Come ti manipolo i numeri del Covid… e perché
Che sia in corso una campagna terroristica per annullare qualunque resistenza da parte di un popolo stremato da chiusure (immotivate e anticostituzionali), restrizioni, disposizioni campate in aria senza un fondamento scientifico, né tantomeno costituzionale, è sotto gli occhi di tutti. Anzi: quasi tutti, meno quelli che per interesse o paura fanno finta di non vedere. Di non capire: che è in atto un disegno dai contorni imprecisi e oscuri che vorrebbe imporre un tipo di vita, di economia, di società diverso da quello che col sacrificio, con l’impegno, ognuno di noi si è costruito e guadagnato, anche duramente.
Passiamo dal piano personale (la negazione delle nostre libertà individuali sancite dalla costituzione: spostamento, lavoro, salute, voto), a un piano nazionale (in cui a decidere sulla pelle dei cittadini è un governo non legittimato dal voto, che opera a suon di DPCM, scavalcando o addirittura irridendo la rappresentanza parlamentare), a un piano europeo, dove (dicendola in soldoni) un paio di Stati decide per tutti gli altri. E ciò che detta uno deve valere per tutti.
Facciamo un esempio: si sa che noi Italiani siamo i più risparmiosi d’Europa, abbiamo la sindrome del nido e ci intestardiamo a volere una casa nostra, nella quale investiamo economicamente ed emotivamente e per la quale sviluppiamo un attaccamento viscerale. E guai a chi ce lo tocca, il nostro nido.
Io lo trovo bellissimo, e in ogni caso legittimo: avere un rifugio in cui poter stare con sé stessi e i propri cari, sapendo che è nostro e nessuno ce lo può portare via.
Ennò! È proprio questo che dà fastidio ai cugini (o ai cuginastri) d’Oltralpe, ma anche ai nostalgici del comunismo più biecamente statalista: che noi Italiani ci godiamo le nostre case e abbiamo da parte qualche soldino per i tempi bui (tipo quello in cui ci hanno sprofondati in questi mesi, dopo anni di tentativi mal riusciti).
E allora vogliono indebitarci e poi chiederci di pagare i debiti con i nostri risparmi e le nostre case. Proprietà privata: kaputt.
Ma esiste anche un piano mondiale, la cui vastità è talmente imperscrutabile da sembrare a molti… fantascienza. C’è chi lo chiama Nuovo Ordine Mondiale, chi Grande Reset.
Io lo chiamo Grande Disegno. Qualcosa che sfugge alla comprensione dei più, e che le nostre menti razionali, il nostro concentrarsi sulla quotidianità, il nostro senso morale tendono a negare. A rifiutare.
Chi si azzarda a parlarne è tacciato di complottismo. Così come chi si azzarda a dire che nel racconto ufficiale del covid qualcosa non quadra viene tacciato di “negazionismo”. Ma si sa: un bel bollino, in questa società che alla verità preferisce il tifo da stadio, non si nega a nessuno.
Secondo questo piano mondiale, che Monsignor Viganò da tempo ha denunciato tramite lettere vibranti, alcune delle quali indirizzate al Presidente Trump (link), la società dovrà rifondarsi su valori diametralmente opposti a quelli che l’hanno finora animata.
Che bello, penserà qualcuno: visto quanto l’essere umano è diventato abietto, un cambiamento sarà positivo. Ennò: il fatto è che sul modello del Grande Fratello (quello di Orwell, mica quello di Mediaset) questo nuovo ordine ci vuole tutti intruppati, privati della libertà fisica ma manche mentale, soggiogati e telecomandati da poteri occulti. Una specie di film di fantascienza mixato con un horror di serie B o anche Z. Solo che qua non arriverà Schwarzenegger nelle vesti di Terminator a salvare il mondo…
Come scrive Monsignor Viganò:
“sentiamo moltiplicarsi gli attacchi di chi vuole demolire le basi stesse della società: la famiglia naturale, il rispetto per la vita umana, l’amore per la Patria, la libertà di educazione e di impresa. Vediamo i capi delle Nazioni e i leader religiosi assecondare questo suicidio della cultura occidentale e della sua anima cristiana, mentre ai cittadini e ai credenti sono negati i diritti fondamentali, in nome di un’emergenza sanitaria che sempre più si rivela come strumentale all’instaurazione di una disumana tirannide senza volto.”
A dirlo non è un qualsiasi utente di facebook credulone e contagiato dal complottismo, ma un uomo di cultura, oltre che di fede, addolorato per la deriva mondialista che sta sgretolando i pilastri della Chiesa e della civiltà occidentale.
