Un libro pieno di passione e coraggio
Boris, professione angelo custode – Un libro che si può amare e capire solo se…
“Boris, professione angelo custode” uscì nove anni fa e produsse un grande scalpore. Almeno quanto “Paco, il Re della strada”, che sollevò il velo dal dramma del randagismo fino ad allora ignorato e taciuto. La forza dirompente del libro su Boris stava e sta tuttora nell’essere riuscito a parlare con passione e coraggio al cuore di tante persone che amano i propri cani, ma anche i propri gatti, e che in Diana Lanciotti hanno trovato l’interprete dei propri sentimenti più profondi e sinceri verso i loro migliori amici.
Sin dalla prima volta che l’ho letto, nove anni fa, e anche ora che ho appena finito di leggere la nuova edizione, ho pensato che Boris, professione angelo custode è la storia di animali più bella che io abbia letto e che mai sia stato scritta. Ma, anche, che non sia una storia per tutti. Per capirla bisogna aprire il cuore e la mente a verità e sentimenti che non tutti vogliono accettare.
Alla conclusione del libro, la stessa Diana confessa:
“Lo so: ho scritto un libro che non tutti condivideranno. Un libro in cui ho fatto di un cane un angelo custode, un essere più che umano, in barba a quelli che dicono che i cani non dobbiamo umanizzarli… Ma come si fa? Come si fa a non attribuire sentimenti e aspirazioni a esseri che ci stanno accanto e che col tempo e l’amore finiamo per capire in modo così profondo? L’amore, quello che i cani ci danno e quello che noi diamo loro (sempre poco, il nostro, rispetto al loro) è la chiave per aprire le porte alla comprensione, una comprensione a volte così totale e completa che può spaventare. E forse il motivo per cui alcuni non accettano l’amore di un cane è proprio l’incapacità di aprire il proprio cuore a un sentimento così prepotente e senza riserve. Eh, sì, i cani ci amano senza mezze misure, senza tenersi nulla per sé, e questa cosa può fare paura. Immagino che qualcuno alzerà il sopracciglio leggendo le mie dichiarazioni d’amore al mio Boris, un cane che per me ha rappresentato e rappresenta tanto, anche ora che non c’è più. Questo libro è per chi ama i propri cani nello stesso modo in cui i nostri cani ci amano: senza riserve, mezze misure, paura di essere ridicoli o esagerati. Anche quando consideriamo i nostri cani i nostri bambini. Che male c’è?”
Già, che male c’è a non aver paura di amare i propri cani e dichiararlo apertamente? E addirittura scrivere un libro su questi sentimenti che solo chi non ha mai provato non può capire? O che chi prova si vergogna a esternare per timore di essere deriso?
Ecco perché, come già dicevo nove anni fa, considero il libro su Boris un libro coraggioso, che scava nel profondo dell’animo umano e mette in luce sentimenti che spesso chi ama gli animali non manifesta e si tiene per sé, per pudore o paura di essere deriso o criticato, o nel timore di apparire esagerato ed essere malinteso.
“Questo libro è dedicato a tutti coloro che vivono ogni giorno la loro storia d’amore con il proprio cane o il proprio gatto, perché sappiano che non c’è da vergognarsi o sentirsi fuori posto o eccessivi nei propri sentimenti”, scrive Diana. “Io che ho la fortuna di poter scrivere ho voluto mettere nero su bianco ciò che provo per i miei cani, per rendere omaggio a tutti coloro che ogni giorno traggono gioia e amore dall’amicizia di un amico a quattro zampe.”
Ed è sempre la stessa Diana, nella prefazione, a tracciare il profilo del lettore di questo libro e a… dissuadere dal leggerlo chi non rientra in questo profilo. Leggiamola insieme.
Non leggete questo libro, se non amate gli animali.
Non leggete questo libro se non considerate il vostro cane o il vostro gatto uno di famiglia. Non leggete questo libro se non amate il vostro cane o il vostro gatto come un figlio senza sentirvi matti o esagerati. Non leggete questo libro se non amate o non avete mai amato tanto un cane o un gatto da starne male.
Non leggete questo libro se pensate che chi ama tanto i propri cani o i propri gatti “non abbia avuto di meglio dalla vita”.
Non leggete questo libro se ridete di chi chiama il proprio cane o il proprio gatto dicendo: “Vieni dalla mamma” (o dal papà).
Non leggete questo libro se avete mille cose più importanti da fare che dedicare un po’ di tempo a far crescere accanto a voi un cane o un gatto. Non leggetelo, se per voi avere un cane o un gatto che gira per casa è solo una scocciatura.
Non leggete questo libro se pensate che gli animali non abbiano un’anima (e non vadano in Paradiso).
Non leggetelo, se pensate che soffrire per un cane o per un gatto si possa evitare… evitando di prendere un cane o un gatto con sé.
Non leggete questo libro se non credete nel destino che unisce le nostre vite a quelle degli animali.
Non leggete questo libro se pensate che manifestare il proprio amore per gli animali sia un segno di debolezza…
…Ma se in vita vostra avete amato un cane o un gatto e siete stati amati da uno di loro, se ogni giorno trovate nella compagnia di un cane o di un gatto motivo di gioia, se per voi amare un cane o un gatto è naturale come respirare… allora, leggete questo libro.
Leggetelo, perché troverete gli stessi sentimenti che vi uniscono ai vostri amati quattrozampe, e che a volte, per timore di essere derisi o di apparire esagerati, non avete il coraggio di manifestare.
Credo che in un mondo che ha bisogno d’amore, anche l’amore che nutriamo per i nostri animali possa essere d’esempio e insegnamento a tante persone in cerca di valori positivi.
E se leggerete e regalerete questo libro, mi aiuterete a continuare, nel nome di Paco, ad aiutare i suoi simili meno fortunati di lui.
E ora, guardatevi intorno: magari il vostro angelo custode vi vive accanto e, quando vi vede, scodinzola di gioia.Diana
Paola Cerini – Amici di Paco 62