Brigatisti rossi o… divi tv?
In questi giorni in cui si ricorda la strage brigatista rossa di via Fani, capita di vedere gli assassini di Moro e della sua scorta (i vari Gallinari, Marini e compagnia orrenda) intervistati in tv come tanti divi a disquisire sulla lotta armata e i loro atroci delitti come se si fosse trattato di cosucce da ragazzi e facessero quattro chiacchiere durante un tè in compagnia di amici.
Sono rimasta offesa dallo spazio che viene dato a questi orribili criminali, oltre a essere sorpresa che gente che ha ammazzato, oltretutto in nome di una perversa ideologia, sia fuori dal carcere.
Oggi leggo, e mi consolo, le dichiarazioni del capo della Polizia:
(ANSA) – ROMA, 16 MAR – “Oggi riproporli in asettici studi televisivi come se stessero discettando della verità rivelata credo sia un oltraggio per tutti noi e soprattutto per chi ha dato la vita per questo Paese”. Così il capo della Polizia, Franco Gabrielli, parlando dei brigatisti coinvolti nel sequestro Moro durante l’inaugurazione del giardino martiri di via Fani. Gabrielli ha parlato di “una sorta di perverso ribaltamento” in cui “si confondono ruoli e posizioni. Dobbiamo ricordare chi stava da una parte e chi dall’altra”. “Il rispetto della memoria è anche dire parole chiare – ha sottolineato Gabrielli nel suo discorso pubblico -. In via Fani c’erano 6 uomini dalla parte delle istituzioni, cinque sono morti subito e uno dopo 55 giorni, e un commando di brigatisti, terroristi e criminali. Scrivere ‘dirigenti della colonna delle brigate rosse’ è un pugno allo stomaco. Non so se sia stato scritto mai di Riina dirigente di Cosa Nostra. La parola ‘dirigente’ nobilita, sarebbe stato più giusto dire criminale e terrorista”.
Chiamiamo le persone col loro vero nome. In questo caso: assassini, delinquenti, criminali.
Un commento
luciano mancinelli
Quali tv/canali hanno dato spazio a questi assassini?