Ma facciamo parlare ancora Monsignor Viganò:
“Un piano globale, denominato Great Reset, è in via di realizzazione. Ne è artefice un’élite che vuole sottomettere l’umanità intera, imponendo misure coercitive con cui limitare drasticamente le libertà delle persone e dei popoli. In alcune nazioni questo progetto è già stato approvato e finanziato; in altre è ancora in uno stadio iniziale. Dietro i leader mondiali, complici ed esecutori di questo progetto infernale, si celano personaggi senza scrupoli che finanziano il World Economic Forum e l’Event 201, promuovendone l’agenda.
Scopo del Great Reset è l’imposizione di una dittatura sanitaria finalizzata all’imposizione di misure liberticide, nascoste dietro allettanti promesse di assicurare un reddito universale e di cancellare il debito dei singoli. Prezzo di queste concessioni del Fondo Monetario Internazionale dovrebbe essere la rinuncia alla proprietà privata e l’adesione ad un programma di vaccinazione Covid-19 e Covid-21 promosso da Bill Gates con la collaborazione dei principali gruppi farmaceutici. Aldilà degli enormi interessi economici che muovono i promotori del Great Reset, l’imposizione della vaccinazione si accompagnerà all’obbligo di un passaporto sanitario e di un ID digitale, con il conseguente tracciamento dei contatti di tutta la popolazione mondiale. Chi non accetterà di sottoporsi a queste misure verrà confinato in campi di detenzione o agli arresti domiciliari, e gli verranno confiscati tutti i beni.”
Certo, liquidare questi pensieri come complottismo, o sintomi di un’età avanzata, o astio nei riguardi di un Papa misconosciuto dagli stessi cristiani, è la cosa più semplice. Crederci, ragionarci, è scomodo e rischioso, perché ti porta nel novero di quelli che il Pensiero Unico Dominante vuole emarginare, annichilire, isolare. Neutralizzare.
Purtroppo ci sono tante persone disposte a rinunciare a tutto (anche al dono più grande: la libertà) in cambio di frattaglie (come i cani, con tutto il rispetto per i nostri più fedeli amici…) pur di non doversi impegnare a vivere la vita come veramente va vissuta: onorandola ogni giorno con un impegno morale concreto, attivo e coerente.
Pensare con la propria testa è scomodo, spesso pericoloso. Però… se leggiamo le parole di Monsignor Viganò e ci guardiamo intorno, e guardiamo quello che sta succedendo in casa nostra (in senso letterale), e nella casa di tutti noi Italiani, cioè la nostra Patria, e poi nel mondo intero, i segnali ci sono tutti.
Possiamo forse negare che, tra pandemia (che nessuno ha saputo dirci se sia stata causata anziché essere un incidente), collasso dell’economia, proteste e repressioni, elezioni USA sulle quali aleggia l’ombra della frode (gli interessi sono talmente enormi che possiamo solo immaginare come si siano mossi i dem pur di non “subire” altri 4 anni di quello che 4 anni fa avevano sottovalutato e invece si è dimostrato uno dei presidenti più amati) e attacchi terroristici a ridosso di lockdown contestati dai cittadini, possa esserci un filo conduttore? Un Grande Disegno che giorno per giorno si sta delineando nel suo orrore e i cui artefici stanno uscendo allo scoperto, certi di aver ormai annientato qualunque resistenza.
Come ho recentemente sintetizzato su Twitter:
“Strategia del terrore tramite COVID e terrorismo islamico + strategia della tensione tramite infiltrati alle manifestazioni di piazza per creare disordini e delegittimare la protesta dei cittadini. Obiettivo: inasprire la repressione per annullare ogni forma di libertà fisica e mentale e realizzare il Grande Disegno”.
Sono complottista? Allora dimostratemi che ho torto. Ma per farlo dovrete cancellare le prove che giorno per giorno seminate e che portano tutte lì, a quel Grande Disegno in cui credete di costringere il genere umano, asservendolo alla vostra perversa visione di un mondo in mano a élite che si impongono, tramite il terrore e l’inganno, a popolazioni stremate e impoverite (economicamente e psicologicamente) da privazioni, incertezze, paure.
Le coincidenze sono troppe e troppo concatenate per liquidarle come casualità.
Finora non ne ho ho parlato. Ho preferito un lungo silenzio, in cui mi sono ritirata dalla scena per poter assistere il mio Leo, gravemente malato, e assaporarne fino in fondo la testimonianza di dignità e amore che mi ha voluto lasciare. È stato un ritiro dalle scene per non perdermi neanche un attimo della grande lezione che il mio grande cane mi ha voluto impartire. E che tanti umani dovrebbero fare propria.
