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“Paco il Re della strada”: il commento di Elia, studente di scuola media

Questo libro mi è piacuto davvero tanto ed è molto bello che lei e suo marito avete aiutato Paco e l’avete reso felice. Vorrei farle qualche domanda:
Lei ha sempre avuto amore per i cani o anche per altri animali?
Ha mai pensato che cosa sarebbe successo se lei non avesse adottato Paco ? 
Spero che mi risponda presto.
Elia

Carissimo Elia,
ti sei dimenticato di firmarti, ma nella tua email ho trovato questo nome, quindi lo uso per rivolgermi a te.
Come ho già scritto ai tuoi compagni di scuola (v. https://www.dianalanciotti.it/category/libri/) per me è molto importante sapere che il libro di Paco è piaciuto, non ha annoiato, e ha fatto venire voglia di saperne di più.

Ma ora rispondo alle tue domande: ho sempre amato gli animali e la natura in genere. Il mio primo amore è stato per i cavalli, che da bambina vedevo nei film western, preoccupandomi che durante gli scontri tra cow-boy e indiani non si facessero del male… Mi sarebbe tanto piaciuto averne uno, ma non è mai stato possibile. Forse per questo motivo mi piacciono tanto i cani grandi. Ed è strano, allora, che mi sia fatta conquistare da un cagnolino di taglia media com’era Paco. In realtà Paco era un vero… gigante! Di intelligenza, di sapienza, di amore. Lui sapeva sempre essere padrone di ogni situazione: sembrava che sapesse già tutto della vita. Così non abbiamo avuto nessun problema a educarlo, ma… siamo stati noi a aver imparato tantissimo da lui.
Avevo sempre avuto cani e gatti, sin da piccola, grazie ai miei genitori che me li hanno fatti amare e rispettare. Ma l’incontro con Paco mi ha aperto gli occhi e la mente verso una realtà, quella del randagismo, che non conoscevo.

Grazie a Paco ho scoperto che nei canili, gettati via come scarpe vecchie (anzi, a quelle si presta più attenzione) ci sono tanti tesori in attesa di essere scoperti. E così dopo Paco è arrivato Tommi, e ultimamente si è aggiunto Benny (v. https://www.dianalanciotti.it/2018/07/riflessioni-su-benny/). E ognuno di loro è la testimonianza della crudeltà dell’abbandono.
Noi esseri umani, che ci reputiamo superiori alle altre specie viventi, abbiamo ancora tanto da imparare, tanta strada da fare per evolverci e diventare degni di essere definiti, appunto, “umani”.
Rispondo all’altra tua domanda: certo che mi sono chiesta tante volte che cosa sarebbe successo se il dottor Dalzovo, il nostro veterinario, non ci avesse consigliato di andare al canile a scegliere un cagnolino. Noi non avremmo conosciuto una realtà di cui non si parlava e non avremmo potuto aiutare, grazie a Paco, tanti suoi simili meno fortunati di lui. E Paco forse avrebbe trascorso la sua vita in gabbia, a chiedersi che cosa mai avesse fatto di male per meritarsi quella prigionia.
Quando lo scegliemmo ci dissero che non era un cane facile, perché tendeva a scappare. E infatti scappò molte volte, ma semplicemente per farsi qualche giretto in santa pace e poi tornare a casa. Nel frattempo noi morivamo dalla paura che gli accadesse qualcosa di brutto. Di questi e altri episodi ho parlato nel seguito di Paco, il Re della strada, cioè Paco. Diario di un cane felice dove, un capitolo io e uno Paco, abbiamo raccontato la nostra vita insieme.
Se vorrai sapere di più sulle gesta del nostro Paco, potrai magari proporre questo libro alla vostra insegnante. Sarò felice di farvelo avere.

Ti ringrazio per avermi scritto e ti faccio tanti auguri per i tuoi studi

Diana

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