutte le vaccinazioni obbligatorie e di quella antirabbica richiesta per l’estero. Alcune compagnie di navigazione indicano ancora la necessità di effettuare l’antirabbica per la Sardegna, ma l’obbligo in realtà è decaduto.
Per viaggiare nei paesi dell’Unione Europea fuori dall’Italia è necessario il “Passaporto per gli animali domestici”, che vi verrà rilasciato dal veterinario della ASL, dove saranno annotate tutte le vaccinazioni somministrate al vostro quattrozampe, compresa l’antirabbica che per i paesi europei fuori dall’Italia resta obbligatoria.
Il vostro veterinario è l’esperto più fidato a cui rivolgersi per avere tutte le informazioni e che vi metterà al corrente, a seconda della zona in cui vi recherete, degli eventuali pericoli verso i quali premunirvi, per evitare parassiti o malattie indesiderate.
Conservare le abitudini di casa?
Quando partite portatevi la scorta del suo cibo abituale, per non provocargli inutili scompensi o stress da cambiamento. Portategli uno dei suoi giochini preferiti, una copertina, una brandina, qualcosa che gli sia familiare e gli faccia da cuccia, per non farlo sentire troppo spaesato.
Ricordatevi che il vostro amico ha una capacità di adattamento che vi stupirà e che è pari solo alla sua sconfinata voglia di stare con voi. Sfruttate questa sua meravigliosa capacità per renderlo un “compagno di vacanza” ideale per voi e per gli altri. Solo così si creeranno i presupposti perché tanti altri cani e gatti possano essere i felici compagni di vacanza di altrettanti felici umani.
Due parole sul Fondo Amici di Paco
Il Fondo Amici di Paco, fondato nel 1997 da Diana Lanciotti, pubblicitaria, scrittrice e giornalista, con il marito Gianni Errico, architetto, in seguito all’adozione di Paco al canile, è una delle associazioni no-profit più attive a livello nazionale, sia sotto l’aspetto degli aiuti concreti ai rifugi che quello della sensibilizzazione. Sin dalla nascita, ha portato all’attenzione di istituzioni, media e cittadini le problematiche dei cani e dei gatti abbandonati rendendo noto il fenomeno del randagismo e altre problematiche fino a prima taciute o ignorate
Grazie a numerose campagne di sensibilizzazione (come quella di Natale: “Non siamo giocattoli, non regalarci a Natale”, o quella estiva: “Non abbandonare il tuo cane. Lui non ti abbandonerebbe mai”, o quella di Pasqua “Buona Pasqua anche a loro”, tutte realizzate gratuitamente dall’agenzia Errico & Lanciotti), ha saputo aprire la strada a una nuova coscienza nei riguardi degli animali e favorito la nascita di molte altre associazioni impegnate a difenderli, tanto che occuparsi dei diritti e del benessere degli animali è diventato un impegno diffuso e riconosciuto da tanti.
In nome e nel ricordo di Paco, scomparso nel 2006, il Fondo Amici di Paco prosegue le sue attività sia nella direzione della sensibilizzazione che degli aiuti concreti ai rifugi che accolgono i cani e i gatti abbandonati. Non avendo spese di gestione (di cui si fanno carico i due fondatori), l’associazione può devolvere l’intero ricavato delle somme raccolte grazie alla generosità dei suoi sostenitori che da tutta Italia appoggiano le iniziative a favore degli animali più bisognosi.
Per informazioni e donazioni: Fondo Amici di Paco
tel. 030 9900732, paco@amicidipaco.it, www.amicidipaco.it.
Per devolvere il 5×1000 al Fondo Amici di Paco per aiutare tanti animali in difficoltà il codice fiscale da indicare è: 01941540989
Simona Rocchi
ufficio stampa Fondo Amici di Paco
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FONDO AMICI DI PACO
Associazione nazionale per la tutela degli animali O.D.V.
Tel. +39 030 9900732 Fax +39 030 5109170
paco@amicidipaco.it – www.amicidipaco.it