Una lontananza dal “teatro di guerra” che mi ha permesso di riacquistare il giusto distacco e analizzare la situazione con maggiore obiettività. Mesi cruciali in cui la situazione, da come l’avevo lasciata, è degenerata. Se a giugno, all’uscita del mio libro Antivirus. Emergere dall’emergenza, parlavo di rassegnazione e di omologazione al Pensiero Unico Dominante, ora mi accorgo che le cose hanno preso una piega sempre più preoccupante. Il baratro non è più a due passi. Ci siamo dentro e stiamo precipitando.
La società, le famiglie, le amicizie, dopo il contentino estivo del ritrovarci (ma sempre sotto la cappa della paura), sono di nuovo divise sia dal punto di vista fisico che mentale. Ci hanno messi gli uni contro gli altri: quelli per cui il virus è ormai colui che comanda le sorti del mondo, una specie di dio vendicatore giunto per castigare coloro che hanno osato anche solo pensare di poter riprendere a vivere normalmente e riconquistare la propria libertà, e quelli che invece si ribellano, non ci stanno. E vogliono onorare il dono della vita… vivendola, non facendosi rinchiudere e ridurre a esseri asociali, terrorizzati dal prossimo, isolati dal mondo, comandati a distanza dai grandi manovratori che vogliono ridurli ad automi.
C’è chi si schiera da una parte e chi dall’altra, come fosse una guerra di religione.
“Tu credi al Covid?” … “Sì, ma non sono praticante…”
“Io al Covid non ci credo…”… “Taci! Verrà a castigarti per i tuoi peccati!”
Divide et impera, lo sappiano, è uno dei modi più efficaci per imporre la tirannide. Lo insegna la storia. E questi l’hanno studiata bene.
Loro sì: studiano e sanno anche molto bene come addomesticare (a volte comprare) l’informazione, piegandola ai propri interessi. Quelli che io chiamo “lustrascarpe del potere”, cioè i giornalisti schierati dalla parte di chi guida il vapore, chiunque sia, non si fanno pregare troppo a sciorinare notizie false, falsate, rielaborate. Confidando nella creduloneria, nella pigrizia o nell’ignoranza del pubblico, sempre più incline a usare idee preconfezionate per non sforzarsi di doverne produrre da sé.
Chi si spreca a controllare la veridicità delle notizie? “L’ha detto la tivù!” E se lo dice la tivù è la prova provata che la notizia è vera.
Sarebbero tanti gli esempi. Ma mi limito a uno, che in questi giorni mi sta facendo arrabbiare, e che ho provato a segnalare a decine di colleghi giornalisti (già, anch’io sono giornalista, e non me ne vanto) senza ottenere nulla.
Parlo dei dati sui “nuovi contagi”, questa litanìa di numeri che vengono ogni giorno propinati alle folle in attesa spasmodica di sapere quanto tempo ci resta ancora da vivere prima che il castigo di Dio, cioè il Covid, cali la mannaia sull’intero pianeta.
Conosco persone che sono diventate bollettinodellaprotezioneciviledipendenti (una specie di bollettino di guerra letto ogni giorno in tv con toni lugubri… Avrei visto bene come lettore frate Salvatore, quello del Nome della Rosa che ripeteva “Penitenziagite!”) e che hanno passato mesi, persino quelli estivi, collegate a internet o davanti alla tv per monitorare la situazione e avere aggiornamenti sui nuovi ricoveri e decessi in tempo reale.
Ognuno è libero di farsi del male come vuole. Però è giusto sapere che molti dei dati che ci dispensano a larghe mani sono artefatti, falsati, rielaborati. Non so se per malafede o per insipienza.
Basta guardare le tabelle qua sotto, per capire. Ogni giorno la stampa parla di “nuovi contagi”… A parte che nessuno ha ancora stabilito con assoluta certezza che un positivo sia anche contagioso (sorvoliamo, poi, sul sistema dei tamponi nasofaringei su cui gente del mestiere nutre seri dubbi); a parte che qualcuno dice che i positivi sono ricontati come “nuovi” anche se sono al secondo o terzo tampone; a parte che più tamponi fai più positivi trovi… ma… sapete come li conteggiano?
Vediamolo insieme.
I cosiddetti “nuovi casi” vengono estrapolati dalle tabelle pubblicate dal Ministero della Salute. Queste che vedete.
Quando parlano di “nuovi casi” o “nuovi contagi”, tutti i giornali e i tg riportano, in realtà, la somma dei positivi+guariti+morti. Ma non ha nessun senso sommare ai positivi anche i guariti e i morti, se non per gonfiare le cifre.
L’errore (o l’inganno?) viene ripetuto ogni giorno, sia per i dati nazionali che regionali.
Qualcuno tempo fa ha indicato come soglia critica (il ministro Disperazione, pardon Speranza ha parlato di dati terrificanti…) quella dei 30.000 “nuovi casi” giornalieri, ed eccoti che si fa prima a raggiungerla se… sommi le mele con le pere e le ciliegie. Che andrebbe bene se dovessimo preparare una macedonia, ma non va bene se devi comunicare dei dati attendibili e reali al popolo che, anche se i signori politici tendono a scordarselo, è il tuo datore di lavoro. Al quale non puoi raccontare balle.
Per spiegare l’arcano, vi invito a confrontare le due tabelle del 4 e del 3 novembre, quelle riportate sopra che qua ritaglio per migliorarne la leggibilità.
Per stabilire l’incremento dei positivi rispetto al giorno prima prendete nella prima tabella (4 novembre) il totale della 5a colonna grigia da sinistra: il “Totale attualmente positivi”. Quindi, con una semplicissima sottrazione, togliete il totale della 5a colonna grigia della seconda tabella (3 novembre).
In questo caso, cioè, dovrete calcolare 443.235 – 418.142. Otterrete 25.093 (che sono tanti, per carità) e non 30.550 come i media hanno riportato senza accorgersi (o volersi accorgere) che quella cifra più alta comprende anche i guariti e i deceduti.
Così fanno da sempre, dando numeri che non corrispondono al vero. Se leggete qua sotto, infatti, vedrete che uno dei tanti quotidiani online parla di 30.550 nuovi casi, mentre qualche riga sotto si smentisce riportando il dato reale di 25.093.
L’ho fatto presente più volte ma finora nessuno si è preso la briga di riportare i dati veri. Non vogliamo parlare di malafede? Di superficialità sì, però. E se tanto mi dà tanto…
È un piccolo esempio di quello che succede, delle tante notizie artatamente modificate per orientare le “masse” a credere e comportarsi come dall’alto (non dei cieli… ma dei palazzi del potere) hanno deciso.
Lo so, si fa fatica ad accettare che stia succedendo, ma i segnali ci sono tutti. Ci sono forze e poteri (occulti) che noi, presi dalla nostra vita, dal nostro mondo, dalla nostra integrità morale nemmeno immaginiamo. La razionalità ci spinge a negare ciò che si muove nell’ombra: i fantasmi sono solo nei film… Ma la realtà sta superando qualunque finzione cinematografica.
Ci siamo dentro. Dovremo lottare.
Diana Lanciotti
P.S: Chi si è appassionato al giochino, può ripeterlo con i dati di oggi e ieri (6 e 5 novembre). I media stanno parlando di 37.809 “nuovi casi”. Ma noi ormai abbiamo imparato che quel numero è la somma di positivi+guariti+deceduti, cioè il numero che, senza dover fare nessuno sforzo, si legge nella prima colonna gialla da sinistra: “Casi totali”.
Ma se vogliamo il numero reale (sempre sorvolando sul fatto che i positivi vengono riconteggiati come nuovi anche nei tamponi successivi), dobbiamo fare la differenza tra positivi di oggi e quelli di ieri: 499.118 – 472.348 = 26.770 (perciò non 37.809 come stanno dicendo, ma ben 11.039 in meno).
Vedere tabelle per credere.
Del resto lo stesso QN (Quotidiano Nazionale) online , dopo aver strombazzato i 37.809 “nuovi casi” (cioè positivi+guariti+morti… cioè mele+pere+ciliegie), qualche riga più sotto riporta il dato giusto: 26.770, cioè 11.039 in meno rispetto alla prima cifra sparata. Leggere per credere:
Se ci avete preso gusto, potete ripetere l’esercizio ogni giorno, e non solo per il dato nazionale, ma anche per quello delle regioni.
Da parte mia mi fermo qui. Non credo di aver altro da aggiungere…
Un commento
Alberto Moschini
Senza una statistica delle patologie preesistenti, una storia clinica accurata, la verifica di quali virus e batteri sono presenti con la Biologia Molecolare, senza autopsia e descrizione macroscopica, microscopica degli organi ,la verifica in Biologia Molecolare di quali virus e batteri sono presenti nei singoli organi. NON ESISTE MORTE PER CORONAVIRUS E NON ESISTE UNA PANDEMIA: A QUESTO PUNTO DEVONO DIMOSTRARE SCIENTIFICAMENTE L’EFFETTIVA PRESENZA DELLA PANDEMIA, altrimenti dati inutili solo per creare terrorismo e chiuderci in casa con l’obiettivo di ROVINARE l’ITALIA.
Tutti i medici hanno i dati dei pazienti in computer, possono trasmetterli velocemente, eseguire la statistica degli infetti e dei morti, perché non lo hanno eseguito? Galli, pregliasco & Company spieghino